Siamo soli nell’universo? E se la risposta è negativa, vi sono mai stati contatti “del terzo tipo” che possano essere comprovati?
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Racconta di una vita passata, di sistemi planetari e di altre civiltà. Si chiama Boris Kipriyanovich, detto Boriska, vive nella città di Zhirinovsk, in Russia, ed è nato l’11 gennaio 1996. Da quando aveva quattro anni chiede di andare regolarmente su una montagna, Medvedetskaya Gryada, vicino alla sua città, per soddisfare le sue «esigenze energetiche».
17/11/17
Gli extraterrestri visti dai ricercatori di Oxford sono fatti così|Guarda
Chi di noi non ha pianto vedendo E.T. di Spielberg? Bè, dimenticate l’adorabile extraterrestre con gli occhioni azzurri, il collo telescopico e la punta del dito luminosa. Perché, dice uno studio di tre zoologi di Oxford, non è affatto detto che il modo migliore (o comunque l’unico) per immaginare una forma di vita aliena sia quello di fare delle predizioni basate sull’osservazione di quanto accade sulla Terra.Ma gli alieni hanno gli occhi?
Nella nostra galassia ci sono 100 miliardi di pianeti. Nel 20 per cento dei casi si presume che essi si collochino in una zona dello spazio capace di produrre una biosfera. Anche nel caso in cui solo lo 0,001 per cento di essi avesse sviluppato una qualche forma di vita, vorrebbe dire che ci sono 200 mila pianeti abitabili nella nostra Galassia. Recentemente in America e in Europa si stanno facendo investimenti di centinaia di milioni di dollari per cercare di immaginare come potrebbe essere un’ipotetica forma di vita aliena. Ma il solo esempio che i ricercatori hanno a disposizione è la Terra. Partendo da quanto è accaduto sul nostro pianeta, si fanno delle previsioni statistiche sul grado di probabilità che gli stessi fenomeni siano accaduti altrove. Per esempio, siccome la maggior parte degli animali dispone di occhi, immaginiamo che anche gli extra-terrestri debbano averli. E siccome il carbonio è un elemento fondamentale della materia vivente (in un uomo che pesa 70 chili sono presenti circa 14 kg di carbonio) ipotizziamo che anche le forme di vita aliena siano a base di carbonio. Ma chi l’ha detto - dicono gli autori dello studio - che invece non siano fatti di silicone e senza occhi?
Elementare Watson, elementare
Moderni Sherlock Holmes, i tre ricercatori di Oxford, invece di applicare il calcolo statistico, hanno scelto di servirsi del metodo deduttivo. Sono partiti da un’assunzione: che qualunque forma di vita possa essersi sviluppata nello spazio debba aver subito una selezione naturale come quella teorizzata dall’evoluzionismo darwiniano. Perché? Perché, a meno che non ci si affidi alla teoria del disegno intelligente, il meccanismo di selezione naturale è il solo che permetta di spiegare la vita, ovvero l’esistenza di organismi che hanno lo scopo apparente di riprodurre se stessi. I ricercatori oxoniensi fanno l’esempio della giraffa. All’inizio vi erano esemplari con il collo di diverse lunghezze, ma quelli col collo più lungo, potendo arrivare a a mangiare anche le foglie dei rami più alti, avevano più chance di sopravvivere e quindi più tempo per riprodursi. Di conseguenza gradualmente la popolazione delle giraffe finì per essere dominata da esemplari con il collo lungo.
Gli organismi e le società evolute? Sopprimono i conflitti
L’evoluzione di forme di vita complessa sulla Terra - dicono ancora i tre zoologi - sembra essere dipesa da un ristretto numero di quelle che si definiscono «transizioni maggiori». In ogni processo di transizione un gruppo di individui che prima potevano riprodursi da soli si mettono insieme per costituire una organismo di livello superiore, una nuova e più complessa forma di vita in cui le singole parti cooperano e si sacrificano per il successo dell’insieme. Prendiamo il corpo umano. Perché le cellule della mano o del cuore non cercano di riprodursi da sole ma «si affidano» agli spermatozoi e agli ovuli? La stessa cosa succede nelle comunità di insetti sociali come le api che invece di riprodursi fra loro aiutano la regina madre a riprodursi. La ragione di questo apparente sacrificio da parte delle singole parti (mano, cuore) o dei singoli individui (api operaie) sta in quello che viene definito un allineamento di interessi. La mano ha tutto l’interesse a riprodursi ma «sa» che delegando gli spermatozoi/ovuli (o la regina madre nel caso delle api) ha più chance di ottenere l’effetto desiderato. La teoria evolutiva insomma dimostra che affinché si verifichi un processo di transizione da un singolo individuo a una realtà più complessa deve essere eliminato ogni elemento di conflitto. Lo stesso vale per qualsiasi forma di vita aliena immaginabile che sia più complessa di una semplice molecola che si autoreplichi o di un gigantesco blob.
«Ora non ci resta che trovarli»
Supponendo che anche gli extraterrestri siano passati attraverso fasi di transizione maggiori si possono fare un serie di ipotesi sulla loro natura: deve trattarsi di entità composte da sottoentità più piccole che collaborano fra loro avendo eliminato ogni conflitto interno oppure di un’organizzazione complessa e solidale come gli insetti sociali (termiti, formiche, api e vespe) o gli Ewoks di Star Wars. Nel disegno realizzato dall’illustratrice Helen Cooper appare un esemplare battezzato «The Octomite» composto da una serie di organi disposti in ordine gerarchico che svolgono ciascuno un compito diverso e che dipendono l’uno dall’altro. «Certo - ammette Sam Levin, primo firmatario dello studio - non siamo ancora in grado di dire se gli alieni camminano su due gambe o hanno grandi occhi verdi. Tuttavia possiamo affermare che esiste un livello di prevedibilità nell’evoluzione che potrebbe portarli ad avere un aspetto simile al nostro». Il che ridà qualche speranza agli appassionati di E.T., anche se il disegno dell’Ottomita non somiglia granché al simpatico extraterrestre realizzato da Carlo Rambaldi. Il modo migliore di immaginare come potrebbero essere fatti gli alieni, conclude lo studio, è combinando l’approccio meccanicistico basato sull’osservazione degli organismi terrestri con quello basato sula teoria evolutiva. «Ora non ci resta che trovarli».
Fonte : coriere della sera
16/11/17
Intervista Sconvolgenge! Questa donna afferma di essere un ibrido
Durante l’intervista ha detto:
“C’è una vera ragione per me essere qui. Sono diversa da molte persone su questo pianeta, ma sento che ci sono molte persone come me qui; Dobbiamo fare qualcosa. “
Lisa ha raccontato della sua strana origine e altre incredibili esperienze spaziali con un investigatore paranormale, il dottor Luigi Vendittelli a Montreal. Quella giovane donna era spettacolare. In primo luogo, Lisa ha testimoniato di non aver mai incontrato il padre biologico.
Il tempo passava e la madre ha sempre fatto in modo di omettere la vera identità del padre, ma al ventunesimo compleanno di lisa gli avrebbe confessato la particolare realtà. Sembra che la madre di Lisa stesse attraversando una foresta a Toronto quando un’astronave arrivò sul suo cammino. Inaspettatamente ha cominciato a levitare in direzione della nave.
Si addormentò e quando si svegliò, era nuovamente nel boschi, accanto ad un albero.
Si addormentò e quando si svegliò, era nuovamente nel boschi, accanto ad un albero.
Questa signora ha dato alla luce una bambina di nove mesi più tardi. Quando è nata sua figlia si accorse che non era come gli altri bambini, possedeva un immenso livello di abilità e intuizione, ma il suo modo di ragionare era gia ad un livello straordinario.
Lisa cresceva e assieme cresceva in lei la consapevolezza che in parte poteva essere Extraterrestre. Tutte le peculiarità che la rendono uniche potrebbero essere dovute all’esperienza eccezionale vissuta da sua madre nel passato.
L’essere umano ormai è da tempo che cerca vita Aliena nell’universo. E sebbene ormai è da molto tempo che veniamo preparati a un possibile incotro attraverso il cinema e altri mezzi, dobbiamo anche considerare se questi esseri vengono sul nostro pianeta con buone intenzioni o se, come sotenuto da alcuni esperti di materia extraterrestre, stanno piantando ibridi tra gli esseri umani per colonizzarci e migliorare la loro razza.
Se vuoi saperne di più su Lisa e l’intervista che ha rilasciato alla televisione canadese, non perdete i seguenti video:
15/11/17
Il bambino indaco che viene da Marte
Boris Kipriyanovich è un ragazzo russo che riferisce di vite passate, sistemi planetari e altre civiltà. La sua storia ha fatto il giro del mondo, ma tutto lascia credere che i suoi racconti siano frutto di suggestioni
Racconta di una vita passata, di sistemi planetari e di altre civiltà. Si chiama Boris Kipriyanovich, detto Boriska, vive nella città di Zhirinovsk, in Russia, ed è nato l’11 gennaio 1996. Da quando aveva quattro anni chiede di andare regolarmente su una montagna, Medvedetskaya Gryada, vicino alla sua città, per soddisfare le sue «esigenze energetiche».
La storia di questo ragazzo è stata riproposta recentemente sul sito di Anonymous, e ha scatenato il dibattito. La mamma di Boriska, un medico, non ha potuto fare a meno di notare che il figlio riusciva a alzare la testa già 15 giorni dopo la nascita. Ha pronunciato la prima parola, «baba» quando aveva 4 mesi, e altri semplici vocaboli subito dopo. A un anno e mezzo riusciva a leggere i titoli dei giornali, e a due anni ha iniziato a disegnare e a dipingere. All’asilo, le maestre hanno notato subito le caratteristiche insolite del bambino, le abilità linguistiche e mnemoniche prodigiose, ma anche la sua scarsa rapidità.
I suoi genitori sostengono che Boriska abbia acquisito conoscenze non solo dal mondo esterno, ma anche attraverso canali misteriosi. «A volte si sedeva nella posizione del loto – ricorda la madre – e cominciava a raccontarci fatti dettagliati su Marte, sistemi planetari e altre civiltà, che ci hanno lasciato davvero perplessi». Lo spazio è diventato il tema principale dei suoi racconti, da quando ha compiuto due anni. Una volta ha detto che, un tempo, abitava su Marte stesso. E anche che il pianeta è abitato, anche se «ha perso l’atmosfera dopo una catastrofe mammutica». Ora i marziani vivrebbero in città sotterranee, secondo Boriska.
Che afferma anche che, quando era marziano, volava sulla Terra per scopi di ricerca e pilotava un’astronave al tempo della civiltà lemuriana. Parla della caduta della Lemuria come se fosse successa ieri. Dice che i Lemuriani sono morti perché hanno cessato di svilupparsi spiritualmente.
Quando sua madre gli regalò il libro Whom We Are Originated From di Ernest Muldashev, si emozionò molto. Passò molto tempo guardando gli schizzi dei Lemuriani e delle pagode tibetanee poi parlò ai suoi genitori dei Lemuriani e della loro cultura per diverse ore, senza sosta. Mentre stava parlando, sua madre gli chiese: «Come puoi ricordare tutto questo?». E lui: «Nessuno me l’ha detto, lo ricordo perché l’ho visto».
Nei suoi racconti, però, ci sonomolti elementi della cultura popolare fantascientifica, come le leggende sulla guerra tra Atlantide e Lemuria, due civiltà super-tecnologiche scomparse lasciando spazio ad un periodo intermedio, la nostra preistoria. Temi già smentiti dagli studiosi. Nella stratigrafia della crosta terrestre e dei sedimenti, non c’è traccia di una civiltà più avanzata della nostra: tutto lascia credere che i racconti del ragazzo siano frutto di suggestioni esterne.
Boriska viene spesso descritto come «bambino indaco», un concetto pseudoscientifico New Age che indica una generazione di bambini che sarebbero dotati di tratti e capacità speciali o soprannaturali. E che invece, secondo molto medici, potrebbero essere affetti da una disordini mentali e avrebbero bisogno di cure adeguate, più che di attenzioni come quelle che sono state riservate a Boriska.
Collaborazione :
10/11/17
Ancora una presenza nella notte su Savona
nella notte del 14 ottobre versi le 21:40 22 un testimone viene incuriosito dal passaggio di un oggetto luminoso che appariva dalla direzione del mare ( SUD ) verso i monti ( Nord ) Secondo il testimone che vuole rimanere anonimo, l’oggetto non emetteva suono era luminosissimo di color bianco la durata totale circa un minuto poi è scomparso all’improvviso …Contatta così A.R.I.A. associazione ricerca italiana aliena e l’ufologo Savonese Maggioni Angelo che assieme al team ha sottoposto all’esame il filmato .
Il risultato dell’indagine condotta esclude alcuni fattori come ad esempio la ISS stazione spaziale internazionale che l’ultimo passaggio visibile su Savona risale alle 20:52 dello stesso giorno mentre l’orario dell’avvistamento è avvenuto alle 21:40/22 con direzione opposta della ISS , non sono stati segnalati altri satelliti visibili in quelle ore , la sua altezza sicuramente elevata può considerarsi oltre i mille metri , non sembra nemmeno compatibile con una lanterna cinese inoltre l’oggetto sembra roteare su se stesso , anche palloni sembrano non compatibili con l’oggetto in esame , i droni non volano oltre i 150 metri e sono vietati in piena notte e l’uso in città sia di giorno che di notte… La sua traiettoria interessante sembra essere l’ormai famosa zona del corridoio preferenziale che porta al monte Madonna del Monte dove si trova anche il fortino oggetto di curiosità e indagine da parte dell’ufologo Maggioni . In conclusione l’oggetto al momento viene definito UFO ovvero oggetto volante non identificato !
Questo post è del sito :
05/11/17
Gli Ufo sbarcano a Pomezia: settant'anni di avvistamenti alieni in Italia
Speravano in un ritorno di immagine dalla trasmissione di Rai Due, ma gli organizzatori del sesto convegno ufologico, che si svolgerà a Pomezia a partire da domenica 5, sono rimasti più che altro delusi e amareggiati.
L'ex Iena Enrico Lucci, attuale conduttore di Nemo, li ha proprio trattati male.
«Più che presentare i temi del nostro incontro, ci hanno un po' simpaticamente preso per i fondelli», commenta a denti stretti Francesca Bittarello, organizzatrice della kermesse che quest'anno annovera i più importanti esperti a livello nazionale.
Verità o fantasie il convegno registra sempre un buon numero di partecipanti. «Attualmente ha cadenza semestrale ma presto potrebbe diventare trimestrale visto il largo successo di consensi. E anche per questa edizione -è sempre la Bittarello a parlare- ci attendiamo un pienone di appassionati e curiosi».
GLI OSPITI
Tra gli ospiti spicca il nome di Roberto Pinotti, il capostipite degli ufologi in Italia e fondatore del Centro ufologico nazionale (Cun) che disquisirà di “70 anni di ufo come e perché”. Oltre a Pinotti ci saranno anche Pablo Ayo conosciuto soprattutto per aver curato e presentato per anni la trasmissione Mistero su Italia 1 per il settore ufologico che illustrerà il tema “Il segreto di stato con “Roswell 1947-2017”; Maurizio Baiata famoso ufologo giornalista e sedicente contattato, parlerà del “Colonnello Philip Corso e i segreti alieni del Pentagono”, mentre Fabrizio Molly creatore dello Skywatcher Ostia, diventato famoso per i suoi video clamorosi sugli ufo, parlerà su “Testimonianze e prove: ultimi ufo-files dai cieli romani”. “I cerchi del grano, messaggio per l'Umanità” e “Le scottanti verità dei cerchi di grano” sono invece i temi su cui si concentreranno Pier Giorgio Caria, ufologo ricercatissimo, uno dei più noti documentaristi e divulgatori a livello planetario e la stessa organizzatrice del convegno.
Insomma una domenica da trascorrere tra curiosità e misteri e alla quale ogni partecipante (l'ingresso è gratuito) riceverà un attestato di partecipazione. Come dire: Io quella volta c'ero.
E tra un intervento e l'altro non potrà mancare la pausa pranzo con leccornie davvero particolari, cose dell'altro mondo si potrebbe azzardare.
L'organizzazione ha fatto le cose per bene e per i tanti ospiti ha preparato una specialità fuori del comune: il panino gigante alieno.
E per chi non sopportasse la cucina tradizionale niente paura, gli amici degli extraterrestri hanno pensato a soddisfare tutti i gusti: c'è pure il panino vegano. Alieno, naturalmente.
«Più che presentare i temi del nostro incontro, ci hanno un po' simpaticamente preso per i fondelli», commenta a denti stretti Francesca Bittarello, organizzatrice della kermesse che quest'anno annovera i più importanti esperti a livello nazionale.
Verità o fantasie il convegno registra sempre un buon numero di partecipanti. «Attualmente ha cadenza semestrale ma presto potrebbe diventare trimestrale visto il largo successo di consensi. E anche per questa edizione -è sempre la Bittarello a parlare- ci attendiamo un pienone di appassionati e curiosi».
GLI OSPITI
Tra gli ospiti spicca il nome di Roberto Pinotti, il capostipite degli ufologi in Italia e fondatore del Centro ufologico nazionale (Cun) che disquisirà di “70 anni di ufo come e perché”. Oltre a Pinotti ci saranno anche Pablo Ayo conosciuto soprattutto per aver curato e presentato per anni la trasmissione Mistero su Italia 1 per il settore ufologico che illustrerà il tema “Il segreto di stato con “Roswell 1947-2017”; Maurizio Baiata famoso ufologo giornalista e sedicente contattato, parlerà del “Colonnello Philip Corso e i segreti alieni del Pentagono”, mentre Fabrizio Molly creatore dello Skywatcher Ostia, diventato famoso per i suoi video clamorosi sugli ufo, parlerà su “Testimonianze e prove: ultimi ufo-files dai cieli romani”. “I cerchi del grano, messaggio per l'Umanità” e “Le scottanti verità dei cerchi di grano” sono invece i temi su cui si concentreranno Pier Giorgio Caria, ufologo ricercatissimo, uno dei più noti documentaristi e divulgatori a livello planetario e la stessa organizzatrice del convegno.
Insomma una domenica da trascorrere tra curiosità e misteri e alla quale ogni partecipante (l'ingresso è gratuito) riceverà un attestato di partecipazione. Come dire: Io quella volta c'ero.
E tra un intervento e l'altro non potrà mancare la pausa pranzo con leccornie davvero particolari, cose dell'altro mondo si potrebbe azzardare.
L'organizzazione ha fatto le cose per bene e per i tanti ospiti ha preparato una specialità fuori del comune: il panino gigante alieno.
E per chi non sopportasse la cucina tradizionale niente paura, gli amici degli extraterrestri hanno pensato a soddisfare tutti i gusti: c'è pure il panino vegano. Alieno, naturalmente.
01/10/17
Alieni, la scienziata Lina Tomasella: "Esistono, lo dimostra la matematica" Lisa Tomasella
Gli alieni esistono, ma le comunicazioni sono difficili a causa del rapporto spazio-tempo. Questa è la teoria che Lina Tomasella, una ricercatrice dell'Inaf-Osservatorio Astronomico di Padova, ha esposto in un'intervista a Il Giornale. La studiosa sostiene infatti che l'esistenza degli extraterrestri sia dimostrabile in base alle dimensioni dell'universo. "Esistono, è una questione di statistica - ha dichiarato la Tomasella -. Con così tanto spazio e con così tanti soli, ci sono tantissimi pianeti abitabili".
"I segnali spaziali che ancora non riusciamo a capire sono ancora tanti - ha proseguito - ma sogniamo che arrivino da qualche civiltà extraterrestre. Ci sono però difficoltà di comunicazione con la terra e dipendono dalla distanza spazio-tempo. Per ora pensare di curvare l'universo per trovare risposte è pura fantasia."
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