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03/12/15

Messaggi alieni riportati dagli addotti “È in arrivo una grande rivoluzione”



Un mio paziente addotto che ho in cura presso il mio studio e che possiamo chiamare Franco, è sicuro che gli extraterrestri si manifesteranno pubblicamente molto presto. In verità non è l’unico a pensarlo: quasi tutti gli addotti che seguo provano da tempo una forte inquietudine interiore che, lentamente, si sta trasformando nella chiara sensazione che qualcosa stia per accadere e che “loro” (gli ET) stiano per arrivare.
Tutte queste cose che andiamo apprendendo, i piccoli pezzi del mosaico da ricostruire dovranno per forza avere un tempo ed uno spazio in cui evolversi e realizzarsi.
In altri termini, non parliamo di eventi che non accadranno mai o che avverranno in un tempo molto lontano ma di fatti – assodato che siano veri – che dovranno necessariamente avere luogo e, probabilmente, molto presto.Le sensazioni, le intuizioni, le premonizioni, poiché nascono nell’emisfero destro del cervello che è atemporale, non sono perfettamente databili, ma è pur vero che gli avvenimenti di cui veniamo a conoscenza per loro tramite, prima o poi accadranno.
Quindi si presuppone che le informazioni sul futuro dell’Umanità, trasmesse in questi anni dagli alieni tramite i loro contatti terrestri dovranno realizzarsi presto. Noi sappiamo che i rapiti sono persone preparate ad affrontare una situazione planetaria non molto piacevole, attraverso la quale, però, una parte dell’Umanità stessa potrà finalmente effettuare un salto di coscienza che permetterà di vivere in armonia con l’ambiente che ci circonda e con le energie spirituali a noi vicine. Questo rappresenta il panorama tratto dal lavoro da me svolto negli anni con gli addotti.
Il momento delle scelte è vicino
Ebbene, se ci guardiamo intorno o semplicemente scorriamo le pagine dei giornali, non vi sembra che ci troviamo già in una situazione spiacevole? Terremoti, uragani, disastri ambientali, guerre, violenze di ogni genere etc..etc… Tante bestialità che l’uomo continua a commettere non possono che farci pensare che abbiamo quasi raggiunto il fondo. Dunque perché non ammettere che forse, tra breve, accadrà un “qualcosa”? Qualcosa, che comunque sia porterà ad uno sconvolgimento positivo.
Credo che quello in cui stiamo vivendo potrebbe essere lo scenario adatto alla comparsa degli alieni ed il momento in cui gli addotti potrebbero svolgere il compito che è stato loro assegnato. 
Il discorso si complica, ma in un certo senso diviene più chiaro, se a tutto questo abbiniamo l’aspetto religioso che spesso emerge dai discorsi degli addotti: in quest’ottica, infatti, il grande mutamento, lo sconvolgimento, quel “qualcosa” a cui accennavo prima diviene il campo di battaglia finale dell’eterna lotta tra le forze del bene e le forze del male.
Parlo di scontro finale perché si tratta di un cerchio che si chiude dopo migliaia di anni. Ipotizzerei che gli eventi di cui saremo testimoni avranno una doppia valenza, sia fisica che metafisica, ovvero influiranno sulla materia ma, soprattutto, sullo spirito. Forse avremo bisogno proprio di una rivoluzione come questa per arrivare a conoscerci meglio e raggiungere una maggiore consapevolezza di cosa significhi scegliere il bene o scegliere il male.”
Fonte: http://Alienimistero.altervista.org

26/11/15

UFO: NASA AVREBBE SPENTO CAMERA IN DIRETTA MENTRE PASSA UN CURIOSO OGGETTO








Ufo: Nasa spegne telecamera mentre passa Ufo
Un curioso episodio si sarebbe verificato nello spazio nelle scorse ore. Numerosi ufologici di tutto il mondo accusano la Nasa di aver spento una telecamera della Stazione Spaziale Internazionale, mentre stata riprendendo il passaggio nello spazio di un curioso oggetto a forma di ciambella. Il fatto si sarebbe verificato solo pochi giorni dopo il celebre tweet dell'astronauta Scott Kelly, che aveva postato una foto in cui in alto a destra si vedeva uno strano oggetto. Nei giorni successivi era stato chiarito che l'ufo nell'immagine inviata da Kelly altro non era che il riflesso di una parte della stessa Stazione Spaziale. Bisogna comunque dire che questa soluzione non ha convinto proprio tutti gli ufologici, i complottisti sono rimasti molto diffidenti dinanzi alle parole della Nasa. 


Colpisce l'improvviso spegnimento della telecamera

Tra l'altro l'improvviso spegnimento della telecamera ad opera dell'Ente Spaziale Americano certamente finisce per convincere ancor di più gli ufologici che un complotto sia in atto e che la Nasa tenti di nascondere all'opinione pubblica mondiale la verità sulla presenza aliena nello spazio. Basti pensare che il noto ufologo Scott Waring, dopo aver visionato le ultime immagini di questo strano ufo a forma di ciambella con un buco intorno, ha dichiarato che gli alieni stanno monitorando e controllando le attività umane all'interno della Stazione Spaziale Internazionale. Questo insomma sarebbe secondo Waring il motivo dei continui avvistamenti attorno alla stessa Stazione.

Gli ufologi rimangono perplessi 

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Gli ufologi rimangono perplessi
L'Ufo a forma di ciambella, tra l'altro, era già apparso all'inizio del mese di novembre, sempre nei video della Nasa reperibili sul web, attorno alla stazione Spaziale Internazionale. I video in questione, facilmente reperibili su Youtube, mostrano uno strano oggetto aggirarsi intorno alla ISS. Nei giorni successivi al primo avvistamento dell'ufo a forma di 'Donuts', era stato detto dalla Nasa e dagli scettici, che questo altri non era che un riflesso sull'obiettivo. Questa ipotesi però non convince appieno la stragrande maggioranza degli ufologi, che rimangono perplessi di fronte a questa nuova apparizione. 

24/11/15

IL ROVER OPPORTUNITY FOTOGRAFA UNA CUPOLA SU MARTE?

Il paesaggio stupefacente della superficie di Marte ci potrebbe costringere a rivalutare tutte le idee che fin'ora abbiamo avuto su questo enigmatico pianeta. Eppure anche la sua geologia "insolita" sembra trovare una spiegazione unitaria, seppur avallata da sole ipotesi. Una delle ultime scoperte fatte in questi ultimi anni, è rappresentata da ciò che alcuni cacciatori di anomalie marziane reputano essere i resti di un'antica cupola erosa dalla sabbia e dai forti venti che imperversano costantemente su Marte.
Da anni si continua ad ipotizzare che sotto la desolata superficie di Marte si potrebbe nascondere un'intera civiltà strutturata in città sotterranee protette da cupole artificiali, all'interno delle quali le condizioni di vita sono sostenute al continuo flusso di aria condizionata e dal clima controllato artificialmente.
Queste città, sarebbero collegate tra loro attraverso una fitta rete di gallerie e sottopassaggi che si snodano nel sottosuolo del pianeta rosso.
Probabilmente uno di questi accessi per il mondo sotterraneo di Marte è rappresentato da questa strana cupola individuata recentemente grazie alle numerose foto scattate dai vari rover della NASA nel corso delle loro molteplici missioni. L'esistenza di cupole su Marte potrebbe rappresentare la prova che qualcuno, in un remoto passato le possa aver costruite intenzionalmente .
L'immagine che è stata scattata dal rover Opportunity della NASA ha fatto discutere gli ufologi i quali hanno confermato che la struttura non può essere considerata una formazione naturale per via della sua peculiare forma che si differenzia notevolmente dalle vicine rocce.
Se si osserva più da vicino la cupola, si può' notare delle piccole incavature che sembrano estendersi lungo l'intero perimetro della struttura.
Anche se la misteriosa cupola potrebbe essere solo un'altra formazione rocciosa, gli ufologi non sono affatto propensi a valutare questa spiegazione visto che essa si differenzia dal terreno circostante in modo evidente la cui insolita sagoma sembra risaltare dall'immagine catturata dal rover.
Non è escluso che la struttura possa far parte di un antico insediamento costruito dagli antichi abitanti di Marte. Gli ufologi affermano che tali elementi di prova non dovrebbero essere ignorati.
Tutto questo sembra ricordare il copione di un film di fantascienza se non fosse per il semplice fatto che su Marte sembra nascondersi veramente qualcosa di inquietante. La verità è là fuori e deve ancora essere scoperta.

23/11/15

UFO, ASTRONAUTA SCATTA FOTO A DISCO VOLANTE E LA POSTA SU TWITTER: I PARTICOLARI





L'immagine è stata scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale e riguarda i cieli dell'India






Sono ormai incalcolabili gli avvistamenti di Ufo segnalati da persone comuni o addetti ai lavori, a partire dagli anni '50. Decennio in cui è iniziato a impazzare, nell'immaginario collettivo, l'interesse per esseri provenienti da altri pianeti. Gli stessi governi nazionali hanno cominciato a cavalcare l'onda, investendo sempre di più su ricerche aventi come obiettivo la maggiore conoscenza dell'Universo. Gli Stati Uniti, dopo essere andati sulla Luna (evento che ha però sempre alimentato anche scetticismi) puntano ad approdare presto anche su Marte.


 Per ora ci hanno mandato un robottino in grado di scattare foto e girare video, regalando immagini in grado di stuzzicare la curiosità popolare. Non a caso, il nome di questa sonda è proprioCuriosity. Con l'avvento dei Social le segnalazioni sono comunque aumentate a dismisura, con pubblicazioni di foto o video ormai divenute quotidiane. In genere vengono fin da subito bollate come bufale, opere di qualche buontempone in cerca di notorietà. Tuttavia, se la segnalazione proviene da un addetto ai lavori, allora le cose cambiano. Ecco cosa ha postato su Twitter l'astronauta Scott Kelly, scatenando l'interesse generale.

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Una navicella spaziale nei cieli dell'India

Scott Kelly è un'astronauta spaziale che opera presso la Stazione Spaziale Internazionale. Durante una consueta perlustrazione, ha rilevato qualcosa di insolito nei cieli dell'India: un oggetto avente la forma tipica di un disco volante. Il formato è infatti quello di una palla da rubgy e intorno è circondato da luci. Il corpo che sembra metallico ha una lunghezza di circa 25 metri e una larghezza di 150-200 metri. La stazione ha così scattato una foto all'oggetto volante, mentre Kelly l'ha postata su Twitter. Come riporta il New York Times, per gli appassionati del genere si tratta chiaramente di un Ufo. La Nasa, come sempre in questi casi, non commenta. Alimentando così la fantasia popolare, lasciata nel dubbio da decenni. Era un Ufo? Chissà. In attesa di risposte, che forse non arriveranno mai, saremo ben lieti di riportarvi altre segnalazioni.

22/11/15

UFO: PER L'ASTRONAUTA GUIDONI C'È VITA NELLO SPAZIO



Il primo astronauta italiano ad aver volato nello spazio con lo Shuttle sostiene la possibilità che nell'universo vi siano altre forme di vita.



Ufo: per astronauta Guidoni c'è vita nello spazio
Umberto Guidoni è stato il primo astronauta italiano a salire su uno Shuttle. Questo è successo 19 anni fa e fu un vero e proprio evento per il nostro paese. L'astronauta è tornato a parlare delle sue esperienze in un convegno, che si è svolto a Palermo negli scorsi giorni. Egli in particolare si è soffermato a parlare di quanto potuto notare nella sua personale esperienza di esplorazione del cosmo. Le parole dell'astronauta italiano hanno molto colpito la platea venuta ad ascoltarlo. Una delle questioni che ha destato maggiori attenzioni da parte dei partecipanti è stata sicuramente quella relativa alla sua personale opinione circa l'esistenza di forme di vita diversa da quella umana. 

Guidoni crede alla possibilità di vita aliena, ma non agli ufo

Guidoni ha dichiarato di ritenere, con buona probabilità, possibile la presenza di altre forme di vita nell'universo. Basti pensare che appurata l'esistenza di miliardi di pianeti nell'universo, sono davvero alte le probabilità che esistano altri, che abbiano condizioni simili alle nostre e dunque adatte ad ospitare la vita. Insomma, anche un addetto ai lavori e fonte autorevole ritiene plausibile  una simile eventualità. Ovviamente questo in automatico non vuol dire credere agli Ufo. Infatti Guidoni da questo punto di vista mette le mani avanti affermando che  pur ammettendo l'esistenza di vita aliena non crede ai vari avvistamenti di oggetti volanti non identificati. Fenomeno che ormai quasi quotidianamente caratterizza le cronache di tutti i paesi del mondo.      

Guidoni, improbabile un incontro tra civiltà a causa delle distanze

L'astronauta italiano ritiene molto difficile, viste le distanze siderali tra la Terra e gli altri ipotetici pianeti con condizioni ideali per ospitare la vita, un contatto tra diverse 'civiltà'. Ovviamente Umberto Guidoni ammette anche che qualora questo incontro in futuro dovesse avvenire per l'umanità sarebbe un qualcosa di epocale che finirebbe per sconvolgere completamente il modo stesso di concepire la vita. 

21/11/15

I primi 50 anni del CUN festeggiati a Roma


Il Centro Ufologico Nazionale compie mezzo secolo. E lo celebra con un convegno nella capitale


Mezzo secolo: un traguardo di tutto rispetto. A festeggiare i 50 anni di età- o meglio, di attività- è il CUN, il Centro Ufologico Nazionale. Un compleanno importante che sarà ricordato durante il IV Convegno Internazionale di Ufologia Città di Roma in programma tra pochissimo, sabato 21 novembre. Ma più che a spegnere le candeline, il meeting romano servirà per ribadire l’impegno nella ricerca e nell’analisi di questo fenomeno ancora tutto da chiarire.
 “Verso i 50 anni della nascita dell’ufologia in Italia: bilanci e prospettive dai pre-Ufo ad oggi” è il tema proposto dalla giornata che si svolgerà nella Sala Congressi di Villa Maria. Perché quando il CUN ha mosso i suoi primi passi, nel 1965 - e all’epoca la sigla stava per “Centro Unico Nazionale”- di strani oggetti nei cieli di mezzo mondo ne già erano comparsi. Certo, l’ Ufologia contemporanea ufficialmente inizia il 24 giugno 1947, con il pilota Kenneth Arnold e i 9 “flying saucers” ( letteralmente “piattini volanti”) che disse di aver avvistato, e l’acronimo UFO viene coniato nel 1952 dall’ Aeronautica militare degli Stati Uniti, ma in realtà esistono molte e varie testimonianze precedenti a quelle date. Anche in Italia.
Dopo un meticoloso lavoro di archivio,  il CUN presenterà al pubblico le più recenti analisi sui casi avvenuti dal 1900 al 1946, classificati non come UFO ma come “fenomeni non convenzionali”. Tra i più significativi, quello di Varapodio, in Calabria, registrato nell’inverno del 1900 (di fatto il primo della lista) quando un uomo raccontò di aver visto "un'enorme stella con la coda" scendere fino davanti a lui; oppure il caso di un presunto Incontro Ravvicinato del Terzo Tipo avvenuto a Montebenichi, vicino ad Arezzo,  nell’ agosto 1930.
Ma il convegno di Roma sarà anche l’occasione per fare un primo bilancio degli avvistamenti italiani da oltre un secolo a questa parte: si tratta di ben  12.422 casi, suddivisi in 8.848 avvistamenti a quote oltre i 150 metri; 1.453 avvistamenti a basse quote (sotto i 150 metri); 376 casi di UFO a terra; 369 casi di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo; 93 casi di UFO segnalati sulla superficie dell’acqua; 40 di USO avvistati sotto il livello dell’acqua e più di 1.243 casi inseriti in altre categorie più ristrette.
Gli UFO sembrano dunque aver spesso fatto capolino dalle nostre parti. Il lavoro statistico operato dal CUN ed aggiornato ai primi sei mesi del 2015 permette anche di capire quali sono le zone più calde, quelle a massima densità di segnalazioni, suddivise in regioni e province. Ebbene, in cima alla classifica c’è la Toscana (1964 avvistamenti), seguita da Lombardia (1202 avvistamenti), Emilia Romagna e Sicilia (rispettivamente con 993 e 953 casi catalogati dal 1900 ad oggi). Le città più “visitate” sono invece Roma (138 avvistamenti), Milano (101) e Firenze (94).
In quanto a numeri e a capillare lavoro d’archivio non scherza neppure l’ospite internazionale, ovvero Gary Heseltine. Per 24 anni investigatore della British Transport Police, da quando è in pensione si dedica alla raccolta di tutti i casi UFO che abbiano avuto come testimoni e protagonisti esponenti delle forze dell’ordine di Sua Maestà.
Nel 2002 ha così fondato il PRUFOS, il primo database che raccoglie le segnalazioni di Oggetti Volanti Non Identificati da parte di poliziotti della Gran Bretagna, in servizio e fuori servizio. In questi anni Heseltine ha catalogato oltre 425 casi che dal 1901 ad oggi hanno coinvolto più di 900  agenti. Su quelli più recenti, ha indagato di persona ascoltando i testimoni, come per il noto “Incidente di Rendlesham Forest”.
Al convegno il presidente del CUN, Vladimiro Bibolotti,  e il segretario Roberto Pinotti consegneranno il Premio giornalistico nazionale “J. Allen Hynek” - dedicato alla figura dell’astronomo che lavorò al Blue Book Project, considerato il padre della moderna ufologia- a professionisti del mondo dell’informazione che più si sono distinti nell’attività di ricerca e di divulgazione in questo ambito.
I riconoscimenti, quest’anno, saranno consegnati a Niccolò Carradoci (Vice), Stefania Marignetti (Adnkronos), Gabriele Moroni (Il Giorno) per i loro articoli e a Rino Di Stefano per il libro-inchiesta su Pierfortunato Zanfretta.  Il Premio è stato assegnato anche a me, per il meeting “Figli delle Stelle” dello scorso settembre: un grazie di cuore.
Dunque, appuntamento a Roma, al convegno-evento del CUN. “Non lo abbiamo concepito per convincere gli scettici che c’è qualcosa là fuori, tanto meno per sottolineare che bisogna credere che qualcosa ci sia”, spiega Roberto Pinotti. “D’altra parte, l’ufologia non è mai stata un atto di fede, ma un percorso rigoroso di indagine e di studio. Sarà un momento di incontro, di confronto e di bilanci.” Bilanci non definitivi, comunque.
 “Il mondo non si ferma e non ci fermiamo neanche noi. Spente le doverose candeline, continueremo  a studiare e a farci domande per tutti i prossimi cinquanta anni a venire- aggiunge il presidente Vladimiro Bibolotti. “Dalla prima assemblea di Torino nel settembre 1965, di strada indubbiamente ne è stata fatta, ma quella da percorrere è ancora molta. Roma 2015 è una tappa di questo cammino, impegnativo e certamente intenso, ma pure entusiasmante.”

Silenzio dalla stella dei misteri: niente alieni. Almeno per ora


Resi noti i risultati delle prime osservazioni della stella KIC 8462852, le cui emissioni di luce avevano fatto pensare alla presenza di civiltà extraterrestri




Spazio, i primi risultati sulla stella misteriosa escludono gli extraterrestriSIAMO soli nell'Universo? A metà ottobre eravamo convinti di avere la risposta. E non per via di presunti avvistamenti UFO, magrazie a KIC 8462852, una stella a circa 1480 anni luce da noi nella costellazione del Cigno. Le osservazioni di "Kepler", celebre telescopio spaziale cacciatore di pianeti intorno ad altre stelle, avevano infatti mostrato che  KIC 8462852 mostrava variazioni di luminosità molto grandi rispetto alle altre stelle. Un comportamento decisamente anomalo, che aveva fatto pensare addirittura alla presenza di "megastrutture" costruite dagli alieni. Senza farsi prendere da facili entusiasmi, gli astronomi del progetto SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence) si sono subito attivati per puntare verso la stella una serie di radiotelescopi, nella speranza di captare un qualche tipo di segnale da ET. Dopo due settimane di "ascolto", il team di SETI ha reso noti i primi risultati di queste osservazioni, che hanno smorzato rapidamente gli entusiasmi. Nessun segnale è stato infatti osservato dalle antenne dell'Allen Telescope Array, il sistema di antenne scelto per ascoltare la stella misteriosa. Gli astronomi restano quindi cauti, sottolineando che molto probabilmente alla base dell'anomalia osservata c'è un fenomeno naturale. Ma fanno anche notare come le osservazioni siano state abbastanza limitate, e che l'assenza di segnale non implica necessariamente che intorno a KIC 8462852 non ci sia nessuno.

Cosa c'è di strano? L'anomalia osservata in KIC 8462852 è certamente piena di misteri. Le osservazioni del telescopio spaziale "Kepler" l'hanno fatta uscire dall'anonimato, e in breve tempo per tutti è diventata "la stella di Tabby" in onore dell'astronoma Tabetha Boyajian che ha guidato il primo studio di questa stella. Ma cosa c'è di strano in questa stella? Il telescopio "Kepler" è specializzato nella ricerca di pianeti extrasolari guardando le piccole variazioni di flusso luminoso di una stella quando un pianeta le transita di fronte. "Kepler" è uno strumento molto sensibile e capace di apprezzare variazioni di flusso molto piccole, nell'ordine di pochi punti percentuali, come accade per la maggior parte dei transiti osservati finora. Ma per la stella KIC 8462852 le variazioni osservate sono decisamente maggiori: un primo transito ha causato un calo di flusso del 15%, mentre un secondo transito, che è durato per molti giorni, ha portato un calo del 22%. Una variazione di flusso decisamente strana per i pianeti extrasolari visti da "Kepler", che ha subito scatenato un dibattito nella comunità scientifica.

Comete contro alieni. Una delle spiegazioni suggerite per spiegare il fenomeno è stata la presenza di uno sciame molto grande di comete, forse destabilizzate dal passaggio di un'altra stella nei pressi di  KIC 8462852. Questa "nuvola di comete", simile alla nube di Oort che pensiamo esista ai bordi del Sistema Solare, potrebbe aver causato la variazione di luminosità. Una spiegazione basata su un fenomeno naturale, che non chiama in causa per forza gli alieni. Ma durante un'intervista rilasciata a The Atlantic, l'astronomo americano Jason Wright, che lavora alla Penn State University, aveva suggerito una spiegazione alternativa dal tono fantascientifico. L'anomalia potrebbe essere stata causata da una megastruttura costruita dagli alieni, ad esempio un enorme sistema di pannelli solari capaci di raccogliere e immagazzinare l'energia della stella. Questa megastruttura assomiglierebbe cioè alle sfere di Dyson, che gli appassionati di Star Trek conoscono bene. Rese famose dall'astronomo Freeman Dyson negli anni Sessanta, si tratterebbe di strutture costruite da civiltà aliene molto evolute, realizzate per catturare l'energia emessa da una stella. Insomma, semplificando un pochino, una versione fantascientifica e super-avanzata dei comuni pannelli solari.

Spiando ET. Pur con le dovute cautele, un caso come KIC 8462852 merita di essere studiato a fondo. E mentre una parte della comunità scientifica era concentrata nel trovare un fenomeno naturale che spiegasse l'anomalia, un team di scienziati ha deciso di dare un'occhiata a questa stella più da vicino. Il team del Search for Extra-Terrestrial Intelligence, progetto dedicato alla ricerca di segnali di origine extraterrestre, hanno infatti puntato verso la stella l'Allen Telescope Array, un sistema di 4 radiotelescopi da 6 metri di diametro installati a qualche centinaio di chilometri a nord di San Francisco. Per due settimane si sono messi in ascolto della stella, per captare ogni possibile segnale di natura aliena. E i primi risultati hanno subito smorzato gli entusiasmi.

Silenzio radio. In un comunicato stampa associato ai primi risultati delle osservazioni, il team di SETI fa sapere che non sono stati osservati segnali degni di nota. La ricerca è stata condotta per due settimane, commentano gli scienziati, e si è concentrata in due particolari canali di ascolto. Il primo, concentrato intorno alla frequenza di 1 Hertz, dove secondo gli esperti del SETI gli alieni potrebbero mandare un segnale di saluto. Il secondo canale copriva un intervallo di frequenze più ampio ed era stato scelto per catturare i possibili segnali radio emessi da potenziali motori di astronavi. Dopotutto, ricorda il SETI, se si assume una civiltà capace di costruire pannelli solari nello spazio, è ragionevole aspettarsi la presenza di navicelle spaziali. Eppure, i dati raccolti in questi canali non mostrano alcuna evidenza di segnale. Questi risultati implicano che di certo eventuali segnali, se esistono, sono molto deboli, inferiori a 100 o 10 milioni di volte l'energia consumata da noi terrestri, a seconda che si consideri un segnale emesso in tutte le direzioni oppure concentrato in una direzione.

La ricerca continua. Questi risultati ci dicono che non è stato visto alcun segnale alieno di grande potenza. Del resto, se questa civiltà è così avanzata da costruire megastrutture, può certamente avere la tecnologia per inviare segnali potenti nello spazio. Ma se non intendesse emettere alcun messaggio di saluto? Questo spiegherebbe l'assenza di segnali intorno a 1 Herz, ammesso che le ipotesi del SETI siano corrette. E se non ci fossero più astronavi intorno alla stella, magari perché la civiltà aliena si è estinta? Sarebbe molto difficile captare ogni segnale di attività. Insomma, per chi è possibilista c'è ancora spazio per le speculazioni, e nel frattempo le ricerche nel campo SETI continuano. Il radiotelescopio dell'osservatorio di Green Bank verrà presto equipaggiato con un nuovo sistema di rivelatori capace di monitorare un milione di stelle, realizzando la più grande campagna di ricerca di segnali extraterrestri.

In ogni caso, circa KIC 8462852 gli scienziati di SETI preferiscono essere cauti: "La storia dell'astronomia ci insegna che ogni volta che abbiamo pensato di aver trovato un fenomeno dovuto ad attività extraterrestri ci sbagliavamo", sottolinea l'astronomo Seth Shostak del SETI. "Ma sebbene sia molto probabile che questo strano comportamento della stella sia dovuto alla natura e non agli alieni, è prudente controllare". Probabilmente si tratta di un fenomeno naturale, come lo sciame di comete "dirottate" dal passaggio di una stella vicina. O forse quelle megastrutture aliene esistono davvero, e sono ciò che resta di una civiltà intelligente scomparsa migliaia di anni fa. La cautela è d'obbligo. Ma sognare non costa nulla

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