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09/11/18

L'ex Chitarrista per un convegno sugli alieni : ho le prove " esistono cerchiamoli "


L'ex chitarrista dei Blink 182Tom DeLonge è stato ospite lo scorso 22 ottobre del VII Convegno Internazionale di Ufologia, organizzato a Villa Maria a Roma. Insieme a lui c’era anche Luis Elizondo, ex funzionario del Pentagono e cofondatore, insieme all’ex musicista,
della società di ricerca sugli UFO To The Stars Academy of Art and Science, di cui fanno parte anche ricercatori e scienziati illustri, tra i quali anche ex dipendenti della NASA. I due sono stati accolti dal Presidente del Centro Ufologico NazionaleVladimiro Bibolotti, e da illustri ufologi come Roberto Pinotti e Javier Serra.

Dalla guerra dei Mondi agli Ufo del Pentagono”, questo il titolo dell’incontro il cui scopo era, appunto, ripercorrere gli avvistamenti e le rivelazioni degli ultimi decenni,fino ad arrivare all’ultimo scandalo che ha coinvolto il Pentagono, innescato proprio grazie al lavoro di DeLonge ed Elizondo.
La loro società, infatti, ha contribuito all’inchiesta pubblicata nel dicembre scorso dal New York Times,della quale i due hanno parlato per la prima volta pubblicamente proprio a Roma: con questo scoop è stato reso noto che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America ha gestito per 5 anni, dal 2007 al 2012, un team segreto che studiava gli UFO. Il progetto, denominato Advanced Aviation Threat Identification Program, è stato coordinato proprio da Elizondo e, tra le varie cose, aveva anche lo scopo di analizzare le testimonianze di avvistamenti di alcuni militari.

 I finanziamenti a questo progetto facevano parte dei cosiddetti “fondi neri”, ossia quei fondi la cui destinazione non viene esplicitata nei bilanci pubblici per ragioni di sicurezza. In questo caso di parla di circa 22 milioni di dollari ed è proprio questa ingente spesa ad aver scatenato le polemiche in America. Dopo questo scoop, il Pentagono è stato costretto a diffondere tre video ufficiali di presunti avvistamenti.

Il fatto che vengano spesi tutti questi soldi in progetti del genere volti a studiare le potenziali minacce aliene dovrebbe far pensare; ma il vero problema, ed è quello che da mesi sottolinea la To the Stars Academy, è il non volere informare i cittadini, innescando così solo un processo di disinformazione e notizie non attendibili.

 “Questo tema non può restare senza trasparenza e di competenza solo della Difesa, dipartimento che resta comunque scettico e riluttante ad aprirsi– ha spiegato Elizondo durante il convegno – non è possibile che negli USA condannino a morte persone sulla base di due testimonianze mentre sugli UFO non vengono creduti dei militari addestrati”. Secondo l’ex funzionario è arrivato il momento di utilizzare le nuove tecnologie, comprese quelle belliche, per esaminare seriamente questi fenomeni: “Invece di studiare gli UFO in segreto, uno stato in rivalità con l’altro, bisognerebbe unire le forze e le conoscenze”.

Questo è l’obiettivo della To The Stars Academy – ha spiegato poi Tom DeLonge–  vogliamo mettere al servizio di tutti, senza confini e in piena trasparenza, le ricerche e le testimonianze per investigare su questi fenomeni, comprese le domande innate nell’uomo, tutto ciò che può indicare una nuova via da percorrere nel progresso tecnologico”. L’ex chitarrista ha spiegato anche perché ha deciso di lasciare la musica per dedicarsi esclusivamente all’ufologia: “Ho iniziato a studiare gli UFO da ventenne e qualche anno fa, una notte, in cielo ho visto
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qualcosa che mi ha affascinato
 – ha raccontato al convegno – il fenomeno si è poi ripresentato in altre occasioni.

 A quel punto ho capito che dovevo lasciare la band per dedicarmi alo studio degli alieni. Questa scelta mi ha dato solo felicità. Allearsi con scienziati e persone competenti come Luis Elizondo è stato importante per aumentare nella squadra le capacità di comprensione di ciò che si indaga”.


Ufo - Mussolini ordinò indagini su misterioso incidente aereo - Presenze Misteriose


Ufo, gli 'X-files' del Regime: nel 1933 non si parlava ancora di 'Oggetti Volanti Non Identificati' ma l'attenzione era comunque altissima dato che lo stesso Mussolini avrebbe
dato ordine di indagare su un misterioso incidente aereo
 verificatosi nel giugno di quell'anno in Lombardia, un impatto al suolo che avrebbe coinvolto un velivolo sconosciuto di forma cilindrica.

La circostanza, emersa oggi nel corso del convegno internazionale organizzato dal Cun (Centro Ufologico Nazionale) “Dalla guerra dei Mondi di Orson Welles agli UFO del Pentagono” a Roma, potrebbe anticipare di 14 anni la data d'esordio della moderna ufologia nel mondo occidentale, che per convenzione si fa iniziare a partire dal famoso incidente di una presunta astronave aliena nel 1947 a Roswell, nel Nuovo Messico.




A provare l'interesse dell'amministrazione fascista per l'argomento sarebbero alcuni telegrammi 'riservatissimi'spediti dall'ufficio telegrafico di Milano che imponevano di non parlare del crash dell'aeromobile non convenzionale e di fornire invece alla stampa la notizia più tranquillizzante della caduta di un meteorite.

 Lo stesso Mussolini, veniva precisato, aveva ordinato lo stop immediato della diffusione di notizie sull'argomento: "D'ordine personale del Duce disponesi assoluto silenzio su presunto atterraggio su suolo nazionale ad opera velivolo sconosciuto", è il testo di uno dei telegrammi.

Dell'esame dei resti del velivolo, che sarebbe stato identificato come un'arma segreta di potenze alleate o nemiche, si sarebbe occupato il Gabinetto RS/33, il nucleo riservato di studiosi che Mussolini avrebbe costituito per indagare sui velivoli sconosciuti. "Abbiamo sottoposto i documenti a perizia e il risultato è che il materiale e l'inchiostro utilizzato sono di quell'epoca. I documenti -dice all'AdnKronos Roberto Pinotti, segretario generale del Centro Ufologico Nazionale- parlano di un evento che sembrerebbe un incidente di volo e la cosa avrebbe dato origine a uno studio per ordine di Mussolini per capire di cosa si trattasse.

Il Duce pensava che si fosse di fronte a un tipo di arma segreta di produzione tedesca. Il tutto -osserva Pinotti- retrodata quindi l'inizio ufficiale delle ricerche sul fenomeno Ufo e la anticipa agli anni '30".
"All'epoca non c'erano i presupposti per parlare di un'ipotesi aliena. Quel che più conta -continua Pinotti- è che il fenomeno era noto già da allora e si parlava di aeromobili non convenzionali.

I resti di questo velivolo, conservati in un hangar nel Nord Italia, sarebbero stati poi portati negli Stati Uniti" dopo la Liberazione.
Il VII Convegno Internazionale di Ufologia Città di Roma – Centro Ufologico Nazionale, coordinato da Vladimiro Bibolotti (presidente del Cun), ha visto la partecipazione straordinaria di Luis Elizondo, ex direttore dell'Advanced Aerospace Threats Identification Project (AATIP) del Pentagono, e di Tom DeLonge, fondatore della TTSA (To The Star Academy of Art and Sciences).

E proprio il programma riservato Aatip è stato tra i temi principali del convegno. Per cinque anni, dal 2008 al 2012, il progetto è stato finanziato dal Dipartimento della Difesa Usa per l'identificazione di eventuali minacce aerospaziali. "I relatori americani faranno rimbalzare anche in Europa la notizia già circolata negli Usa,vale a dire che

il Pentagono segretamente ha studiato e studia gli Ufo, con milioni di dollari di budget". Un'altra prova, a giudizio di Pinotti, "che il fenomeno è reale e non è un mito e che oggi a livello mondiale c'è un'attenzione inusitata da parte dei governi. Probabilmente c'è la segreta speranza di acquisire in qualche modo forme di tecnologia avanzata".

07/11/18

Addio a klepler si è spento il cacciatore di pianeti alieni - Presenze Misteriose

Il telescopio spaziale ha terminato il carburante. Lo ha annunciato la Nasa. In 10 anni di attività ha individuato 2.600 esopianeti, dimostrando che il nostro sistema solare ha molti sosia nell'universo. L'erede Tess, lanciato ad aprile, è già pronto a raccoglierne l'eredità

Quasi dieci anni di lavoro e 2.681 esopianeti scoperti. E’ andata ben oltre le aspettative, la vita del telescopio spaziale della Nasa Kepler. Oggi le sue scorte di idrazina, il carburante che gli permette di compiere manovre, puntare le zone di cielo da studiare e orientarsi verso Terra per spedire i dati e ricevere le istruzioni, si è esaurito. Lo ha annunciato l’agenzia spaziale americana. Erano un paio di mesi che il cacciatore di mondi alieni zoppicava. Dall’inizio di ottobre la sua capacità di puntare una stella lontana e di osservare eventuali, debolissimi cali della luminosità (segno che un pianeta stava orbitando davanti al suo disco) si era indebolita. Lo scienziato della Nasa William Boruki, primo direttore del programma scientifico di Kepler, ha sintetizzato così l'abilità del telescopio: “E’ come notare una pulce sul faro di un auto a 100 miglia di distanza”.

Dato per spacciato già una volta nel 2013, poi tornato a funzionare, Kepler oggi è sinonimo di ricerca della vita aliena. Grazie a lui abbiamo scoperto nuove Terre in altri sistemi solari: pianeti rocciosi potenzialmente capaci di ospitare la vita, che orbitano attorno a una stella. Una decina di essi sono osservati speciali: ricadono nella cosiddetta "Goldilocks zone" in cui si concentrano diversi parametri favorevoli alla presenza di acqua liquida in superficie e allo sviluppo di sistemi biologici. L’anno scorso Kepler ha trovato anche un gemello del nostro Sole con otto pianeti a ruotargli attorno. Una scena davvero familiare. Viaggiando a 150 milioni di chilometri dalla Terra (distanza di tutta sicurezza), Kepler resterà d'ora in poi in un’orbita stabile attorno al Sole.Ci lascia in eredità una statistica da cui partire per cercare tracce di vita aliena: ogni stella della Via Lattea ha in media almeno un pianeta che gli ruota attorno. Nella nostra galassia, dunque, i pianeti sarebbero più numerosi delle stelle. 


Per un telescopio che tramonta, ce ne è uno che sorge. Tess, lanciato dalla Nasa lo scorso aprile, è già pronto a ereditare l’etichetta di “cacciatore di pianeti”. A zoppicare nello spazio restano anche lo storico Hubble – 28 anni di immagini strepitose – e Chandra, da 19 anni specializzato nell’osservazione dell'universo a raggi X.


06/11/18

Caso UFO: Japanese Airlines JAL1628 (17 novembre 1986)


17 ANNI dopo essere stati informati i documenti relativi a questo evento sono stati distrutti - li ho finalmente trovati! 



Quanto segue è una descrizione dell'evento, come archiviato da Wikipedia, per dare un po 'di background al caso:
Il volo 1628 della Japan Air Lines fu un incidente UFO del 17 novembre 1986 che coinvolse un aereo da carico giapponese Boeing 747-200F.L'aereo era in viaggio da Parigi all'Aeroporto Internazionale di Narita, vicino a Tokyo, con un carico di vino Beaujolais. Sulla sezione da Reykjavík a Anchorage del volo, alle 17:11 sull'est dell'Alaska, l'equipaggio ha assistito per la prima volta a due oggetti non identificati alla loro sinistra.Questi bruscamente si alzarono dal basso e si chiusero per scortare il loro aereo. Ognuno aveva due array rettangolari di quelli che sembravano ugelli o propulsori luminosi, sebbene i loro corpi rimanessero oscurati dall'oscurità. Quando era più vicino, la cabina dell'aereo era illuminata e il capitano poteva sentire il proprio calore sulla sua faccia. Questi due veicoli partirono prima che un terzo, molto più grande oggetto a forma di disco iniziasse a trascinarli. Anchorage Air Traffic Control ha obbligato e richiesto un volo United Airlines in arrivo per confermare il traffico non identificato, ma quando esso e un mezzo militare avvistato JAL 1628 alle 17:51 circa, non è stato possibile distinguere altre imbarcazioni.L'avvistamento è durato 50 minuti.
Ho presentato per la prima volta una richiesta della Freia of Information Act (FOIA) per i documenti della FAA nel 2001. Durante l'elaborazione, hanno stabilito che ero un richiedente "commerciale" e mi avrebbero addebitato commissioni eccessive per la ricerca e la duplicazione di record reattivi, che hanno totalizzato poco più di 100 pagine.Questo è stato uno dei centinaia di esempi di gioco da parte delle agenzie governative e militari statunitensi durante l'elaborazione delle mie richieste FOIA. Quando si archivia, si inserisce una delle tre "categorie tariffarie". La definizione di base delle categorie è commerciale, non commerciale o tutte le altre.
Ciò che si paga per la richiesta e i record dipende dalla categoria in cui si inserisce. Il commercio è il più costoso, in cui si paga per tutto; ricerca, revisione dei documenti e duplicazione. Le loro tariffe di ricerca possono variare da $ 45- $ 85 all'ora, quindi se vogliono inviarti una bolletta di grandi dimensioni, possono certamente! Dopo una conversazione telefonica con Jean Mahoney, il 5 giugno 2001, mi è stato detto che avrei potuto ritirare la mia richiesta e che i documenti sarebbero stati inviati a me gratuitamente. Anche se non ne ho traccia da quando è stato inviato su un computer in crash che ha perso i suoi dati, so di aver inviato una e-mail ritirando la mia richiesta nella speranza di ricevere il pacchetto.
Il pacchetto non è mai arrivato.Purtroppo, ho ricevuto una lettera nella mail che diceva:
"Il 5 giugno 2001, ti ho contattato telefonicamente e ho discusso le tasse per la ricerca, revisione e duplicazione di documenti relativi alla tua richiesta del 9 maggio 2001 per avvistamenti UFO in Alaska o in Alaska tra il 1981 e il 1988. Abbiamo determinato che verrebbe considerato un richiedente commerciale e verrà addebitato per tutte le ricerche, le revisioni e la duplicazione dei record. Ti ho informato che circa 107 pagine di documenti potrebbero essere messe a tua disposizione al di fuori della FOlA senza commissioni.Questi documenti non includono dati di localizzazione radar e dati radar simulati per JL1628. È stato convenuto di ritirare la richiesta tramite fax (907-271-2800) o e-mail (jean.Mahoney@faa.gov ) e io le inoltrerò 107 pagine al ricevimento del prelievo.
A partire da questa data, non ho ricevuto il tuo ritiro. Se non ti avessi ascoltato entro il 12 luglio 2001, prenderemo in considerazione la richiesta annullata. Inoltre, tutti i documenti relativi a questo UFO che citano [sic] saranno distrutti in 30 giorni dalla data di questa lettera. "

A causa di circostanze irrilevanti, non ho letto questa lettera fino alla scadenza del termine di trenta giorni. Certo, temevo il peggio; che i documenti sono stati distrutti.Erano - ogni pagina secondo loro.In una richiesta successiva del 2009, quando ho tentato di riaccendere la ricerca di record, mi è stato detto nuovamente che i record sono stati distrutti. Ho raccontato questa storia molte volte, poiché si tratta di uno stato di eventi davvero sfortunato che ha portato alla perdita di una preziosa storia.
Avanti più di 17 anni dopo la mia richiesta iniziale. Credo di aver trovato i documenti. Li ho scoperti in  Record Group 237: Records of Federal Aviation Administration, 1922 - 2008. Con numero di identificazione degli archivi nazionali 733667 e numero di identificazione locale 1203, ho trovato più di 1.500 pagine riguardanti l'incontro UFO JAL1628. Credo, ma questa è solo un'ipotesi alla stesura di questo articolo, che la FAA deve aver trasferito una copia agli Archivi nazionali, ma non ha tenuto un registro del trasferimento (che dovrebbero avere) o ha tentato di mi ha fuorviato che i dischi erano stati distrutti, mentre in realtà non lo erano. Inoltre, si tratta di oltre 1.400 pagine rispetto alla stima originale della FAA e oltre 1.200 pagine archiviate dai file JAL1628 originali di NICAP.
Credo che in base alla cartella in cui sono stati scoperti, al periodo di tempo dei documenti e al contenuto all'interno, i seguenti contengono i record che ho cercato nel 2001, ma mi hanno detto che erano stati distrutti.
In una bizzarra svolta a questa storia, ti offro il set completo di 1.569 pagine, intitolato dalle intestazioni di designazione dei file ufficiali, elencate nell'ordine in cui sono state trovate.

Archivio documenti

I seguenti record sono stati scansionati a una risoluzione molto elevata per chiarezza.
(Scarica l'intero insieme sotto come file .zip:   jal1628.zip [656.7MB])
 Domande e risposte su Klass e Haines [40 Pagine, 35,4 MB]


 Pacchetto modificato per i manager FAA  [121 pagine, 94,5 MB]
 Cronologia degli eventi  [4 pagine, 2.9MB]
 Diagramma del percorso di volo[17 pagine, 17 MB]
 Foto a colori di dati radar simulati  [18 pagine, 25,8 MB]
 News contatti con i media per la FAA [43 pagine, 46.3 MB]
 Ritagli di notizie [50 pagine, 4,61 MB]
 Varie [17 pagine, 15,8 MB]
 Lettere su UFO (cartella 1) [88 pagine, 38.3 MB]
 Lettere su UFO (cartella 2) [59 pagine, 27 MB]
 Lettere su UFO (cartella 3) [81 pagine, 31.1 MB]
 Lettere su UFO (cartella 4) [136 pagine, 81,6 MB]
 Lettere su UFO (cartella 5) [86 pagine, 39,6 MB]
 Lettere su UFO (cartella 6 e 7)[147 pagine, 52,8 MB]
 Lettere su UFO (cartella 8 e 9)[144 pagine, 64,9 MB]
 Lettere su UFO (cartella 10) [96 pagine, 35,6 MB]

Lettere originali che dichiarano le registrazioni distrutte

 Lettere di corrispondenza FAAinsieme al rapporto ASIAS [6 pagine, 1,56 MB]

Fonte : https://www.theblackvault.com

05/11/18

Misteriosa sonda aliena " Oumuamua " opera all'interno del nostro Sistema - Presenze Misteriose

Sembra quasi impossibile credere che lo abbiano detto degli scienziati dell’Harvard Smithsonian Center for Astrophysics.

Ecco perché questo maltempo in Italia potrebbe essere di origine artificiale


Apocalisse maltempo ,non sarà vero la storia Ddell scie chimiche?: qualcuno sta bombardando l’Italia?


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Foto dimostrativa del maltempo in Italia

Siamo stati deliberatamente “bombardati” da nubifragi devastanti, scatenati da perturbazioni artificiali?
«Il prossimo che riparla di scie chimiche andrà sottoposto a un Tso», disse a mo’ di battuta Matteo Renzi, scoraggiando ulteriori interrogazioni parlamentari, sul fenomeno, da parte di esponenti del Pd.

Tutti hanno visto il cielo sereno “rannuvolarsi”, dopo l’emissione di una rete fittissima di migliaia di scie bianche rilasciate dagli aerei di linea. Follia? Complottismo da strapazzo?
L’unica vera certezza è la storica carenza (in Italia, non all’estero) di spiegazioni ufficiali, definitive ed esaurienti, sulla manipolazione del clima.
Si accumulano invece informazioni parziali, da fonti indipendenti, riguardo al presunto impiego clandestino della geoingegneria, inaugurata da Israele per far piovere sul deserto del Negev.
La stessa Cia, oggi, ammette che sono in corso vaste sperimentazioni. Nel saggio “Owning the wheather” (possedere il clima), l’economista canadese Michael Chossudowsky svela che la “guerra climatica” è ormai una realtà.
Un silenzio tombale è calato sull’applicazione delle rivoluzionarie scoperte del fisico Nikola Tesla, all’epoca emarginato dalla comunità scientifica, mentre l’ingegnere bresciano Rolando Pelizza ha raccontato a due docenti universitari, Francesco Alessandrini e Roberta Rio, che il geniale Ettore Majorana (ufficialmente scomparso nel 1938 ma in realtà nascosto in Calabria fino al 2005) progettò una “macchina” capace di mutare il clima all’istante.

Da Ighina alla Cina

«Dello sviluppo di questa “macchina”, costruita in 50 esemplari su istruzioni dello stesso Majorana – assicura Pelizza – fu incaricato direttamente il governo italiano tramite Giulio Andreotti, che poi passò il dossier alla Cia».
Un altro italiano, l’imolese Pier Luigi Ighina – assai meno celebre di Majorana, ma notissimo agli appassionati – riprodusse anche per le telecamere di “Report”, su Rai Tre, il suo straordinario esperimento, condotto con mezzi artigianali: Ighina era in grado di far piovere, creando nuvole nel cielo sereno (o a scelta, di far spuntare il sole tra i nuvoloni) semplicemente azionado, da terra, le pale di una sorta di ventilatore gigante, cosparse di alluminio.
Il trucco? Cambiare la consistenza elettromagnetica della bassa atmosfera, immettendo vortici di onde.
«La manipolazione climatica è realtà», sostiene il sito “Dionidream”, citando estati torride e mezze stagioni scosse da nubifragi e alluvioni di inaudita violenza, come quelli che hanno messo in ginocchio varie aree della Penisola, a cominciare dal Veneto, dove le trombe d’aria hanno divelto decine di migliaia di alberi, devastando storiche foreste alpine.
Fuori dall’Italia, il fenomeno della manipolazione climatica non è esattamente una novità: «Festa in Cina, vietata la pioggia», titolò il Tgcom24 di Mediaset il 23 marzo 2009, parlando di «aerei in cielo per disperdere le nubi» in occasione del settantesimo anniversario della “repubblica popolare” fondata da Mao.
«Per impedire che la pioggia rovini i grandiosi festeggiamenti in programma, si ricorrerà a una tecnica senza precedenti», raccontò il telegiornale: «L’aviazione impiegherà 18 apparecchi che disperderanno nell’atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cada la pioggia».
Nello stesso anno, a novembre, sempre la Cina s’imbiancò fuori stagione, come raccontò “La Repubblica”: «Una nevicata precoce ha coperto con un’abbondante coltre bianca Pechino. Il tutto però ha avuto un aiutino dell’Ufficio Modificazione del Tempo della capitale cinese».

L’Iran accusa l’Occidente per la siccità

I tecnici, riferì tranquillamente l’agenzia “Xinhua”, «hanno riversato in cielo con degli aerei 186 dosi di ioduro d’argento, per approfittare delle nuvole e del brusco calo della temperatura».
Questo, scrisse “Repubblica”, «ha generato la nevicata», il cui scopo era «alleviare la persistente siccità».
Ammise Zhang Qiang, responsabile dell’ufficio meteorologico: «Non ci facciamo sfuggire occasione per provocare precipitazioni, da quando Pechino registra una persistente condizione di siccità».
Due anni dopo, nel 2011, l’allora presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad accusò l’Occidente di aver provocato una gravissima siccità per mettere in crisi l’economia agricola del paese.
«Secondo rapporti sul clima, accuratamente verificati, le potenze occidentali forzano le nuvole fino a far piovere», dichiarò Ahmadinejad, come confermato dal “Giornale”. «I nostri nemici distruggono le nuvole prima che arrivino sul nostro paese».
Ancora la Cina, già nel 2011, è tornata protagonista sul tema, annunciando un investimento da 120 milioni di euro per riuscire, entro il 2015, a far aumentare del 10% le precipitazioni nelle zone più aride.
«Un primo esperimento in tal senso era stato già condotto nel febbraio 2009, quando diverse regioni erano state irrorate da una pioggerellina leggera, generata da agenti chimici sparati nell’atmosfera con 2.392 razzi e 409 cannoni, in grado di creare nuvole cariche di pioggia», scrive il sito “Greenews”.
«Le nuvole ‘adatte’ alle precipitazioni vengono ‘seminate’ con ioduro d’argento, un agente chimico che favorisce l’aggregazione delle molecole d’acqua per creare grandi gocce abbastanza pesanti da cadere al suolo».
La tecnologia in realtà non è nuova, aggiunge “Greenews”: i primi esperimenti risalgono alla Guerra Fredda.

Grave inondazione artificiale causata in Usa

«Durante la guerra del Vietnam, gli Stati Uniti lanciarono l’Operazione Popeye per cercare di intensificare i monsoni sul Sentiero di Ho Chi Minh, la rete di strade che andavano dal Vietnam del Nord al Vietnam del Sud passando per Laos e Cambogia, usate dai Vietcong e dai loro sostenitori.
Nel 1978, però, gli esperimenti per far piovere artificialmente negli Usa furono interrotti, in seguito a una grave inondazione causata dal bombardamento chimico delle nubi».
Dal Sud-Est Asiatico al Medio Oriente: «Israele “stimola” le nuvole dal 1961 e riesce così a rendere fertili e rigogliose terre di per sé aride».
«Nel mondo ci sono diversi esperimenti in corso di questo tipo, ma siamo lontani dal poter dire di essere in grado di controllare la pioggia», disse nel 2012 a “Greenews” uno specialista come Sandro Fuzzi, climatologo del Cnr di Bologna, al quale allora sembrava remoto il rischio di gravi effetti collaterali, dato che gli interventi si svolgevano «su scala ridotta, al massimo di qualche decina di chilometri», mentre i fenomeni più distruttivi, come le alluvioni, «riguardano fronti di centinaia e anche migliaia di chilometri».
L’ultima frontiera, aggiunge ancora “Greenews”, consiste nel bombardare le nuvole dal basso con dei laser: esperimento condotto nel 2010 in laboratorio e poi «replicato a Berlino da un gruppo di ricercatori dell’università di Ginevra e pubblicato sulla rivista “Nature Photonics”».
Con un laser di grande potenza, una specie di “cannone energetico”, i ricercatori hanno colpito ed “eccitato” le molecole di gas presenti nell’aria.
«Il risultato è stata la formazione di nuclei di condensazione attorno ai quali si sono create piccole gocce di acqua».
Secondo il blog “Shivio news”, già nel 2012 erano oltre 20 i paesi impegnati nella sperimentazione di nuove tecniche per provocare precipitazioni.

Controllo demografico ed energetico

In vetta alla classifica primeggiano i soliti cinesi: Pechino, letteralmente, «impiega nel “rainmaking” oltre 37.000 addetti, fra tecnici e ricercatori», mentre «una trentina di aerei, 4.000 rampe per razzi e 7.000 cannoni vengono usati per sparare in cielo nuclei di sostanze intorno alle quali stimolare processi di condensazione di gocce d’acqua o cristalli di ghiaccio».
Negli Stati Uniti, gli aerei «gettano nelle nuvole ghiaccio secco e ioduro d’argento». In Sudafrica si usa invece il cloruro di potassio: «I sali vengono diffusi da aerei che volano sotto le nubi in formazione, e servono ad aumentare il numero e la misura delle gocce».
Anche il Messico, aggiunge “Shivio”, sta sperimentando la tecnica sudafricana, che «sembra che sia in grado di aumentare di un terzo il volume delle precipitazioni».
Qualcuno poi ricorderà la primissima performance, in assoluto, della geoingegneria più spettacolare: il 9 maggio del lontano 2007, in occasione della fastosa celebrazione dell’anniversario della vittoria dell’Urss nella Seconda Guerra Mondiale, il Tg1 riprese lo spettacolo del sole riapparso “miracolosamente” tra le nubi nerissime del cielo di Mosca, grazie a una portentosa miscela a base di azoto, iodio e argento diffusa dagli aerei.
Dall’uso civile a quello militare, il passo è breve: «Almeno quattro paesi – Stati Uniti, Russia, Cina e Israele – dispongono delle tecnologie e dell’organizzazione necessaria a modificare regolarmente il meteo e gli eventi geologici per varie operazioni militari ufficiali e segrete, legate a obiettivi secondari, tra cui il controllo demografico, energetico e la gestione delle risorse agricole».
Lo disse già nel 2012 l’esperto aerospaziale Matt Andersson, allora in forza alla compagnia hi-tech Booz Allen Hamilton di Chicago. Continua su: Libreidee

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