La teoria che vuole gli sbarchi sulla Luna un gigantesco complotto organizzato dagli Stati Uniti fu avanzata per primo da Bill Kaysing, un letterato che lavorò all’azienda Rocketdyne, che fornì molti dei componenti dei motori a razzo per la NASA, fino al 1963. Kaysing affermò nel 1976 le teorie accettate oggi dal 6% degli americani, ovvero che lo sbarco fu organizzato e che fu Stanley Kubrik a girare il video a causa della sua esperienza con 2001: Odissea nello Spazio. Le teorie di Kaysing sono interessanti ma, per lo più, assolutamente confutate.
Da allora altre teorie del complotto furono avanzate, come ad esempio il fatto che gli allunaggi avvennero realmente ma che furono ben diversi da quanto mostrato, a causa delle incredibili scoperte che avrebbero fatto gli astronauti ma anche per non mostrare ai sovietici la natura e tecnologia dei mezzi statunitensi. Sicuramente oggi, a fronte delle numerose prove apportate in diverse sedi (come le fotografie degli oggetti lasciati sulla Luna da parte degli astronauti), è difficile credere che sia stata una messa in scena, tanto più che, come affermò Umberto Eco, convincere 400.000 persone al silenzio sarebbe stato più difficile che mandare realmente gli astronauti sulla Luna.
10 La bandiera con forma ondeggiante
I teorici della cospirazione hanno notato che, durante la diretta televisiva, gli spettatori potevano chiaramente vedere la bandiera americana che aveva una forma come mossa da una corrente d’aria. Questo è chiaramente impossibile perché nello spazio non c’è aria.
La NASA afferma che la forma ripiegata è dovuta all’involucro in cui era contenuta la bandiera, che le ha dato questa forma prima di essere piantata. Un’altra spiegazione è la forza che gli astronauti avrebbero impresso alla bandiera quando posizionata le avrebbe fatto assumere una forma irregolare.
9 Mancanza di cratere da impatto
I teorici della cospirazione affermano che, se davvero il modulo lunare fosse sbarcato sulla Luna, ci sarebbe un cratere da impatto sotto al modulo lunare che testimoni il suo atterraggio. Su qualsiasi filmato o fotografia degli sbarchi il cratere non è visibile, quasi come se il modulo fosse semplicemente posizionato lì sopra, senza aver prodotto alcuna forza. La superficie della luna è coperta di fine polvere lunare, come evidenziato dalle orme degli astronauti, ma il modulo lunare non lasciò alcuna impronta.
La NASA afferma che il modulo richiese una spinta significativamente minore per atterrare rispetto a quella necessaria per atterrare sulla terra, e che quindi il cratere da impatto non avrebbe potuto formarsi. Inoltre la superficie della luna è di solida roccia, quindi non ci sarebbe potuto essere un cratere da impatto, come quando un aeroplano atterra sulla pista di un aeroporto.
8 Molteplici sorgenti luminose
Sulla luna esiste una sola e fortissima sorgente di luce: il sole. E’ corretto quindi ipotizzare che tutte le ombre si muovano contemporaneamente in base al ruotare dei due pianeti. Questo però non è il caso delle ombre fotografate sulla luna, che cadono con prospettiva diversa. I teorici della cospirazione suggeriscono che le sorgenti di luce dovevano essere obbligatoriamente più d’una, che non potevano essere spiegate se non con la ricostruzione in studio dell’ambiente lunare.
La NASA ha spiegato la cosa affermando che, tali differenze, sono dovute al paesaggio irregolare, a dossi e colline sulla superficie lunare che creano queste discrepanze.
7 Le fasce di Van Allen
Le fasce di Van Allen sono costituite da particelle cariche all’interno della magnetosfera terrestre, e si dispongono su più livelli sopra la superficie del nostro pianete. Secondo i teorici della cospirazione, gli astronauti che passarono in queste fasce, attraversandole interamente, avrebbero dovuto esser “cucinati” dalle radiazioni. Non è inoltre infrequente che gli stessi satelliti odierni vengano danneggiati da queste particelle cariche.
La NASA afferma che questa tesi non è reale, perché gli astronauti attraversarono soltanto per un breve periodo la fascia. Non sono stati però in grado di spiegare perché le apparecchiature elettroniche non si distrussero, come accadde, ad esempio,in molti altri casi documentati.
6 L’oggetto inspiegabile
Durante la missione Apollo 12 uno degli astronauti venne fotografato con uno strano riflesso nella visiera del casco. L’oggetto sembra essere appeso a una corda o filo e non ha alcun motivo per essere lì, facendo pensare ai teorici del complotto che sia un faretto tipicamente presente negli studi cinematografici.
Se la somiglianza con un faretto è certamente discutibile, rimane comunque un mistero quale che sia l’oggetto che viene riflesso che, effettivamente, non ha alcuna ragione per essere sospeso a mezz’aria sulla superficie lunare.
5 La camminata al rallentare e i cavi nascosti
A sostegno delle rivendicazioni che gli sbarchi lunari siano stati girati in uno studio, iteorici della cospirazione hanno dovuto immaginare una soluzione per la bassa gravità apparente con cui si muovono gli astronauti sulla Luna. Questi suggeriscono che, se si guarda il video ad una velocità accelerata, sembra che si tratti del cammino di alcune persone sul suolo terrestre, che simulano la bassa gravità grazie a cavi e tiranti. Nei video però non sono presenti cavi e tiranti visibili, e questo aspetto risulta essere certamente uno dei maggiormente confutabili dai sostenitori della NASA.
4 Mancanza di Stelle
Un argomento dei teorici della cospirazione che trova ampio riscontro è la mancanza di stelle nelle fotografie fatte dalla Luna. Per la NASA sarebbe stato impossibile ricreare la volta celeste, e quindi si decise di lasciare lo spazio completamente nero.
La NASA affermò che le fotografie erano in bassa qualità, e che quindi le fotografie non presentavano stelle a causa della mancanza di precisione della pellicola. Inoltre le condizioni di illuminazione impedivano di vedere le stelle, cosa che invece non accade con la terra perché molto più vicina.
Questo aspetto è forse il più controverso delle teorie cospirazioniste e “credenti”, perché alcune fotografie furono scattare in bassa qualità mentre altre furono fatte in alta qualità, sempre senza vedere alcuna stella.
3 La roccia con la “C”
La roccia con la “C” è una delle fotografie più famose degli sbarchi lunari, e mostra una roccia in primo piano con quella che sembra essere la lettera “C” incisa sopra ad essa. La lettera sembra essere quasi perfettamente simmetrica, il che significa che è improbabile che si tratti di una formazione naturale.
La NASA diede giustificazioni contrastanti per la lettera, da un lato accusando uno sviluppatore fotografico di aver aggiunto la lettera per uno scherzo, mentre dall’altro affermando che si sia trattato soltanto di un capello caduto sopra la pellicola.
2 Le croci della pellicola
Le croci all’interno del mirino hanno la funzione di orientare il fotografo nello scattare fotografie migliori rispetto a criteri come la simmetria e la prospettiva. Alcune immagini mostrano le crocette anche sulla pellicola, il che fa pensare che le fotografie possano esser state modificate in sede successiva allo scatto.
1 I fondali duplicati
Due fotografie della missione Apollo 15 mostrano chiaramente che lo sfondo era identico in entrambi i casi, nonostante la NASA affermò che le fotografie furono scattate a miglia di distanza. Una delle due fotografie mostra il modulo lunare, mentre nell’altra il modulo è sparito. Com’è possibile che in uno sia presente e nell’altra no?
La NASA suggerì che, a causa delle ridotte dimensioni della Luna, gli orizzonti possono apparire più vicini di quanto non siano rispetto a quello che possiamo vedere con l’occhio umano, abituato alle proporzioni terrestri.
Nonostante la giustificazione della navetta, che può essere o non essere accettata, affermare che le due colline visibili nella fotografia siano a miglia di distanza l’una dall’altra è certamente un falso.