Perché gli scienziati della NASA e portavoce del 1960 vantava come avrebbero stabilire basi spaziali, operazioni di estrazione e coloni sulla Luna, ma finora nessuno di questi progetti è stata effettuata.
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Gli esseri umani dovrebbero iniziare a inviare messaggi a pianeti nelle zone abitabili nella speranza che forme di vita aliene ci potessero sentire, gli scienziati hanno detto.
Kepler Space Telescope ha catturato decine di migliaia di stelle nella costellazione del Cigno e Lyra
Kepler-186F, la Terra-formato pianeta prima convalidato in orbita una stella lontana nella zona abitabile
Il telescopio Kepler
Il pianeta più piccolo in assoluto al di fuori del nostro sistema solare è stato avvistato da Kepler Space Telescope della NASA - un pianeta roccioso di dimensioni simili alla Terra
Visualizzazione post con etichetta scienziati NASA. Mostra tutti i post
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14/01/19
Bennu : La NASA cattura l'immagine dell '"asteroide dell'apocalisse" che potrebbe colpire la Terra
L'agenzia spaziale statunitense ha scattato l'immagine di Bennu a 500 metri di larghezza usando la sua navicella spaziale OSIRIS-Rex durante la sua orbita nello spazio.
La NASA ha avvisato che il gigantesco asteroide Bennu, catturato nell’incredibile immagine che vedrete di seguito, potrebbe rilasciare 80.000 volte l’energia rilasciata dalla bomba atomica di Hiroshima se entrasse in collisione con la Terra, mettendo07/01/19
Gli scienziati della NASA più scoprono più muoiono: 74 uccisi in due anni
Negli ultimi due anni ci sono stati 74 scienziati della NASA che hanno perso la vita, chi per caso, chi per “suicidio”.Questi numeri suscitano molte domande…
Come per esempio l’agente della NASA Alberto Behar, che ha perso la vita in un incidente aereo nel 2015 a Los Angeles.
Il signor Behar era uno scienziato di primo piano che aveva trovato le prove della presenza di acqua su Marte.
Il signor Behar era uno scienziato di primo piano che aveva trovato le prove della presenza di acqua su Marte.
27/12/18
Scienziati della NASA : Razza aliena estremamente evoluta potrebbe agire dietro alla nostra realta’ virtuale in cui viviamo
Nel suo articolo, il filosofo britannico Nick Bostrom suggerisce la presenza di discendenti di una razza aliena estremamente evoluta che potrebbero nascondersi ed agire dietro alla nostra realta’ virtuale in cui viviamo.
11/12/18
I satelliti della NASA rivelano lo scioglimento del ghiacciaio nell'Antartide orientale
Si pensava che l'Antartide orientale avesse mostrato pochissime prove di cambiamento nel suo scioglimento dei ghiacciai nel corso dei decenni.
27/11/18
Quegli strani fenomeni stellari che evocano megastrutture aliene
Un gruppo di scienziati ha individuato un secondo esempio dello strano fenomeno stellare che nel 2015 aveva suscitato fantasiose speculazioni sull’esistenza di megastrutture spaziali create da qualche intelligenza extraterrestre.
28/03/15
STUDIOSO AMERICANO: “GLI ESSERI UMANI NON PROVENGONO DALLA TERRA, MA DA UN ALTRO PIANETA”
I teorici degli Antichi Astronauti ci hanno proposto la possibilità estrema che una specie intelligente aliena abbia visitato il nostro pianeta migliaia di anni fa e che abbia in qualche modo modificato il nostro codice genetico, facendo compiere al genere homo un salto evolutivo che avrebbe richiesto milioni di anni. Ora, un ecologista statunitense in un nuovo libro avanza un’ipotesi ancora più ardita: gli esseri umani non proverrebbero affatto dalla Terra, ma si sarebbero sviluppati su un altro pianeta e poi trasportati qui. Le prove? Alcune nostre caratteristiche fisiologiche che mal si adattano al pianeta Terra.
Il dottor Ellis Silver è un ecologista attualmente impegnato nello sforzo di ripulire i detriti di plastica che affliggono l’Oceano Pacifico.
Nel suo ultimo libro “Humans are not from Earth: a scientific evaluation of the evidence”, il ricercatore propone una teoria sulla provenienza della razza umana davvero al confine con la fantascienza, in quanto ritiene che gli esseri umani potrebbero non essere originari della Terra, ma essere stati ‘portati’ dall’esterno decine di migliaia di anni fa.
A sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra. Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri umani e gli altri animali.
Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.
Come spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente, l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per esempio; inoltre, il fatto che soffra di mal di schiena sembra mostrare che l’uomo sia stato concepito in un ambiente a gravità più bassa; come spiegare, poi, le difficoltà che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perchè siamo afflitti da malattie croniche?
Secondo Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non sperimenta”.
Inoltre, sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver. “Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al 100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre della Terra dura solo 24 ore”.
In più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.
“Tutto ciò suggerisce, almeno per me, che l’umanità potrebbe essersi evoluta su un altro pianeta e che potrebbe essere stata portata qui come una specie già altamente sviluppata, tra i 60 mila e i 200 mila anni fa”, continua Silver. “Una delle ipotesi che avanzo nel libro è che la Terra potrebbe essere un pianeta-prigione, in quanto sembra che siamo una specie naturalmente violenta. Forse resteremo qui fino a quando non impareremo a comportarci meglio”.
Ellis Silver spera che il suo libro possa aprire un dibattito, in modo da ispirare più persone a cercare prove ulteriori rispetto alla sua ipotesi. “Il libro è stato pubblicato principalmente per valutare la reazione dei lettori e provocarne il pensiero, in particolare tra coloro che non avevano mai considerato tale possibilità”.
18/03/15
Il primo sguardo nella trama dello spazio-tempo
Un’équipe internazionale di scienziati, tra cui il fisico italiano Giovanni Amelino-Camelia, ha analizzato le traiettorie di fotoni lontanissimi per scoprire la struttura più intima dell’Universo
Ha appena compiuto cento anni, ma non ha neanche una ruga. Lateoria della relatività generale, formulata nel 1916 da Albert Einstein, continua incessantemente a pompare nuova linfa nella fisica, aprendo gli orizzonti a nuovi modelli teorici e richiedendoconferme sperimentali sempre più accurate. L’ultima novità, in ordine di tempo, è quella appena pubblicata su Nature Physics da un’équipe di scienziati di cui fa parte anche il nostro Giovanni Amelino-Camelia, fisico teorico della Sapienza Università di Roma, già indicato dal periodico americanoDiscover come uno dei possibili novelli Einstein per la sua teoria della relatività doppiamente speciale.
Amelino-Camelia, in collaborazione con Vlaios Vasileiou, dell’università francese di Montpellier, Johnathan Granot, dell’università di Israele e Tsvi Piran, dell’università di Gerusalemme, ha analizzato i dati provenienti dal Fermi Gamma-Ray Space Telescopi della Nasa per capire come la struttura dellospazio-tempo influenzi le velocità dei fotoni provenienti da esplosioni cosmiche molto distanti.
Si tratta di una questione abbastanza delicata, che investe i due pilastri della fisica moderna, la relatività generale, per l’appunto, e la meccanica quantistica, entrambe ampiamente verificate a livello sperimentale. Per comprendere il lavoro degli scienziati, è necessario fare un piccolo passo indietro. La prima teoria spiega il comportamento della gravità, descrivendola in termini di una sorta di deformazione dello spazio-tempo, la struttura quadridimensionale in cui siamo immersi. La seconda, invece, contiene le leggi fisiche che regolano il comportamento di onde eparticelle su scale spaziali microscopiche.
Semplificando all’estremo, potremo dire che le due teorie si occupano, rispettivamente, dell’enormemente grande e dell’enormemente piccolo. Separatamente, meccanica quantistica e relatività generale funzionano alla perfezione. Il problema è che, quando i fisici provano a inserirle in un unico quadro, le teorie non combaciano. In altre parole, usando un linguaggio caro agli scienziati, non è ancora possibile quantizzare la gravità.
Una delle strade attualmente più promettenti per conciliare le due teorie prevede l’esistenza di una sorta di schiuma di spazio-tempo: si tratta di una predizione comune a parecchi modelli teorici, secondo la quale su scale microscopiche lo spazio non sarebbe continuo, ma avrebbe, per l’appunto, una struttura schiumosa. “Si tratta di un concetto complesso”, ha spiegato Amelino-Camelia ,“ma un’analogia può forse aiutarci a intuirlo. Consideriamo per esempio la nostra attuale descrizione geometrica dello spazio-tempo: ricorda un po’ la geometria di un telo ideale. Un telo che risponde alle sollecitazioni piegandosi, diventando più teso, restando però liscio, caratterizzato da una geometria continua. Ebbene, noi ci aspettiamo che questa sia solo una prima approssimazione, un’immagine rozza. In una descrizione microscopia più accurata, quel telo dovrebbe essere in un certo senso poroso, come una schiuma. E con porosità la cui grana cambia rapidamente e drammaticamente quando le distanze si fanno corte”.
Il problema è che la dimensione degli elementi che comporrebbero tale schiuma è troppo piccola per poter essere misurata direttamente. Per accedervi in modo indiretto si potrebbe, per esempio, cercare di capire se e come le particelle elementare (i fotoni, per esempio) interagiscono con la schiuma. Esattamente ciò che ha fatto l’équipe di Amelino-Camelia, analizzando gli effetti della schiuma sulla propagazione di fotoni lontani – quelli che provengono dai cosiddetti gamma ray bursts, violentissime esplosioni in galassie distanti. Effetti che, continua il fisico, sono estremamente piccoli e dunque, a loro volta, difficili da misurare.
“Ci aspettiamo che una delle implicazioni della schiuma”, ci racconta lo scienziato, “sia che la legge di propagazione dei fotoni riceverebbe un nuovo contributo di fluttuazione statistica: fotoni emessi simultaneamente raggiungerebbero il rilevatore non simultaneamente, con differenza nei tempi di arrivo governata da una legge di fluttuazione statistica/casuale”. Che vuol dire? Le particelle di luce, in linea di principio, dovrebbero muoversi tutte alla stessa velocità.
Ma se l’Universo è davvero fatto di una schiuma infinitesima e irregolare, quest’ultima potrebbe modificare traiettorie e velocità dei fotoni, che quindi non arriverebbero simultaneamente sulla Terra, ma a tempi diversi. “Ci sono diversi modelli teorici che studiano la propagazione dei fotoni: noi ne abbiamo testato uno che assume che l’effetto della ‘schiuma’ cresca al crescere dell’energia di due fotoni identici emessi simultaneamente”.
Lo scenario, come avrete capito, non è dei più semplici. Grazie all’analisi dei dati che arrivano dal telescopio Fermi, gli scienziati sono riusciti a escludere i modelli di schiuma più ottimistici, cioè quelli che prevedevano fluttuazioni deboli (ma non troppo) nelle velocità dei fotoni. Un risultato solo apparentemente “negativo”, precisa ancora Amelino-Camelia, che rappresenta invece una tappa fondamentale per la ricerca nel campo. Finora, infatti, era sperimentalmente impossibile verificare le teorie più ottimistiche: la sfida è stata ora superata e si può cominciare a pensare a comeattaccare i modelli più pessimistici, quelli che prevedono fluttuazioni ancora più impercettibili.
“Fino a 15 anni fa”, sottolinea Amelino-Camelia, “riuscire a osservare la trama dello spazio-tempo sembrava impossibile, ora abbiamo dimostrato che si può fare”. Quello che abbiamo capito, sostanzialmente, è che la schiuma è ancora più impalpabile di quanto pensassimo. Una cosa, comunque, è certa, secondo lo scienziato: quando riusciremo a osservare, direttamente o indirettamente, la trama dello spazio-tempo, avremo finalmente in mano la chiave per capire come conciliare meccanica quantistica e relatività generale. Un risultato niente male.
19/02/15
Dovremmo fare il primo contatto: gli scienziati dicono che è tempo per la ricerca di alieni
Esperti spaziali negli Stati Uniti dicono che è il momento di cercare attivamente di contattare vita intelligente su altri mondi - ma altri sostengono che potrebbe essere pericoloso
Spazio esperti alla ricerca di Extra vita terrestre (SETI) progetto ha detto che è giunto il momento di smettere di ascoltare passivamente per segni di intelligenza in altri mondi e iniziare attivamente in cerca di contatto.
Kepler Space Telescope ha catturato decine di migliaia di stelle nella costellazione del Cigno e Lyra
SETI è stata fondata 20 anni fa per monitorare il cosmo per i segnali di vita aliena e coinvolge astrofisici provenienti da istituzioni come la Harvard University e la University of California. Tuttavia come primi mesi del 1960 gli scienziati scrutavano spazio di indizi per altre civiltà.
Douglas Vakoch, il direttore di Interstellar Messaggio Composizione presso l'Istituto SETI, ha detto che dovremmo ora cominciamo elaborare un messaggio da inviare a pianeti che sono stati recentemente scoperti nella "zona di Goldilocks" - aree di spazio in cui è né troppo calda né troppo fredda per la vita di esistere.
Kepler-186F, la Terra-formato pianeta prima convalidato in orbita una stella lontana nella zona abitabile
"Da oltre mezzo secolo, gli scienziati impegnati nella ricerca di intelligenze extraterrestri hanno cercato prove dell'esistenza di altre civiltà ricercando segnali radio intenzionali", ha detto
"Mentre ci muoviamo verso il prossimo mezzo secolo dobbiamo ampliare le nostre strategie, quindi siamo non solo passivamente l'ascolto, ma anche la trasmissione di segnali ricchi di informazioni intenzionali.
"Con i recenti rilevazioni di pianeti simili alla Terra nelle zone abitabili di altre stelle, abbiamo obiettivi naturale di tali progetti di trasmissione.
"Dovremmo ripetutamente bersaglio di una serie di stelle vicine nel corso di diversi mesi o anni."
Il telescopio Kepler
Della NASA Kepler telescopio ha finora trovato più di 3.800 pianeti nelle zone abitabili che potrebbe contenere acqua allo stato liquido, e la vita.Gli esperti dicono che li designa con un segnale è la migliore speranza di entrare in contatto con nuovi mondi.
Tuttavia, il contenuto di un messaggio è stato oggetto di accesi dibattiti.Per scoprire che cosa gli esseri umani vorrebbero dire agli stranieri, SETI ha fondato un sito chiamato Terra parla e ha chiesto alla gente di elaborare un messaggio interstellare.
Il pianeta più piccolo in assoluto al di fuori del nostro sistema solare è stato avvistato da Kepler Space Telescope della NASA - un pianeta roccioso di dimensioni simili alla Terra
Mentre le donne tendono a offrire amicizia, e anche caffè e biscotti in loro missive, gli uomini sono stati più propensi a parlare di scienza e informazioni sulla loro civiltà. Nel complesso il tema principale è stato chiesto aiuto dagli alieni, piuttosto che cercare di impartire la saggezza della Terra.
Mr Vakoch detto gli esseri umani hanno un "complesso di inferiorità cosmico" e scontato che gli extraterrestri saranno più tecnologicamente avanzati di noi e così non hanno nulla da imparare.
Ma ha aggiunto: «Il genere umano ha una gamma di esperienze e intuizioni che non può essere immaginato da qualsiasi altra civiltà.
"Anche se gli extraterrestri potrebbero essere più tecnologicamente avanzate siamo, non saranno mai più umano. E 'l'ampiezza della nostra esperienza umana che dovremmo convogliare nei nostri messaggi interstellari."
Gli esperti di SETI dicono che i governi devono iniziare a lavorare insieme per elaborare il messaggio. L'attrezzatura per l'invio di messaggi di base esiste già e gli scienziati dicono che la riluttanza 'più politico che tecnico.'
Seth Shostak, astronomo senior e Direttore del Centro per la ricerca SETI, ha detto che alcune persone resistito l'approccio, temendo che potesse avvertire la nostra presenza a pericolose razze extraterrestri.
"E 'molto discutibile", ha detto, "Ci sono alcune persone che pensano che questo potrebbe essere pericoloso.
"L'idea che si sta in qualche modo mettendo in pericolo la Terra non credo che detiene l'acqua perché siamo stati trasmettiamo nello spazio volenti o nolenti dopo la seconda guerra mondiale - televisioni, radio FM e radar.
"Questi segnali sono in corso nello spazio per anni 70 somethng quindi sono piuttosto lontano e ogni società che potrebbero venire sulla Terra e bruciare il Belgio, se pensano che lo meritano, è pienamente in grado di raccogliere queste trasmissioni."
Ma ammette che si tratta di un gioco d'azzardo se gli alieni in visita verrà in pace.
"Nessuno sa se sono gentili o no", ha aggiunto.
"Potresti essere ottimista e pensare che sono tutti gentili o figure sono come quelle nei film e hellbent alla distruzione. Ho il sospetto che ci sia tutta una serie.
"La Terra è stata abbandonata per 4000 milioni anno con la vita su di essa e nessuno è pensato per distruggerla.
"Può essere che vogliono proseltyse. L'altra cosa è che sono semplicemente interessati alla cultura - che è ciò che è speciale su di noi.Forse sono interessati ad rock 'n' roll. Forse vogliono Cliff Richard. "
Tuttavia scienziato e futurologo americano David Brin ritiene che sia un errore cercare e contattare mondi alieni.
"Noi siamo la più giovane di tutte le razze tecnologiche nel cosmo, come un bambino orfano che si ritrova improvvisamente si vagare una strana giungla che è tranquillo, troppo tranquillo," ha detto.
"Forse avete il tipo di personalità che dice:« Che diamine! Potrei anche gridare e vedere cosa succede! "
"E 'tutto molto bene se l'unica che si sta mettendo a rischio è te stesso, ma quando viene istituito anche che il rischio sui nostri figli -. Tutta l'umanità e il nostro pianeta - è troppo chiedere che discutiamo per primo?"
Gli scienziati parlavano presso l'Associazione annuale per l'avanzamento della scienza AAAS conferenza annuale a San Jose.
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