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22/07/15

10 ragioni per cui lo sbarco sulla Luna potrebbe essere (o non essere) un falso


La teoria che vuole gli sbarchi sulla Luna un gigantesco complotto organizzato dagli Stati Uniti fu avanzata per primo da Bill Kaysing, un letterato che lavorò all’azienda Rocketdyne, che fornì molti dei componenti dei motori a razzo per la NASA, fino al 1963. Kaysing affermò nel 1976 le teorie accettate oggi dal 6% degli americani, ovvero che lo sbarco fu organizzato e che fu Stanley Kubrik a girare il video a causa della sua esperienza con 2001: Odissea nello Spazio. Le teorie di Kaysing sono interessanti ma, per lo più, assolutamente confutate.
Da allora altre teorie del complotto furono avanzate, come ad esempio il fatto che gli allunaggi avvennero realmente ma che furono ben diversi da quanto mostrato, a causa delle incredibili scoperte che avrebbero fatto gli astronauti ma anche per non mostrare ai sovietici la natura e tecnologia dei mezzi statunitensi. Sicuramente oggi, a fronte delle numerose prove apportate in diverse sedi (come le fotografie degli oggetti lasciati sulla Luna da parte degli astronauti), è difficile credere che sia stata una messa in scena, tanto più che, come affermò Umberto Eco, convincere 400.000 persone al silenzio sarebbe stato più difficile che mandare realmente gli astronauti sulla Luna.

10 La bandiera con forma ondeggiante

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I teorici della cospirazione hanno notato che, durante la diretta televisiva, gli spettatori potevano chiaramente vedere la bandiera americana che aveva una forma come mossa da una corrente d’aria. Questo è chiaramente impossibile perché nello spazio non c’è aria.
La NASA afferma che la forma ripiegata è dovuta all’involucro in cui era contenuta la bandiera, che le ha dato questa forma prima di essere piantata. Un’altra spiegazione è la forza che gli astronauti avrebbero impresso alla bandiera quando posizionata le avrebbe fatto assumere una forma irregolare.

9 Mancanza di cratere da impatto

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teorici della cospirazione affermano che, se davvero il modulo lunare fosse sbarcato sulla Luna, ci sarebbe un cratere da impatto sotto al modulo lunare che testimoni il suo atterraggio. Su qualsiasi filmato o fotografia degli sbarchi il cratere non è visibile, quasi come se il modulo fosse semplicemente posizionato lì sopra, senza aver prodotto alcuna forza. La superficie della luna è coperta di fine polvere lunare, come evidenziato dalle orme degli astronauti, ma il modulo lunare non lasciò alcuna impronta.
La NASA afferma che il modulo richiese una spinta significativamente minore per atterrare rispetto a quella necessaria per atterrare sulla terra, e che quindi il cratere da impatto non avrebbe potuto formarsi. Inoltre la superficie della luna è di solida roccia, quindi non ci sarebbe potuto essere un cratere da impatto, come quando un aeroplano atterra sulla pista di un aeroporto.

8 Molteplici sorgenti luminose

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Sulla luna esiste una sola e fortissima sorgente di luce: il sole. E’ corretto quindi ipotizzare che tutte le ombre si muovano contemporaneamente in base al ruotare dei due pianeti. Questo però non è il caso delle ombre fotografate sulla luna, che cadono con prospettiva diversa. I teorici della cospirazione suggeriscono che le sorgenti di luce dovevano essere obbligatoriamente più d’una, che non potevano essere spiegate se non con la ricostruzione in studio dell’ambiente lunare.
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La NASA ha spiegato la cosa affermando che, tali differenze, sono dovute al paesaggio irregolare, a dossi e colline sulla superficie lunare che creano queste discrepanze.

7 Le fasce di Van Allen

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Le fasce di Van Allen sono costituite da particelle cariche all’interno della magnetosfera terrestre, e si dispongono su più livelli sopra la superficie del nostro pianete. Secondo i teorici della cospirazione, gli astronauti che passarono in queste fasce, attraversandole interamente, avrebbero dovuto esser “cucinati” dalle radiazioni. Non è inoltre infrequente che gli stessi satelliti odierni vengano danneggiati da queste particelle cariche.
La NASA afferma che questa tesi non è reale, perché gli astronauti attraversarono soltanto per un breve periodo la fascia. Non sono stati però in grado di spiegare perché le apparecchiature elettroniche non si distrussero, come accadde, ad esempio,in molti altri casi documentati.

6 L’oggetto inspiegabile

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Durante la missione Apollo 12 uno degli astronauti venne fotografato con uno strano riflesso nella visiera del casco. L’oggetto sembra essere appeso a una corda o filo e non ha alcun motivo per essere lì, facendo pensare ai teorici del complotto che sia un faretto tipicamente presente negli studi cinematografici.
Se la somiglianza con un faretto è certamente discutibile, rimane comunque un mistero quale che sia l’oggetto che viene riflesso che, effettivamente, non ha alcuna ragione per essere sospeso a mezz’aria sulla superficie lunare.

5 La camminata al rallentare e i cavi nascosti

A sostegno delle rivendicazioni che gli sbarchi lunari siano stati girati in uno studio, iteorici della cospirazione hanno dovuto immaginare una soluzione per la bassa gravità apparente con cui si muovono gli astronauti sulla Luna. Questi suggeriscono che, se si guarda il video ad una velocità accelerata, sembra che si tratti del cammino di alcune persone sul suolo terrestre, che simulano la bassa gravità grazie a cavi e tiranti. Nei video però non sono presenti cavi e tiranti visibili, e questo aspetto risulta essere certamente uno dei maggiormente confutabili dai sostenitori della NASA.
4 Mancanza di Stelle

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Un argomento dei teorici della cospirazione che trova ampio riscontro è la mancanza di stelle nelle fotografie fatte dalla Luna. Per la NASA sarebbe stato impossibile ricreare la volta celeste, e quindi si decise di lasciare lo spazio completamente nero.
La NASA affermò che le fotografie erano in bassa qualità, e che quindi le fotografie non presentavano stelle a causa della mancanza di precisione della pellicola. Inoltre le condizioni di illuminazione impedivano di vedere le stelle, cosa che invece non accade con la terra perché molto più vicina.
Questo aspetto è forse il più controverso delle teorie cospirazioniste e “credenti”, perché alcune fotografie furono scattare in bassa qualità mentre altre furono fatte in alta qualità, sempre senza vedere alcuna stella.

3 La roccia con la “C”

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La roccia con la “C” è una delle fotografie più famose degli sbarchi lunari, e mostra una roccia in primo piano con quella che sembra essere la lettera “C” incisa sopra ad essa. La lettera sembra essere quasi perfettamente simmetrica, il che significa che è improbabile che si tratti di una formazione naturale.
La NASA diede giustificazioni contrastanti per la lettera, da un lato accusando uno sviluppatore fotografico di aver aggiunto la lettera per uno scherzo, mentre dall’altro affermando che si sia trattato soltanto di un capello caduto sopra la pellicola.

2 Le croci della pellicola

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Le croci all’interno del mirino hanno la funzione di orientare il fotografo nello scattare fotografie migliori rispetto a criteri come la simmetria e la prospettiva. Alcune immagini mostrano le crocette anche sulla pellicola, il che fa pensare che le fotografie possano esser state modificate in sede successiva allo scatto.

1 I fondali duplicati

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Due fotografie della missione Apollo 15 mostrano chiaramente che lo sfondo era identico in entrambi i casi, nonostante la NASA affermò che le fotografie furono scattate a miglia di distanza. Una delle due fotografie mostra il modulo lunare, mentre nell’altra il modulo è sparito. Com’è possibile che in uno sia presente e nell’altra no?
La NASA suggerì che, a causa delle ridotte dimensioni della Luna, gli orizzonti possono apparire più vicini di quanto non siano rispetto a quello che possiamo vedere con l’occhio umano, abituato alle proporzioni terrestri.
Nonostante la giustificazione della navetta, che può essere o non essere accettata, affermare che le due colline visibili nella fotografia siano a miglia di distanza l’una dall’altra è certamente un falso.

UFO d'Italia, la mappa degli avvistamenti di tutte le regioni: gli OVNI amano la Toscana ?



Avvistamenti UFO, il Centro Ufologico Nazionale ha sviluppato la casistica su base geografica: nuovi aggiornamenti.


UFO 2015, tra news e avvistamenti in Italia


Il Centro Ufologico Nazionale (quest'anno si festeggeranno i 50 anni di attività dell'associazione), in questi caldi giorni di luglio ha proceduto ad un aggiornamento della casistica ufficiale degli avvistamenti UFO in Italia degli ultimi 115 anni (regione per regione). Dopo aver ufficializzato i singoliavvistamenti UFO sino a giugno 2015, a distanza di 24 ore il CUN ha diramato anche la mappa ufficiale. Un documento che è disponibile on line sul sito dell'associazione ufologica.
Ogni singola regione italiana è stata 'analizzata' con il numero preciso di avvistamenti di presunti UFO nel rispettivo spazio aereo. In tutto, gliavvistamenti UFO censiti dagli ufologi del CUN raggiungono una cifra che supera le dodicimila unità (12.461, per l'esattezza). Alla mappa ufologicadivulgata, si legge nelle note, mancherebbero ancora un centinaio di avvistamenti valutati di complessa catalogazione geografica.

UFO news e avvistamenti: la Toscana dei misteri

Cosa si evince dalla mappa ufologica del CUN ? Con un pizzico di relativa sorpresa, la regione italiana storicamente più 'sensibile' agli ipotetici avvistamenti di OVNI sarebbe la Toscana.
Firenze e gli altri capoluoghi di provincia, dal 1900 ad oggi, avrebbero prodotto un numero di segnalazioni decisamente esponenziale: 2013.
La Lombardia è seconda con 1202 avvistamenti. A seguire, l'Emilia Romagna con 992 avvisamenti e la Sicilia (prima tra le regioni meridionali) con 972. Tra le curiosità spicca la Valle d'Aosta: nonostante le sue dimensioni geografiche ridotte, nella casistica storica vanta 29 presunti avvistamenti UFO, non pochi se si fanno le debite proporzioni.

Mappa UFO e la storia ufologica in Italia

Il documento recentemente aggiornato dal CUN va incrociato con una serie di altre tabelle già pubblicate nel mese di giugno. Rotte aeree, basi militari econdizioni meteo sono solo alcuni dei fattori da prendere in considerazione in fase d'analisi. Bisogna, infatti, ricordare come, secondo una valutazione condivisa tra gli ufologi internazionali, solo una minima percentuale di presunti avvistamenti (intorno ad uno scarso 5%) resta senza una spiegazione plausibile.
Ed anche quella minima percentuale di misteri insoluti, non necessariamente autorizza ad ipotizzare la presenza di presunti alieni o l'utilizzo di tecnologia non convenzionale. L'ipotesi extraterrestre è, infatti, solo uno dei teoremi in seno all'ufologia, anche se senza dubbio è l'opzione più popolare e suggestiva
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17/07/15

Il Patto con gli Alieni: i contatti e la collaborazione tra il governo americano e diverse razze ET e l’influenza del governo ombra



 

Laura M. Eisenhower, pronipote del Presidente americano, è stata recentemente ospite del 22º Simposio ufologico di San Marino (29 e 30 marzo 2014), in cui ha esposto le sue personali conoscenze e convinzioni in merito a UFO ed extraterrestri.
La sua prestigiosa famiglia mai ha confermato né smentito tali eventi e da sempre sulla vicenda ha calato una cortina di riservatezza. La relatrice, quindi, ha premesso al pubblico del convegno, che quelle che avrebbe riportato non sono dicerie provenienti dall’ambito familiare,  ma frutto di indagini tra le diverse figure istituzionali a lei vicine,  appartenute alle varie gestioni che negli anni si sono succedute ai vertici dell’amministrazione USA.
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A sinistra Laura M. Eisenhower, pronipote del Presidente americano
Il Trattato di Grenada
Da subito la nipote di “Ike”ha confermato la realtà del contatto che Eisenhower ebbe con le EBE – entità biologiche extraterrestri nel 1954.  e che tale incontro, tra americani e alieni, non fu il primo. Il Governo USA nel corso del governo Roosevelt, nel 1933, incontrò la razza dei Grigi, con i quali scaturì, nei primi mesi del ’34, un accordo a scadenza decennale. L’accordo prevedeva il rilascio di tecnologia aliena in cambio di una concessione che consentisse agli alieni il rapimento temporaneo e incruento di esseri umani e il prelievo di bestiame, principalmente per studi biologici e genetici. Inoltre, il governo avrebbe consentito agli extraterrestri di potersi installare presso basi sotterranee sia naturali che artificiali, terrestri e marine, dislocate nella zona occidentale degli Stati Uniti, dove avrebbero operato con discrezione e indisturbati.
L’accordo fu denominato “Trattato di Grenada”.  La razza dei piccoli Grigi proponeva al Governo Roosevelt un allettante pacchetto tecnologico riguardante, tra l’altro, l’acquisizione di strumenti innovativi nell’industria spaziale e del trasporto, indicazioni sullo studio di rivoluzionarie leghe metalliche, dispositivi antigravitazionali e conoscenze chimiche legate alla medicina.
Nel biennio 1933-34, mentre i Grigi patteggiavano con gli USA,  i Pleiadiani prendevano invece contatto con la Germania nazista,  inizialmente attraverso le capacità psichiche di un gruppo di “esper” tedesche, note ai vertici militari con il nome di VrilGesellschaft e coordinate da Maria Orsic.  Anche la Germania nazista stava trattando l’acquisizione di elementi innovativi per la ricerca tecnologica legata ai viaggi spazio-temporali e tecniche per il controllo mentale noto agli alieni.  La vicenda su questi patti venne confermata dal noto contattista svizzero “Edward” Billy Meyer in tempi non sospetti, in quanto lo stesso mantenne stretti contatti con i Pleiadiani per decenni.
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La lenta e progressiva infiltrazione
Durante l’amministrazione Truman, i vertici americani erano consapevoli che la gestione del rapporto tra Stati Uniti e alieni fosse un’incombenza le cui decisioni non potevano gravare sulle sole spalle del Presidente.  Oltretutto, in quegli anni erano avvenuti, anche oltre i confini USA, diversi crash di navicelle aliene ed era quindi urgente evitare che la presenza extraterrestre attirasse eccessiva attenzione sia dei media, che degli altri governi.  Era necessario perciò un team di esperti dell’esercito vicini ai servizi segreti in grado di gestire tali eventi accidentali.  Truman, di conseguenza, nel ‘46 autorizzò l’avvio del progetto Paperclip, i cui scopi erano: impedire il recupero UFO da parte di altri; impedire l’utilizzo dei risultati ottenuti dal Reich e “disinnescare” la capacità di riarmo e riorganizzazione militare da parte della Germania del dopo-guerra.
L’operazione richiedeva una tale priorità che l’Ufficio Servizi Strategici OSS (Professors Agency Services) risultò essere operativa tre mesi prima che il Presidente Truman la ufficializzasse.  Giocando così d’anticipo, molti membri del settore
ricerca della Germania nazista divennero ospiti del governo americano, ripuliti da un imbarazzante passato e, con il beneplacito delle Autorità, poterono così continuare in serenità le loro ricerche. Questa operazione su vasta scala, nel tempo e con l’intromissione degli alieni, divenne però uno strumento che si ritorse contro la stessa amministrazione
americana.
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L’Agenda delle 3 Alternative
Durante la sua amministrazione, Eisenhower dispose la realizzazione di una società governativa secretata, nota ai vertici col nome “Jason Society”, i cui selezionati membri erano chiamati “Jason Scolars”. Il team si occupava diquelle che definivano l’Agenda delle 3 Alternative. Agenda che, in realtà, erano programmi pianificabili nel tempo. Ognuna delle “Alternative” prevedeva la preservazione di una parte del genere umano (sia sul piano biologico che tecnologico) da un’eventuale apocalisse naturale o provocata da aggressive civiltà aliene. Lo scenario previsto dalla Alternativa 1 ipotizzava l’uso di testate nucleari tattiche in grado di creare buchi nella stratosfera, allo scopo di mitigare il surriscaldamento terrestre e disperdere nello spazio l’inquinamento più volatile e dannoso.
L’Alternativa 2 predisponeva la progressiva costruzione di tunnel e città sotterranee, destinate, in caso di cataclisma sulla superficie,  a ospitare la solita élite umana.  Alternativa 3 pianificava la parziale migrazione dalla Terra alla volta di Marte. Un programma sicuramente più complesso dei precedenti ma che, grazie a tecnologie acquisite, sarebbe risultato il più sicuro. La stessa Laura Eisnehower ha affermato di essere stata scelta e contattata, nel marzo 2006, da organi governativi riguardo all’Alternativa 3.
Proposta che Laura rifiutò, in quanto fermamente convinta che la spiritualità individuale sia indissolubilmente legata alla Madre Terra. Una consapevolezza che viene sempre più condivisa, ma che ancora non basta a frenare il numero di attività segrete come i tunnel. A questo proposito, l’ingegnere e rivelatore Philip Schneider sostenne che, a partire dal 1947, di basi sotterranee di profondità ne furono costruite non meno di 131. Attualmente, 62 sono gestite da alieni di razza Grigia, originari di Zeta Reticuli e da Grigi di statura elevata.
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06/07/15

L’ANTICO LEGAME SEGRETO TRA L’UMANITÀ E LA STELLA SIRIO. GLI ANTICHI ASTRONAUTI VENIVANO DALLA STELLA DEL CANE?




Sin dai tempi più antichi, Sirio, la Stella del Cane, ha catturato l’attenzione di molte culture, attribuendo un’importanza speciale al suo simbolismo occulto. Cosa rende Sirio così speciale? È solo perchè è la stella più luminosa del cielo notturno, oppure c’è qualcosa di più, un segreto antico che collega la Stella del Cane all’origine dell’umanità?
Sirio è una stella bianca della costellazione del Cane Maggiore, ed è per questo conosciuta anche come “Stella del Cane”.
È la stella più luminosa del cielo notturno. Ha una massa pari a 2,4 volte quella del nostro Sole ed è anche molto più calda: la sua temperatura di 9.400 K la fa apparire di un bianco intenso.
Il suo bagliore notturno non manca di affascinare l’uomo fin dalla notte dei tempi, infatti, Sirio è stata venerata praticamente da tutte le civiltà antiche.
Ma è solo la sua luminosità ad attirare l’attenzione dell’umanità, oppure c’è qualcosa in più?
Diversi artefatti di civiltà antiche rivelano che Sirio era considerata di grande importanza per l’astronomia, la mitologia e l’occultismo. Nel libro più antico dei Veda, Sirio era conosciuta come “Stella del Capo”; in altri scritti indù, viene indicata come la dimora del Dio della Pioggia, o Stella della Pioggia.
Anche gli antichi egizi prestarono particolare attenzione a Sirio, identificandola con l’anima della dea Iside, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus.
In realtà, per gli egiziani Sirio non solo era importante, ma era il fondamento astronomico di tutto il sistema religioso. La sua apparizione nel cielo era accompagnata con feste e celebrazioni.
Alcuni ricercatori hanno proposto che la Grande Piramide sia stata costruita in perfetto allineamento con le stelle, in particolare proprio con Sirio. Uno dei condotti di aerazione della “camera della regina” punterebbe precisamente verso la Stella del Cane.
Interessante notare che ci fu un tempo in cui Sirio non era visibile nel cielo d’Egitto. Questa circostanza è causata dal fenomeno noto come “precessione degli equinozi”, un movimento della Terra molto lento che provoca un effetto particolare: fa oscillare il paesaggio stellare avanti e indietro come un pendolo.
Dodicimila anni prima di Cristo, osservando il cielo dall’altopiano di Giza, Sirio si trovava sotto la linea dell’orizzonte. Fece la sua prima apparizione nei cieli di questo luogo intorno al 10.500 a.C.
Secondo uno studio prodotto dal ricercatore italiano Giulio Magli e pubblicato su arXiv.org, anche i pilastri megalitici del santuario di Gobekli Tepe sembrano essere allineati con il punto in cui sorge la stella Sirio. Alla latitudine di Gobekli Tepe, Sirio sarebbe rimasta nascosta sotto l’orizzonte fino al 9300 a.C., per poi ‘spuntare’ improvvisamente nel cielo. “La mia teoria è che il tempio di Gobekli Tepe sia stato costruito per celebrare la ‘nascita’ della nuova stella”, commenta Magli.

L’enigma dei Dogon

Nel Mali, Africa occidentale, c’è una popolazione, i Dogon, noto per le sue conoscenze sulla stella Sirio che sarebbero da considerare impossibili senza l’uso di un telescopio.
Essi tramandano un mito di creazione il cui protagonista è un essere proveniente dalla stella Po Tolo (Sirio B), venerato come il dio Amma. I Dogon affermano di essere i suoi discendenti.
Nel 1947, dopo aver vissuto con i Dagon per più di diciassette anni, l’antropologo francese Marcel Griaule riportò una storia veramente incredibile. Gli anziani della tribù rivelarono a Griaule uno dei loro segreti più gelosamente custoditi, nascosto anche alla maggior parte della comunità tribale.
I capi hanno raccontato di come i Nommo, una specie anfibia, metà pesce e metà umana, abbiano fondato un’antica civiltà sulla Terra. Nonostante la loro cultura primitiva, gli anziani Dagon dicono di aver ricevuto una profonda conoscenza del sistema solare da uno dei misteriosi Nommo.
Gli anziani sono a conoscenza delle quattro lune di Giove, degli anelli di Saturno e sono consapevoli della forma a spirale della Via Lattea e sanno che sono i pianeti a muoversi intorno al Sole e non viceversa.
Ma ciò che più sconcerta gli etnologi è la conoscenza dei Dagon delle orbite, delle dimensioni e della densità delle stelle del sistema di Sirio. I Dogon hanno accuratamente confermato l’esistenza di Sirio A, B e C, conoscenza che la moderna scienza ha acquisito solo di recente.
Sirio C è rimasta sconosciuta fino al 1995, quando gli astronomi hanno notato l’influenza gravitazionale che questa esercita sul movimento di tutto il sistema.
Eppure, da centinaia di anni, i primitivi Dagon, non sono erano a conoscenza delle tre stelle, ma ne conoscevano anche alcuni dettagli. Da dove gli è venuta questa conoscenza?
Il sistema mitologico dei Dogon è sorprendentemente simile a quello di altre grandi civiltà, come i Sumeri, gli Egizi e i Babilonesi, in quanto contempla il mito archetipo dell’intervento creativo degli dei dall’alto, i quali, attraverso l’intervento di “grandi maestri” (come Enki per i Sumeri, Horus per gli Egizi, Ermete Trismegisto per i Greci, Quetzalcóatl per i Maya, ecc…), hanno “donato” la civilizzazione all’uomo.
Leggi:

Mali. Viaggio tra i Dogon: il popolo delle stelle

Vittorio Franchini
[Disponibile su IBS] Nei primi decenni del ‘900 si sapeva, in Europa, che la regione del Mali attuale, viveva un popolo misterioso e bellicoso, nel cui teritorio era meglio non addentrarsi. Ulteriori studi hanno permesso di scoprire che quel popolo di cacciatori-guerrieri, i Dogon, i cui villaggi sorgono ai piedi di una dantesca faglia rocciosa che li isola dal resto del mondo, era portatore di un’antica, affascinante ed insieme indecifrabile civiltà cosmica.
In questo suo nuovo lavoro Vittorio Franchini, viaggiando attraverso anche altri popoli del Mali, raggiunge i Dogon per decifrare, grazie ai racconti degli ‘hogon’, degli anziani, delle donne, i contorni di una religione che affonda le sue radici nel tempo e che pare provenire dallo spazio più profondo. Grazie alla sua amicizia con alcuni degli “anziani”, ha potuto anche visitare, pur obbligato a non rivelare la posizione, una delle grotte sacre, dove vengono raccolte le maschere sacre.
Queste sono delle vere e proprie mappe stellari che mostrano come le cognizioni astronomiche di questo popolo enigmatico, siano esatte. Il percorso dell’autore si svolge quasi come un racconto di fantascienza nel caos roccioso della valle, cove la Grande Verità è ancora nascosta nella mente di pochi saggi e negli anfratti della faglia che raccolgono le vestigia di altri popoli antichi anche loro misteriosamente avvolti in epiche leggende.

Occultismo e massoneria

L’associazione di Sirio con il divino, che considera la Stella del Cane come la casa di origine dei “grandi maestri”, è una conoscenza sopravvissuta fino ad oggi, diffusa soprattutto nel mondo dell’occultismo e della massoneria.
Le scuole misteriche considerano Sirio come “il Sole dietro il Sole”: come il calore del Sole mantiene vivo il mondo fisico, così Sirio mantiene vivo il mondo spirituale. Essa è la “luce vera” che illumina lo spirito, così come il Sole illumina il mondo fisico, considerato come un’illusione.
Anche alcune moderne società segrete, come la Massoneria, i Rosacroce (che basano la loro conoscenza sugli insegnamenti di Ermete Trismegisto) hanno tributato a Sirio la massima importanza. Un occhio educato al loro simbolismo fornisce uno sguardo sulla profonda connessione tra Sirio e le dottrine occulte.
Dunque, affermare semplicemente che Sirio è importante per gli ordini ermetici è un eufemismo. La Stella del Cane è il punto centrale degli insegnamenti e del simbolismo delle società segrete.
sirio-massoniNelle logge massoniche, Sirio è conosciuta come la “Stella Sfolgorante”: «è il primo e più sublime oggetto che richiede la nostra attenzione nelle logge», scrive l’autore massonico William Hutchinson.
Essa rappresenta l’onnipresenza del Creatore e la sua onniscenza.
Sirio è dunque simbolo del “sacro”, fonte del potere divino e destinazione degli individui divini.
Per raggiungere la perfezione, l’iniziato deve comprendere ed interiorizzare la duplice natura del mondo: bene-male, maschile femminile, bianco e nero, ecc…) attraverso la metamorfosi alchemica. Questo concetto è simbolicamente rappresentato dall’unione di Osiride e Iside (il principio maschile e femminile), per dare vita ad Horus, l’uomo perfetto della Massoneria.

Insomma

Dagli albori della civiltà fino ai tempi moderni, dalle remote tribù dell’Africa alle grandi capitali del mondo moderno, Sirio era ed è tutt’ora vista come datrice di vita e di sapienza. Nonostante la distanza nel tempo e nello spazio, varie culture hanno attribuito a Sirio lo stesso significato.
La domanda è: come è possibile che il significato di Sirio si armonizzi in maniera così trasversale tra le varie culture umane? C’è una fonte comune originaria di questi miti su Sirio? C’è un legame segreto tra l’evoluzione umana e la Stella del Cane? La soluzione di questo mistero potrebbe rappresentare la risposta ad una delle più importanti domande degli esseri umani: da dove veniamo?
FONTE: http://www.ilnavigatorecurioso

30/06/15

Gli ufo lasciano la Terra", ​il mistero del video Iss


Impazza su internet la discussione. Nelle immagini si vedono tre oggetti volanti non identificati abbandonare l'atmosfera terrestre


Scienziati, creduloni e semplici appassionati di ufologia nelle ultime ore dibattono in rete sull'ultima trasmissione dalla stazione spaziale internazionale (Iss).







E questo perché nel video registrato dalle telecamere si vedono tre oggetti volanti non identificati, o ufo, abbandonare l'atmosfera terrestre.
Ad alimentare il mistero ci ha pensato l'interruzione delle trasmissioni della Nasa, e ora in molti non hanno dubbi:"Se staccano il segnale e poi non commentano, è ovvio che anche loro sanno ciò che sta accadendo".
Tanti altri, però, non sono convinti dell'autenticità dei video che in queste ultime ore vengono pubblicati sul web. La Nasa ha semplicemente lasciato il messaggio standard: "Stiamo cambiando telecamere o è in corso una perdita temporanea del segnale dalla stazione spaziale internazionale. Per favore, attendere".

02/06/15

Nasa, al via la missione per cercare tracce di vita sulla luna di Giove

Nasa, al via la missione  per cercare tracce di vita sulla luna di Giove


Nel 2020 l’agenzia spaziale statunitense invierà una sonda per capire se la composizione chimica e l’habitat di Europa, il quarto satellite del pianeta,
può essere compatibile con la vita extraterrestre.


La Nasa ha dato il via alla missione che porterà a scoprire seEuropail quarto satellite di Giove, possiede il giusto habitat per ospitare la vita extraterrestre. Nel 2020 partirà la sonda statunitense che rimarrà per tre anni nell’orbita del quinto pianeta del sistema solare per analizzare e studiare la superficie ghiacciata del corpo celeste. Europa ha più o meno le stesse dimensioni della Luna ma per la grandissima quantità di acqua salata unita alla superficie rocciosa è considerata uno dei posti migliori per trovare tracce di vita.
«Secondo le scoperte della missione Galileo di un decennio fa, confermate dalle osservazioni con il telescopio Hubble, sotto lo strato di ghiaccio in superficie c’è un oceano di acqua salata grande due volte quello sulla Terra. Questa missione ci aiuterà a fare grossi passi avanti nella comprensione dell’abitabilità di Europa” ha spiegato John Grunsfeld, il capo del team che sta guidando la missione alla Nasa. Le conoscenze sul satellite risalgono agli anni duemila quando la sonda Galileo orbitò intorno a Giove e riuscì a mappare appena il 10% della sua superficie. «Se abbiamo visto cose incredibili solo sul 10 percento della superficie, è difficile immaginare quali cose incredibili vedremo quando guarderemo il resto di Europa a risoluzione ancora migliore» ha detto uno scienziato del team,Curt Niebur.
Tre anni fa Hubble permise di vedere del vapore acqueosollevarsi dalla superficie: l’obiettivo è capire se ci possano essere state reazioni chimiche complesse tra tra il mare e la superficie del satellite al di sotto dello strato di ghiaccio. Per fare questo la navicella, alimentata da energia solare, compirà almeno 45 passaggi ravvicinati con le soluzioni tecnologiche più avanzate per capire la composizione chimica del satellite nonché l’eventuale presenza di gayser sotterranei. Questi due fattori saranno fondamentali per capire se l’ecosistema sarebbe in grado di essere abitabile da forme di vita al di fuori della Terra. Una missione considerata prioritaria dall’organismo statunitense e che costerà all’incirca 3 miliardi di dollari.

30/05/15

UFO e alieni, il 'contatto' extraterrestre e le incognite: il Simposio CUN di San Marino



UFO: al Simposio del Centro Ufologico Nazionale si parlerà dell'impatto di una ipotetica rivelazione aliena.




UFO e alieni tra misteri ed incognite

 




Alieni, il contatto extraterrestre e le incognite della rivelazione

Alieni nello spazio: se si ottenessero le inconfutabili prove di una civiltà extraterrestre, che impatto psicologico e pratico si registrerebbe nella società contemporanea? E' uno dei temi di punta del Simposio di San Marino, teoremi e supposizioni che verranno approfonditi sotto ottiche differenti. Non dovrebbe mancare un diretto "ancoraggio" con le ultime news di stretta attualità. Di certo, da un punto di vista puramente astronomico, l'esplorazione dello spazio non manca di riservare sorprese e scoperte impreviste.

Avvistamenti UFO 2015 e i dischi volanti prima del 1947

Il tema degli avvistamenti UFO nel 2015, in seno ai ricercatori e addetti ai lavori, si presenta quanto mai complesso. La diffusione di internet, dei social network e di portali di condivisione video come YouTube ha contribuito a dilatare il numero di avvistamenti UFO segnalati con foto e filmati. Un problema di non poco conto per gli ufologi, soprattutto in sede di analisi e approfondimento. Da anni si valuta come attendibile, quindi senza una spiegazione convenzionale condivisa, solo una minima parte degli avvistamenti UFO. Una percentuale che si attesterebbe non oltre un 5% delle testimonianze. Tra i temi affrontati al Simposio di San Marino, anche gli avvistamenti UFO antecedenti al 1947, ovvero prima che venisse si diffondesse il termine di "oggetti volanti non identificati".

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