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12/02/16

Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo



Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo
Meng Zhaoguo
Secondo Alberto Forchielli, managing partner di Mandarin Capital Partners, nessuno ha ancora capito del tutto che i cinesi sono già ora i padroni del mondo: avranno dei sussulti, il mondo cinese non sarà bello per noi occidentali ed italiani in particolare, finiremo col rimpiangere il mondo a stelle e strisce, “ma i cinesi non li ferma nessuno”. Di certo da quando la Cina è diventata la principale economia emergente, sembra aver preso molte “abitudini” dai paesi sviluppati, inclusi i casi di rapimenti alieni, veri o presunti che siano.
Uno dei più famosi è avvenuto in tempi relativamente recenti (nel 1994) ed ha coinvolto un taglialegna cinese, Meng Zhaoguo, che oltre a dichiarare di essere stato rapito dagli alieni nella provincia dello Heilongjiang (nel Nord Est della Cina), in cui tuttora risiede, ha sempre affermato di aver avuto un rapporto sessuale con essi. Il fatto di avere rapporti sessuali con esseri alieni (Exophilia) è un evento che riguarda solo un numero circoscritto di casi di presunti rapimenti alieni, dunque è particolarmente interessante che vi sia stato un caso in Cina, dove il numero di avvistamenti di Ufo e di denunce di rapimenti alieni è tuttora molto basso.
Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo
Meng Zhaoguo
Secondo Meng nel 1994 lui e un suo parente seguirono un oggetto bianco brillante che videro precipitare verso la Comune di Red Flag Forest dove risiedevano, pensando fosse un elicottero in avaria. Stavano provando a scorgere gli eventuali rottami quando qualcosa colpì Meng in fronte facendolo svenire. Si risvegliò a casa sua senza avere alcun ricordo di come ci fosse arrivato.
Poche sere dopo Meng Zhaoguo si svegliò in piena notte ritrovandosi sospeso a mezz’aria sopra il suo letto: mentre sua moglie continuava a dormire sotto di lui, un essere alieno femminile alto circa 3 metri, con sei dita per mano, le cosce ricoperte di capelli intrecciati stava a cavalcioni sopra di lui. Quella notte, secondo il boscaiolo cinese , lui e la aliena avrebbero fatto sesso per 40 minuti, prima che la misteriosa aliena scomparisse attraversando il muro e lui ridiscendesse delicatamente nel suo letto, dove la moglie non si era accorta di nulla.
Quando la storia di Meng si diffuse, in Cina iniziarono a circolare molte versioni della storia (tra cui una secondo cui Meng Zhaoguo sarebbe stato portato su Giove per ricevere continue “molestie sessuali” da parte di alieni con una base nei pressi di tale pianeta). Meng Zhaoguo stesso ha invece raccontato questa versione a Michael Meyer, rilanciata poi sull’Huffingtonpost, aggiungendo che circa un mese dopo “l’incontro ravvicinato” si sarebbe nuovamente svegliato scoprendo di stare levitando nuovamente.
In quell’occasione avrebbe lasciato il suo modesto appartamento salendo fino nella stratosfera per poi entrare in un Ufo, trovarsi in una stanza circondato da alcuni alieni che in un cinese dal curioso accento gli avrebbero spiegato di essere dei rifugiati che avevano lasciato il loro mondo morente in cerca di una nuova vita e che non gli sarebbe più stato possibile rivedere l’aliena con cui aveva fatto sesso, ma che dopo 60 anni su un distante pianeta sarebbe nato un figlio da quel loro rapporto sessuale.
Attento a tutto ciò che può riguardare il dissenso politico, il Partito Comunista Cinese non ha mai avuto nulla da ridire sulla storia di Meng Zhaouguo e sebbene in molti ritengano che sia inventata quasi del tutto, ha accettato come vero l’episodio. Vero o meno, la vita di Meng Zhaouguo è sicuramente cambiata dopo l’accaduto, visto che è riuscito a lasciare la comune di Red Flag Forest, a trasferirsi nel capoluogo di provincia, Harbin, e ad ottenere un nuovo lavoro presso la Harbin University of Commerce.

05/02/16

Recuperati i batteri 'alieni', test sulla Stazione Spaziale


Esposti ai raggi cosmici per 18 mesi nell'esperimento Expose-R2


Il contenitore hi-tech dell'eseprimento Expose-R2, nel quale batteri e funghi sono rimasti per un anno e mezzo all'esterno della Stazione Spaziale /fonte: Roscosmos)Il contenitore hi-tech dell'eseprimento Expose-R2, nel quale batteri e funghi sono rimasti per un anno e mezzo all'esterno della Stazione Spaziale /fonte: Roscosmos)
Per un anno e mezzo hanno vissuto in una sorta di gabbia hi-tech all'esterno della Stazione Spaziale, esposti ad un ambiente assolutamente ostile: sono batteri, licheni e funghi che sulla Terra vivono in condizioni estreme, come quelle che si trovano in Antartide o nei deserti. La loro resistenza adesso è stata messa alla prova nello spazio, con l'esperimento 'Expose-R2, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

La struttura nella quale si trovano gli organismi è stata recuperata nella passeggiata spaziale condotta dai cosmonauti Yuri Malenchenko e Sergej Volkov. Contiene gli esperimenti chiamati Boss (Biofilm Organisms Surfing Space) e Biomex (BIOlogy and Mars Experiment), coordinati dall'Agenzia Spaziale tedesca Dlr. L'Italia vi partecipa, grazie a un finanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con il gruppo dell' università di Roma Tor Vergata coordinato da Daniela Billi, e il gruppo dell'Università della Tuscia guidato da Silvano Onofri.

Nei 18 mesi che hanno trascorso all'esterno della Stazione Spaziale, questi microrganismi quasi 'alieni' "sono stati raggiunti dalla luce solare e dal buio 16 volte in un giorno terrestre e sottoposti a continue escursioni termiche da valori al di sotto dello zero a circa 40 gradi" spiega Daniela Billi, direttore del Laboratorio di Astrobiologia dell'università di Tor Vergata, che coordina i test per l'Italia.

Il vuoto spaziale ha finito per disidratare completamente i microrganismi, che "a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre, oltre la protezione dell'atmosfera, hanno assorbito le radiazioni solari, in particolar modo quelle Uvc, che maggiormente danneggiano il Dna". Senza contare, aggiunge, che "in una parte del contenitore Expose è stata riprodotto l'ambiente marziano, simulando la sua atmosfera, pressione e, grazie ad un filtro, anche il tipo di radiazioni ultravioletta che ne raggiunge la superficie".

Il laboratorio di Billi analizzerà gli effetti sui cianobatteri, che ricavano energia dalla luce tramite la fotosintesi e popolano deserti considerati gli analoghi terrestri di Marte, mentre quello di Onofri analizzerà i funghi antartici.

21/01/16

UFO: IN ITALIA AVVISTAMENTI IN CALO


Il Centro Ufologico Nazionale ha pubblicato la tabella degli avvistamenti nel 2015: segnalazioni in calo nel nostro Paese.

In calo nel 2015 gli avvistamenti UFO in Italia
Come accade puntualmente ogni anno, anche il 2016 per gli appassionati e gli studiosi sarà l'anno giusto per alzare ufficialmente il sipario sugli UFO e fare chiarezza in materia: stavolta, ci si attende grandi rivelazioni, complice la recente presa di posizione di Hillary Cinton, la quale ha affermato che se verrà eletta nuova Presidente USA farà chiarezza sulla questione. Si tratta, a ben guardare, di un impegno simile a quelli presi da altri Presidenti come Jimmy Carter e l'attuale Obama, anche in questo caso esternati durante le rispettive campagne presidenziali, ma mai mantenuti dopo l'elezione. A tutto ciò, si aggiungono anche le affermazioni di qualche settimana fa diGeorge Bush Senior (non solo ex Presidente americano ma pure ex capo della CIA), ossia: “Gli Stati Uniti non possono gestire la verità sugli UFO”, lasciando chiaramente intendere che una qualche verità "ufologica" esista e che non riguardi solo gli States.

Segnalazioni e avvistamenti nel 2015


Che sia o meno l’anno della svolta "aliena", ed in attesa dei prossimi convegni mondiali di ufologia, a partire da quello che si terrà ad inizio maggio a San Marino sul delicato rapporto tra ufologia militante e politica, ilCentro Ufologico Nazionale, attraverso il coordinamento di Franco Mari della SUF,Sezione Ufologica Fiorentina, ha pubblicato la tabella degli avvistamenti italiani nel 2015 in base alle segnalazioni pervenute alle due associazioni: dal documenti si apprende che nell'anno appena trascorso si è registrato un record storico negativo rispetto alle segnalazioni UFO che risultano, allo stato attuale, quasi dimezzate rispetto al 2014, ossia 79 rispetto alle 133 di dodici mesi prima. Ciò non vuol dire che gli UFO stiano sparendo dall'Italia o dal resto del mondo, ma che dal numero totale delle segnalazioni è sparito un buon 90% di “eventi naturali non riconosciuti dai vari testimoni”. Inoltre, stando a quanto riportato dal CUN: “un tentativo di valutazione di questo dato al ribasso potrebbe essere attribuito ad una più corretta e cosciente valutazione di riconoscimento dell’evento” da parte dei testimoni.

Lanterne cinesi e droni

Una menzione a parte va fatta per le Lanterne Cinesi, attualmente “più facilmente riconosciute rispetto agli anni precedenti”. La SUF, inoltre, segnala un nuovo tipo di avvistamento, quello deidroni a scopo ludico: “Attualmente, data la corta distanza di operatività, tali strumenti non stanno creando un forte elemento di segnalazioni, ma queste potrebbero aumentare notevolmente in un imminente futuro perché la loro operatività è in fase di miglioramento con l’introduzione della guida automatica in GPS e l’aumento della loro autonomia con batterie potenziate”. Ad ogni modo, anche l'aumento nel numero e nelle prestazioni dei droni, non cancellano la presenza di una serie di dati ufologici di rilievo. Questi riguardano i casi pre-UFO dal 1900 al 1946, documentati anche precedentemente al primo volo dei fratelli Wright (17 dicembre 1903), ed una casistica che dal 1900 al 2015 conta più di 12.400 casi con punte in Toscana (1964 avvistamenti), Lombardia (1202 avvistamenti), Emilia Romagna e Sicilia (rispettivamente 993 e 953 casi), e con picchi di segnalazioni a Roma (138 avvistamenti), Milano (101) e Firenze (94). Tutto ciò vuol dire una sola cosa: meno segnalazioni sì, meno UFO no.

20/01/16

Ci sono gli alieni intorno a una stella?



I nuovi dati su una stella lontanissima da noi continuano a rendere inspiegabile il suo comportamento: salvo non abbia una gigantesca centrale elettrica intorno




sfera-dyson
 Da qualche mese diversi astronomi sono alle prese con lo strano comportamento di KIC 8462852, una stella che si trova a 1.500 anni luce di distanza da noi e la cui brillantezza oscilla di continuo e in modi mai visti, tali da avere fatto ipotizzare ad alcuni ricercatori (con grandissima cautela) che la causa sia un’attività aliena di qualche tipo. Una nuova serie di dati sulla storia di questa stella ha aggiunto qualche altra stranezza.KIC 8462852 è stata osservata nell’ambito delle attività di Kepler, la missione della NASA per la ricerca di pianeti all’esterno del nostro Sistema solare. Uno dei modi per identificarli, indirettamente, consiste nell’osservare le stelle e valutare la loro temporanea riduzione di luminosità, che di solito si verifica periodicamente quando un pianeta gli orbita intorno oscurandole in parte (dal nostro punto di vista). KIC 8462852 non fa eccezione, ma a differenza degli altri casi la riduzione della sua luminosità non è periodica e lo stesso calo temporaneo è ogni volta differente. La riduzione è inoltre molto marcata e non può essere spiegata con il semplice passaggio di un pianeta dalle grandi dimensioni tipo Giove, o come si è ipotizzato a un certo punto da uno sciame piuttosto denso di comete che orbitano intorno alla stella. In estrema sintesi: sappiamo che la stella ha oscillazioni anomale e marcate nella sua luminosità, ma non riusciamo a capirne la causa.

Negli ultimi mesi gli astronomi hanno escluso diverse ipotesi circa il comportamento della stella, formulandone anche di affascinanti e difficili da verificare, come la possibilità che le oscillazioni nella luminosità siano dovute ad attività aliene di qualche tipo. Decenni fa il fisico Freeman Dyson formulò un’ipotesi molto curiosa: che cosa accadrebbe se costruissimo migliaia di pannelli solari giganti, larghi chilometri, e li mettessimo in orbita intorno a una stella? Potrebbero catturare l’energia solare in modo molto più efficiente degli attuali sistemi, fornendo molta più energia. Una civiltà avanzata potrebbe costruire milioni, forse miliardi, di pannelli intorno alla stella, che quindi si ritroverebbe in parte oscurata dalla megastruttura (Sfera di Dyson) per la raccolta dell’energia solare. L’ipotesi è che a 1.500 anni luce da noi stia accadendo, o sia accaduto, qualcosa di simile (la distanza implica che, osservando la stella oggi, vediamo ciò che le accadde 1.500 anni fa, il tempo che la luce ha impiegato per arrivare qui.)
Come scrive l’astronomo e divulgatore Phil Plait su Slate, negli ultimi giorni una nuova serie di dati raccolti da Bradley Schaefer della Louisiana State University fornisce qualche elemento in più a riprova dello strano comportamento di KIC 8462852. Schaefer ha messo insieme tutte le osservazioni disponibili della stella dal 1890 al 1989, ricostruendo i suoi livelli di luminosità nel corso del tempo. La serie di dati rivela qualcosa di sorprendente: tra le prime e le ultime misurazioni, lungo quasi un secolo, la luminosità complessiva della stella è diminuita del 20 per cento. Si tratta di qualcosa di anomalo, considerato che KIC 8462852 è una stella di classe F V: più calda, massiva e grande del nostro Sole, ma tutto sommato placida e con un’evoluzione che richiede milioni di anni per compiersi, non certo secoli. Due stelle simili, valutate da Schaefer, nello stesso periodo sono rimaste sostanzialmente invariate, cosa che conferma che KIC 8462852 ha un comportamento diverso.
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I dati raccolti da Schaefer mostrano inoltre che la riduzione della luminosità non è costante: ci sono stati periodi nella storia in cui è diminuita pochissimo, altri in cui è tornata più intensa. KIC 8462852 cambia di continuo su scale temporali molto diverse, quindi: ore, giorni, settimane, decenni e secoli. Plait spiega che una cosa simile non era mai stata osservata e che pone grandi interrogativi cui è difficile dare risposta.
È comunque improbabile che la causa delle oscillazioni nella luminosità siano attività aliene, ma per quanto ne sappiamo ora non possiamo escluderlo categoricamente e in maniera definitiva. I nuovi dati forniti da Schaefer rafforzano l’ipotesi, per quanto fantasiosa, di una Sfera di Dyson costruita intorno a KIC 8462852: man mano che vengono aggiunti pannelli solari in un’orbita intorno alla stella, la struttura ne oscura porzioni sempre più grandi così che a un osservatore molto lontano (noi) diventino evidenti le oscillazioni di luminosità.
Assumendo per un momento che davvero ci sia l’attività degli alieni di mezzo, ci sono comunque alcune cose che non tornano. Negli anni Dieci del Novecento, per esempio, la stella perse molta della sua luminosità apparente per poi riguadagnarla qualche anno dopo: in quel periodo che cosa accadde alla Sfera di Dyson in costruzione? Il cambiamento così netto nella luminosità della stella, inoltre, potrebbe essere solo causato da una struttura gigantesca, considerato che KIC 8462852 di suoi ha un diametro che è 1,6 volte quello del Sole. Per bloccare il 20 per cento della sua luce emessa, gli alieni avrebbero dovuto costruire una porzione della Sfera con una superficie pari a 750 miliardi di chilometri quadrati, 1.500 volte l’area della Terra, calcola Plait. E questo se la sfera fosse molto vicina alla stella; nel caso in cui si trovasse in un’orbita più distante la sua area dovrebbe essere ancora più grande.

24/12/15

L’Ufo di Natale”, di Daniela Valente e Sandro Natalini, Coccole Book

Babbo Natale alienoLa vigilia di Natale, c’è chi aspetta che un vecchietto barbuto gli consegni a domicilio il regalo atteso tutto l’anno, e chi invece di essere rapito dagli alieni! Nella notte più magica dell’anno, tutto può succedere…


Quest’anno, ribaltiamo le convenzioni che accompagnano la letteratura per ragazzi a sfondo natalizio e occupiamoci di alieni!
Rosa confetto oppure verdi e pelosi, con le squame o fatti di schiuma, attraversano i cieli a bordo di veicoli velocissimi, alla ricerca di bambini curiosi ai quali regalare un’esperienza straordinaria. Quale dono più sorprendente che scoprire che nell’universo siamo tanti e ognuno è diverso?
L'Ufo di Natale, di Daniela Valente, illustrazioni di Sandro Natalini, Coccole Books 2014, 12€.
L’Ufo di Natale, di Daniela Valente, illustrazioni di Sandro Natalini, Coccole Books 2014, 12€.
L’Ufo di Natale, coloratissimo albo illustrato dal formato leggero e flessibile,  pubblicato daCoccole Books, contiene un racconto fiabesco da leggere insieme ai bambini a partire dai 4 anni.
Gli autori Daniela Valente e Sandro Natalini trasportano il piccolo protagonista Sandrino – e i lettori bambini  insieme a lui – lontano dai soliti paesaggi invernali, con alberi di Natale, festoni, calze appese ai caminetti, catapultandolo fra stelle e sgargianti pianeti. È un sogno che si avvera, quello di far festa insieme a “bambini” (se così possiamo chiamarli…) provenienti da altre galassie, pieni di entusiasmo e pronti a scambiarsi doni speciali.
Fra di loro c’è anche un giovane extraterrestre dall’aspetto familiare: si chiama Nicola, indossa un completo rosso, ha una lunga barba bianca… chi l’avrebbe mai detto!
Che il viaggio interstellare di Sandrino sia stato solo un bel sogno o al contrario un’autentica avventura, è compito dei lettori scoprirlo.
L'Ufo di Natale_interno
La cornice fantascientifica fa di L’Ufo di Natale una variante originale e spiritosa del classico racconto natalizo che, nel solco della tradizione, ribadisce l’importanza di fratellanza, amicizia e condivisione come autentici moventi della festa.
Le illustrazioni di Sandro Natalini sono garanzia di estro compositivo e invenzioni grafiche. Sebbene nessuna immagine interna batta la bellissima copertina, spiritosa e al tempo stesso raffinata, sono tante e piacevoli le trovate visive lungo le pagine. L’illustratore affianca ai consueti sfondi a collage, con combinazioni di elementi a due e tre dimensioni, fotografie e disegni, una galleria di personaggi buffi e espressivi, realizzati con tecniche grafiche digitali.
Wanted Aliens_TouchwareSi potrebbe dire che lo stile dell’autore sia stato influenzato dalla recente esperienza nel campo della creazione di app per bambini… tra l’altro proprio a tema alieno!
Forte della progettazioni di due divertenti libri “abbina e scombina”, C’era una volta e Il libro inventa-mostri , Sandro Natalini ha dato vita insieme agli sviluppatori di Touchware aWanted Aliens, app con la quale sbizzarrirsi in stravaganti identikit di extraterrestri fuorilegge.
I bambini hanno a disposizione sette immagini “segnaletiche” di altrettanti creature spaziali, ognuna delle quali divisa in quattro settori. Facendoli scorrere con il dito, ecco che teste, occhi, bocche e piedi si ricombinano e scombinano per creare nuovi personaggi simpatici e mostruosi. Le trasformazioni sono accompagnate da animazioni ed effetti sonori.
Il meccanismo di gioco, divertente e collaudato anche su carta, si traduce efficacemente in una applicazione spassosa. Mettetela in mano a bambini a partire dai 4 anni in su, per trascorre un Natale più alieno che più alieno non si può!
Wanted Aliens è disponibile suAppStore per iPad e iPhone e su Google Play per dispositivi Android .

09/12/15

L'HACKER MCKINNON ENTRATO NEI FILES DELLA NASA, AFFERMA DI AVER INCONTRATO PROVE 'ALIENE'


Secodo Gary McKinnon, la NASA starebbe editando immagini di UFO prima di renderle disponibili al pubblico.

Foto dell'hacker Gary McKinnon
Chi non ha mai sentito, almeno una volta, il nome di Gary McKinnon? Diventato famoso per essersi introdotto anni fa nei database della NASA, ha combattuto per oltre 10 anni contro l’estradizione negli Stati Uniti per il crimine commesso.
Durante l'attacco informatico e l'accesso a materiale top-secret, l’hacker avrebbe individuato vari documenti in cui si parlava di “ufficiali non umani” e navi spaziali al di fuori del Pianeta. Il tutto iniziò nel 2000, quando Donna Hare, fece l’annuncio in cui affermava che la NASA modificasse foto di UFO digitalmente, prima di presentarle al pubblico. Questa faccenda spinse McKinnon a voler sapere di più, e ad introdursi in maniera illecita negli archivi NASA.

La grande cospirazione

Secondo alcuni, è la cospirazione delle cospirazioni, ovvero, il fatto che i governi, soprattutto quello degli Stati Uniti, stiano nascondendo la verità riguardo alla vita aliena. McKinnon voleva a tutti i costi vederci più chiaro, per questo motivo diede via al suo sofisticato attacco hacker, avvenuto dal computer della casa della zia della sua ragazza. Non è bastata però l’accusa ufficiale contro McKinnon: l’hacker infatti, non ha nessun file di backup di quello che dice aver incontrato e per questo viene messa in dubbio la sua credibilità. Per quanto riguarda il termine “non terrestri”, molti insistono che potrebbe trattarsi anche di enti della marina e non necessariamente di qualcosa che abbia a che fare con gli alieni.
La malattia di McKinnon
McKinnon però, dice di aver individuato moltissime immagini mentre aveva pieno controllo su un desktop remoto. Cercò di scaricare un’immagine ma, data la lentezza, riuscì solo ad ottenerne i 2/3. “Si vedeva l’emisfero di un pianeta, che suppongo fosse la terra, e un UFO sigariforme. Ho fatto uno screen-shot dello schermo, ma quando ho visto che qualcun altro dall’altra parte stava prendendo il controllo del mouse il collegamento è stato perso”, ha raccontato McKinnon. Che tutto ciò sia vero o no, non c’è dubbio che il governo degli Stati Uniti abbia intrapreso una seria azione legale contro l’hacker, al quale però è stata diagnosticata la sindrome di Asper, una forma di autismo che avrebbe potuto indurlo a commettere il suo crimine.

06/12/15

Noi umani, Alieni spediti in “rieducazione” sulla Terra













Le vacanze messicane viaggiano purtroppo verso la fine e con esse anche una serie di piacevoli letture. Tra le varie cose, mi ha incuriosito un articolo di Metro.co.uk (questo il link) nel quale viene riportata una tesi di tale Ellis Silver, pseudonimo di uno studioso che sostiene di dover usare un nickname per non rischiare di essere bersaglio di fanatici religiosi. Al di là della curiosa circostanza (forse un po’ esagerata, anche se magari avrà le sue ragioni), è interessante quello che dice. Ovvero, state a sentire qui: “Si ritiene che il genere umano sia la specie più sviluppata sul pianeta. Però sembriamo ben poco attrezzati a resistere all’ambiente della Terra: la luce del Sole ci dà fastidio e può anche crearci grossi problemi; non abbiamo una grande confidenza con molte categorie di cibo, soprattutto se si tratta di alimenti allo stato grezzo; abbiamo un sacco di malattie croniche, alcune delle quali perfino ridicole. In più tanti hanno la netta sensazione di non appartenere precisamente a questo tipo di environment, come se dovessero fronteggiare un disagio perpetuo.
 La mia conclusione, dunque, è che noi non siamo nati e sviluppati qui, ma che siamo cresciuti e ci siamo sviluppati in un pianeta diverso. Poi siamo stati trasferiti e trapiantati sulla Terra, come specie comunque sviluppata, perché denotiamo una tendenza alla violenza. La Terra, quindi, è pertanto la nostra prigione e sarà tale fino a quando non dimostreremo di aver imparato a comportarci bene (il che non pare una cosa imminente)”. Quindi: cerchiamo gli Alieni, ma in fondo gli Alieni siamo (anche) noi. O meglio: siamo la pecora nera del cosmo, schiaffata in una sorta di kinderheim da esseri migliori che, rispetto a noi, avrebbero una maggiore sintonia con gli equilibri dell’universo. Tesi interessante, che rettifica anche il concetto secondo cui saremmo il risultato del lavoro di ingegneri che ci hanno creato e portato qui (come racconta Ridley Scott in Prometheus): magari gli ingegneri ci hanno fatto veramente, ma da un’altra parte. Ed essendo cattivelli, ci hanno spedito altrove ad imparare le buone creanze… (che evidentemente non sono riusciti a inculcarci).

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