Più misteriosi del triangolo trovato sulla luna e del quadrato che è apparso sulla superficie del sole, sono i fori che sono stati trovati in Antartide alcuni anni fa. Le aperture sono state scoperte con l'aiuto di Google Earth e si trovano sulla costa del continente ghiacciato.
Naturalmente, non appena sono state scoperte, le voci hanno attirato l'attenzione di curiosi e ricercatori, e finora non è stata data alcuna spiegazione definitiva per l'emergere delle due strutture sulla superficie del continente.
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Un video che è stato intitolato :
L'ex chitarrista dei Blink 182, Tom DeLonge è stato ospite lo scorso 22 ottobre del VII Convegno Internazionale di Ufologia, organizzato a Villa Maria a Roma. Insieme a lui c’era anche Luis Elizondo, ex funzionario del Pentagono e cofondatore, insieme all’ex musicista,
della società di ricerca sugli UFO To The Stars Academy of Art and Science, di cui fanno parte anche ricercatori e scienziati illustri, tra i quali anche ex dipendenti della NASA. I due sono stati accolti dal Presidente del Centro Ufologico Nazionale, Vladimiro Bibolotti, e da illustri ufologi come Roberto Pinotti e Javier Serra.
Il fatto che vengano spesi tutti questi soldi in progetti del genere volti a studiare le potenziali minacce aliene dovrebbe far pensare; ma il vero problema, ed è quello che da mesi sottolinea la To the Stars Academy, è il non volere informare i cittadini, innescando così solo un processo di disinformazione e notizie non attendibili.
“Questo tema non può restare senza trasparenza e di competenza solo della Difesa, dipartimento che resta comunque scettico e riluttante ad aprirsi– ha spiegato Elizondo durante il convegno – non è possibile che negli USA condannino a morte persone sulla base di due testimonianze mentre sugli UFO non vengono creduti dei militari addestrati”. Secondo l’ex funzionario è arrivato il momento di utilizzare le nuove tecnologie, comprese quelle belliche, per esaminare seriamente questi fenomeni: “Invece di studiare gli UFO in segreto, uno stato in rivalità con l’altro, bisognerebbe unire le forze e le conoscenze”.
“Questo è l’obiettivo della To The Stars Academy – ha spiegato poi Tom DeLonge– vogliamo mettere al servizio di tutti, senza confini e in piena trasparenza, le ricerche e le testimonianze per investigare su questi fenomeni, comprese le domande innate nell’uomo, tutto ciò che può indicare una nuova via da percorrere nel progresso tecnologico”. L’ex chitarrista ha spiegato anche perché ha deciso di lasciare la musica per dedicarsi esclusivamente all’ufologia: “Ho iniziato a studiare gli UFO da ventenne e qualche anno fa, una notte, in cielo ho visto
qualcosa che mi ha affascinato – ha raccontato al convegno – il fenomeno si è poi ripresentato in altre occasioni.
A quel punto ho capito che dovevo lasciare la band per dedicarmi alo studio degli alieni. Questa scelta mi ha dato solo felicità. Allearsi con scienziati e persone competenti come Luis Elizondo è stato importante per aumentare nella squadra le capacità di comprensione di ciò che si indaga”.
Oppure Troia. Ragazzi, quante scemenze ho letto. La sola eresia di buona lega rimane quella escogitata da Felice Vinci in Omero nel Baltico. Gli Achei abitano le coste scandinave; elaborano proprie saghe (l’Iliade, Ulisse et cetera); discendono l’Europa attraverso il Dnepr, colonizzano l’Egeo adattando alla nuova conformazione fisica le antiche leggende …
Gli scienziati dell'osservatorio di Parkes, in Australia, per 17 anni avevano registrato, per una o due volte all'anno, misteriosi radiosegnali. Nel 2015, la (deludente) soluzione del giallo: i segnali provenivano dal microonde della sala relax. Non è la prima volta che simili falsi allarmi fanno impennare le aspettative circa un possibile segnale alieno - poi puntualmente disilluse.
Advanced Aviation Threat Identification Program
In sette anni, l’Advanced Aviation Threat Identification Program ha analizzato anche gli “eventi non verificati in fase di valutazione”: episodi attualmente inspiegabili. In base ai dati diramati dal Pentagono, il programma ha ricevuto fondi fino ad un massimo di 20 milioni di dollari l'anno dal Congresso degli Stati Uniti. Nella sua lettera di dimissioni indirizzata lo scorso ottobre al Segretario alla Difesa James Mattis, l'ufficiale dell'intelligence che ha diretto l'AATIP Luis Elizondo ha affermato che “le prove raccolte negli anni non sono state prese sufficientemente sul serio dal Pentagono”.
Visualizzazione post con etichetta alieni. Mostra tutti i post
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08/05/19
"FOX NEWS " Leghe metalliche Aliene conservate dal governo degli Stati Uniti
Proprio qui è una sorta di fatto sorprendente che dovrebbe essere sulla prima pagina di ogni ruolo del Dipartimento della Difesa , un programma pagato dai ricercatori per eseguire valutazioni psicologiche su persone che affermano di aver trovato UFO.
A quanto pare, le case in affitto sembrano strane, ma questo è stato segnalato dal New York Times in cui il metallo degli UFO
18/04/19
Trump prepara un'offensiva militare contro una struttura sotterranea abitata e controllata da "Alieni"
Migliaia di persone arrivano a Roswell, New Mexico per il 71 ° anniversario dell'incidente più misterioso della storia degli UFO, avvenuta il 7 luglio 1947.
Letteralmente fuori di questo nuovo mondo il Ministero della Difesa (MoD) Relazione circolanti nel Cremlino di oggi specula apertamente che il presidente Donald Trump sta preparando il suo esercito per il lancio di una
Letteralmente fuori di questo nuovo mondo il Ministero della Difesa (MoD) Relazione circolanti nel Cremlino di oggi specula apertamente che il presidente Donald Trump sta preparando il suo esercito per il lancio di una
17/03/19
L'UFO appare sopra l'antico sito Inca di Machu Picchu, in Perù
Un turista in visita a Machu Picchu ha accidentalmente preso l'immagine di un UFO nel cielo sopra le antiche rovine situate nelle Ande in Perù.
Il fotografo che ha inviato
Il fotografo che ha inviato
20/02/19
Alieni che vivono nell'oceano? I media delle Filippine riportano un avvistamento UFO incandescente
Dopo aver analizzato il video UFO, il popolare ricercatore alieno Scott C Waring ha rivelato che gli extraterrestri potrebbero vivere in basi situate negli oceani
Mentre il numero di avvistamenti
12/02/19
INCREDIBILE: UFO delle dimensioni di un paese (3200 km di lunghezza) girato nello spazio
Bob Dean ha mostrato le immagini di un oggetto alieno lungo circa 3200 km in un anello di Saturno nel 1980. ob Dean ha mostrato le immagini di un oggetto alieno lungo circa 3200 km in un anello di Saturno nel 1980.
03/02/19
L'informatore antartico rivela a Linda Molton Howe ciò che ha visto durante l'Operazione Segreta dell'Antartide
Informatore antartico: Gli alieni sono in contatto con la Sapienza di casa fin dall'inizio - Ci hanno seminato!
31/01/19
La "nave UFO" atterra su un vialetto a Duncaster con gli "alieni" a bordo
Un UFO è stato visto atterrare nel giardino anteriore di una casa a Doncaster, che gli appassionati alieni sostengono sia la prova di una presenza extraterrestre sulla Terra.
29/12/18
21/12/18
Luis Elizondo, che ha lavorato per il Pentagono, suggerisce che il 2019 potrebbe essere l'anno della divulgazione
Luis Elizondo, che era solito dirigere lo studio segreto sugli UFO del Pentagono, suggerisce in una recente intervista che il 2019 potrebbe essere l'anno in cui si svolgeranno i colloqui su quel fenomeno.
Luis Elizondo era il capo dello studio segreto del governo sugli UFO.
19/12/18
Stati Uniti, la NSA (National Security Agency) ammette "contatto extraterrestre"
Nel 2004, una selezione di documenti della NSA - National Security Agency - è stata messa a disposizione del pubblico. Tuttavia, in una mossa inspiegabile, l'agenzia per la sicurezza ha scelto di non rilasciare alcuni di questi documenti (per sette anni) che sono stati raccolti sotto l'intrigante titolo di messaggi chiave alieni.
09/11/18
L'ex Chitarrista per un convegno sugli alieni : ho le prove " esistono cerchiamoli "
L'ex chitarrista dei Blink 182, Tom DeLonge è stato ospite lo scorso 22 ottobre del VII Convegno Internazionale di Ufologia, organizzato a Villa Maria a Roma. Insieme a lui c’era anche Luis Elizondo, ex funzionario del Pentagono e cofondatore, insieme all’ex musicista,
della società di ricerca sugli UFO To The Stars Academy of Art and Science, di cui fanno parte anche ricercatori e scienziati illustri, tra i quali anche ex dipendenti della NASA. I due sono stati accolti dal Presidente del Centro Ufologico Nazionale, Vladimiro Bibolotti, e da illustri ufologi come Roberto Pinotti e Javier Serra.
“Dalla guerra dei Mondi agli Ufo del Pentagono”, questo il titolo dell’incontro il cui scopo era, appunto, ripercorrere gli avvistamenti e le rivelazioni degli ultimi decenni,fino ad arrivare all’ultimo scandalo che ha coinvolto il Pentagono, innescato proprio grazie al lavoro di DeLonge ed Elizondo.
La loro società, infatti, ha contribuito all’inchiesta pubblicata nel dicembre scorso dal New York Times,della quale i due hanno parlato per la prima volta pubblicamente proprio a Roma: con questo scoop è stato reso noto che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America ha gestito per 5 anni, dal 2007 al 2012, un team segreto che studiava gli UFO. Il progetto, denominato Advanced Aviation Threat Identification Program, è stato coordinato proprio da Elizondo e, tra le varie cose, aveva anche lo scopo di analizzare le testimonianze di avvistamenti di alcuni militari.
I finanziamenti a questo progetto facevano parte dei cosiddetti “fondi neri”, ossia quei fondi la cui destinazione non viene esplicitata nei bilanci pubblici per ragioni di sicurezza. In questo caso di parla di circa 22 milioni di dollari ed è proprio questa ingente spesa ad aver scatenato le polemiche in America. Dopo questo scoop, il Pentagono è stato costretto a diffondere tre video ufficiali di presunti avvistamenti.
I finanziamenti a questo progetto facevano parte dei cosiddetti “fondi neri”, ossia quei fondi la cui destinazione non viene esplicitata nei bilanci pubblici per ragioni di sicurezza. In questo caso di parla di circa 22 milioni di dollari ed è proprio questa ingente spesa ad aver scatenato le polemiche in America. Dopo questo scoop, il Pentagono è stato costretto a diffondere tre video ufficiali di presunti avvistamenti.
Il fatto che vengano spesi tutti questi soldi in progetti del genere volti a studiare le potenziali minacce aliene dovrebbe far pensare; ma il vero problema, ed è quello che da mesi sottolinea la To the Stars Academy, è il non volere informare i cittadini, innescando così solo un processo di disinformazione e notizie non attendibili.
“Questo tema non può restare senza trasparenza e di competenza solo della Difesa, dipartimento che resta comunque scettico e riluttante ad aprirsi– ha spiegato Elizondo durante il convegno – non è possibile che negli USA condannino a morte persone sulla base di due testimonianze mentre sugli UFO non vengono creduti dei militari addestrati”. Secondo l’ex funzionario è arrivato il momento di utilizzare le nuove tecnologie, comprese quelle belliche, per esaminare seriamente questi fenomeni: “Invece di studiare gli UFO in segreto, uno stato in rivalità con l’altro, bisognerebbe unire le forze e le conoscenze”.
“Questo è l’obiettivo della To The Stars Academy – ha spiegato poi Tom DeLonge– vogliamo mettere al servizio di tutti, senza confini e in piena trasparenza, le ricerche e le testimonianze per investigare su questi fenomeni, comprese le domande innate nell’uomo, tutto ciò che può indicare una nuova via da percorrere nel progresso tecnologico”. L’ex chitarrista ha spiegato anche perché ha deciso di lasciare la musica per dedicarsi esclusivamente all’ufologia: “Ho iniziato a studiare gli UFO da ventenne e qualche anno fa, una notte, in cielo ho visto
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A quel punto ho capito che dovevo lasciare la band per dedicarmi alo studio degli alieni. Questa scelta mi ha dato solo felicità. Allearsi con scienziati e persone competenti come Luis Elizondo è stato importante per aumentare nella squadra le capacità di comprensione di ciò che si indaga”.
03/11/18
Gli alieni hanno rapito mia sorella - Presenze Misteriose
Chi è Maurizio Biglino? Uno studioso della Bibbia. In base ai suoi studi, matti e disperatissimi, si suppone, poiché l’ebraico antico (come l’etrusco, il tocario, l’ittita e il lineare B) è un labirinto imperscrutabile ai più, afferma che il Testo Sacro par excellence non è, ahi, un testo sacro, bensì, per quel che si è potuto capire, il resoconto di una colonizzazione aliena. Elohim (gli Elohim), una civiltà avanzatissima, in grado di modificare geneticamente l’uomo (incrociandosi con esso). Yahweh fu il figlio di uno di tali Elohim: “comandante militare” che ebbe a subornare la casa di Giacobbe “onde conquistare lembi di terra e piccole aree del territorio palestinese”.
Poi c’erano altri Elohim, un pochino più navigati e di larghe vedute: questi avevano in concessione gente un tantino meno rozza: Egiziani e Greci.
È forse un caso, leggo nel post del buon Bertani, che ci sia un elicottero Apache (almeno è quel che mi pare di intravedere tra le cisposità del primo mattino, ammammaloccuto, con il croissant stillante caffellatte davanti alla bocca semiaperta) tra i geroglifici di una stele egizia?
Voi penserete: ecco qui lo scettico. Ma, vedete, sono un essere complesso. Ciò non toglie ch’io scriva castronerie su castronerie, attenzione. E però, alle mie spalle, è una formazione culturale ricca e strana; accanito lettore di fantascienza mi dedicai, sin dall’adolescenza, all’acquisizione dei testi considerati più eretici: dalla politica alla scienza. Criptozoologia, fantarcheologia, medianismo, Rosa Rossa, retroscena storici alternativi, parapsicologia, teosofia. Le ho lette, eccome.
Alcune eresie sono convincenti, altre no. In tal senso: alcune stimolano a conoscere ancor più, altre si rivelano quali deliri o furbate commerciali. Il 2012 dei Maya? Tutto passato in giudicato? Il calendario Maya, l’Apocalisse, Roberto Giacobbo … tutto esatto naturalmente, come accade con le previsioni economiche della Confindustria.
Oppure Atlantide. Ho letto decine di saggi su Atlantide. L’unico che mi abbia convinto un poquito, se proprio devo sposare l’eresia, è quello di Sergio Frau, un giornalista di Repubblica, che situa Atlantide nella Sardegna (Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta). Il fatto che Frau, probabilmente, sia sardo non inficia la bontà delle sue conclusioni. Atlantide fu in Sardegna, prima dello sconvolgimento, una civiltà fiorentissima, abile a foggiare le torri nuragiche, tanto avanzata da colpire l’immaginario degli antenati di Platone … Atlantide, appena al di là delle Colonne d’Ercole … ma quelle non stanno a Gibilterra? diranno i miei piccoli lettori: apparentemente; in realtà, sono lì, oggi, poiché sono state spostate storicamente. Prima, ab ovo, le colonne erano nel Canale di Sicilia, porta marittima verso l’isola meravigliosa.
Oppure Troia. Ragazzi, quante scemenze ho letto. La sola eresia di buona lega rimane quella escogitata da Felice Vinci in Omero nel Baltico. Gli Achei abitano le coste scandinave; elaborano proprie saghe (l’Iliade, Ulisse et cetera); discendono l’Europa attraverso il Dnepr, colonizzano l’Egeo adattando alla nuova conformazione fisica le antiche leggende …
E poi Ossendowski, col suo Bestie uomini e dei in cui rileva il Re del Mondo che decide, dal Tibet, se ricordo bene, le sorti mondiali. Un illuminato, insomma. E poi van Däniken coi suoi alieni-astronauti-dei. E Il Re del Mondo di René Guénon? Quante volte ho letto quel libro … mai capendoci davvero un’acca, ovviamente … si è sempre lì per carpire la rivelazione, ma quella, sul più bello, sfugge via come una saponetta indisponente … Vogliamo citare madame Blavatsky? Quel suo pout-pourri di orientalismo, filologia pericolante e misticismo da tinello? Quanta gioia mi ha dato. E come dimenticare i Tubi di Baigong? E il gigante del Wisconsin? I blocchi di Cuzco? Altro che la piramide di Cheope … E le giare di Baghdad? Pile, sicuramente. E quel teschio africano, antidiluviano, con un foro di proiettile sulla tempia? Mica male. E la dimora artica di Tilak? L’origine ariana è proprio lì: la Groenlandia, parliamoci chiaro, si chiama così perché v’erano praticelli. E gli etruschi indiani? Non avete mai notato che il sanscrito e l’etrusco sono gemelli? Se non l’avete fatto, studiate. Forse il sanscrito e l’etrusco no, ma l’indoeuropeo deriva dal sanscrito, poffarbacco. Certo, Alessandro Magno arrivò in India, fondò città, eresse monumenti … non sarà che il sanscrito, è solo un’illazione!, fu contaminato da elementi macedoni, abbondantemente già indoeuropei di suo? Sikander! La dea bianca di Graves? La Signora dell’Amore e della Morte precristiana, la Grande Madre dell’Europa … e di Bachofen ne vogliamo parlare? Gli Esseni? I Rotoli del Mar Morto? John Allegro e il suo Cristo-fungo allucinogeno? I tedeschi che discendono da una delle dodici tribù d’Israele? La Laura del Petrarca è il pi greco? Shakespeare era siciliano? Oppure Shakespeare, uno dei maggiori poeti di ogni tempo, fu l’invenzione di un alto dignitario e diplomatico inglese che, per occultare la propria identità, coniò il nom de plume William Shakespeare mutuandolo da quello d’uno zoticone di provincia, pessimo attore? Le mappe di Piri Reis? Il Manoscritto Voynich? Lingua aliena o presa per i fondelli? I rettiliani di Icke? Le fate di Conan Doyle? I cucchiaini di Uri Geller?
Voi potrete arguire ch’io voglia farmi gioco di tutto questo, ma non è così.
Mi piace conoscere, come già scrissi. Leggo per conoscere. Mai prenderei in mano un libro per il piacere della lettura (che non so cosa sia). Leggo Maupassant con gusto: non per il piacere di leggerlo: solo perché è uno degli psicologi più fini dell’Ottocento.
E, tuttavia, una volta letto un autore occorre tirare le somme. E a me Maurizio Biglino sembra un Valentino Compassi con una veste filologica più accentuata; più dotta; sostanzialmente impenetrabile e ingiudicabile. Chi ci capisce qualcosa di ebraico antico? Ricordo una diatriba sull’ebraico in cui rimase invischiato addirittura Beniamino Placido: per poco non ci rimaneva sotto. Valentino Compassi: Maestro Scrittore Cosmologo Ermeneuta. Filologo anche lui. Extraterrestri e carri di fuoco al Costanzo Show. Biglino è ingiudicabile, perso nell’iperuranio dell’antico ebraico, la prima lingua del mondo a detta dell’Alighieri, eppure non convince. No, non mi convince. C’è qualcosa che non torna. È lo scetticismo pagano che m’impone tale attitudine. L’umano troppo umano del mondo classico. Biglino è troppo lambiccato ed esclusivo per essere vero; gira in tondo; e poi la mancanza di cautela (ci hanno ingannati per 2000 anni!) … quell’acrimonia contro la Chiesa … come se una tradizione bimillennaria possa essere materiata da citrulli, impostori e pedofili. Ciò non esclude, certo, che Biglino sia un ottimo divulgatore di sé stesso. Anche Berlusconi lo era. Anche l’agente Tecnocasa del mio quartiere: riuscirebbe a venderti un monolocale in fondo all’Etna.
E però le mie son sensazioni, non critiche puntuali, ovvio. Le critiche puntuali nonché i mortaretti dell’entusiasmo li lascio a quelli più intelligenti di me.
Tutto queste chiacchiere portano alla considerazione principale.
Non esiste una verità vera completa come, del pari, non esiste una pura falsità. Tutto rimanda a tutto. E però la storia, pur disseminata di complotti, non è un complotto. Aprirsi a ogni ipotesi equivale, nell’era dell’alluvione informativa e tecnica, a credere a Babbo Natale. Il filosofo Maurizio Ferraris lo dice chiaro e tondo: si possono avere le competenze tecniche per guidare un jet e credere all’oroscopo ovvero: che un pezzo di roccia perso nel Sistema Solare influisca su 1/12 di popolazione mondiale.
La scienza ufficiale complotta? Certo, ma tutto è umano, troppo umano. La scienza in mano alla politica in mano all’alta finanza incorporea complotta. Risultato: malattie di massa. Non dimostrabile, ma credibile. Gli elicotteri sul palinsesto di pietra ad Abydos, però, non sono credibili: sono fanfaluche.
La Storia non è una serie di trucchi per occultare la Verità benché Questa pulluli di false piste, impostori e Signori dell’Inganno. Gli Egiziani hanno costruito le loro piramidi senza energia nucleare, questo è certo, e privi di gru da ottanta tonnellate così come Appio Claudio lastricò, senza imperfezioni, la regina viarum grazie a qualche artigiano di genio e Van Eyck dipinse quello stramaledetto lampadario ne I coniugi Arnolfini. Ignorare la loro tecnica non equivale a supporne una anacronistica e ridicola. Umano, umanissimo: Marco Polo riferì di aver visto l’unicorno, stoffe intangibili dal fuoco e fontane inesauribili di olio; e parecchi giù a ridere. Poi si scoprirono il rinoceronte, l’asbesto e il petrolio. Van Eyck, dal canto suo, possedeva quasi certamente una camera oscura, come il Canaletto e il Caravaggio. Leonardo, no, non ce l’aveva e, infatti, il Sommo sbaglia prospettiva, a volte. Neanche Piero della Francesca aveva una camera oscura, ma lui è più di un genio: non sbaglia mai, come Dante o Leopardi. Basta aspettare, insomma. Il primo metafisico dell’Occidente, Anassimandro, fu un ecista: comandava uomini, navi, fondava città, erigeva mura, combatteva, uccideva, aveva figli. Avrebbe mai perso tempo con tali scemenze? In due righe, ben più di Platone, costruì la cornice conoscitiva dell’Occidente. Non ci sono doppi fondi, tutto è chiaro, adamantino: classico.
Resecare noi stessi dal passato ci sta recando verso territori sterili, sciocchi, infantili, senza sbocco, antiaristotelici. Una sommatoria di sottoculture, sospettose, rissosissime, fanatiche, ognuna fiera della propria microscopica indipendenza; piccole mode che vanno e vengono come certe teorie economiche abbandonate per strada come un balocco usato dopo essere state sostenute col coltello fra i denti. Ciò che manca è lo sguardo generale sulla vita, sul mondo e sulla Storia che solo il mondo classico (e gli autori moderni che a quel mondo si ispirano) possiede. Il disincanto, il pathos della distanza. Lo scetticismo fruttuoso. Il nulla di troppo. La Scienza, insomma. La Scienza che, proprio per essere tale, tutto deve dominare con lo sguardo. Una scienza decaduta a tecnica, al saper fare qualcosa in un unico determinato campo. Come Sherlock Holmes, il primo imbecille moderno, che ignorava l’eliocentrismo e acciuffava assassini calcolando “quanto un gambo di sedano era affondato in un panetto di burro durante una giornata particolarmente calda” (citazione da Vita privata di Sherlock Holmes di Billy Wilder).
I complotti esistono. Son orditi dagli uomini per dominare altri uomini. In tutta evidenza anche se la trama sottesa, spesso, è difficile da seguire.
Lasciamo stare le astronavi di Yahweh e tale sottocultura da fumetto se vogliamo salvare un minimo di credibilità, altro che uscire dalla caverna di Platone.
Alceste
Fonte: http://alcesteilblog.blogspot.com
19/10/18
Sicilia : volano gli Ufo: le immagini diffuse dal Centro Ufologico Mediterraneo
A Catania un ufo sul mare è stato fotografato da due ragazzi: era bianco e scintillante ed è rimasto sospeso per alcuni minuti ruotando su stesso ed emanando luce
Ufo su Catania (foto diffusa dal Centro Ufologico Mediterraneo)
Sono state inviate subito al Centro ufologico Mediterraneo le immagini degli avvistamenti di oggetti volanti non identificati su Catania: secondo il presidente del Centro, Angelo Carannante, le analisi sarebbero positive.
Nella notte tra il 18 e il 19 settembre due ragazzi afferma di aver avvistato un oggetto bianco scintillante sul mare a media quota, che emanava una luce intensa mentre roteava su se stesso.
I due ragazzi hanno poi raccontato di aver visto l'oggetto sparire dietro un edificio: non è la prima volta.
Un altro straordinario avvistamento di ufo è stato l'anno scorso sempre a Catania e sempre a settembre (guarda sul sito del Centro).
La maggior parte degli avvistamenti sono avvistamenti di sonde spaziali o satelliti: ma questa esperienza di Catania è considerata dagli esperti meritevole di approfondimenti.
Nella storia della Sicilia non sono mancati altri avvistamenti: nel 2000 si sono registrati 436 casi.
Il primo che si ricordi è avvenuto il 18 marzo del 1950 a Caltagirone (Ct): "Visto disco volante che svolazzava - si fermò per diverse volte. infine, allontanandosi, si diresse verso nord".
Nel 1962 a Catania due fattorini in servizio notturno videro un individuo alto circa un metro e ottanta che indossava una tuta bianca e portava in testa un casco rosso e ovale ma, tolto il casco, l’individuo "non presentava caratteristiche umane".
Nel '97 a Siracusa due adolescenti hanno scattato alcune foto a un oggetto a forma di disco e nel 2004 nei pressi dell’isola di Vulcano, da un mezzo militare, vengono fotografati due oggetti volanti e lo scatto è stato giudicato dagli esperti non ritoccato in alcun modo (fonte).
Nella notte tra il 18 e il 19 settembre due ragazzi afferma di aver avvistato un oggetto bianco scintillante sul mare a media quota, che emanava una luce intensa mentre roteava su se stesso.
I due ragazzi hanno poi raccontato di aver visto l'oggetto sparire dietro un edificio: non è la prima volta.
Un altro straordinario avvistamento di ufo è stato l'anno scorso sempre a Catania e sempre a settembre (guarda sul sito del Centro).
La maggior parte degli avvistamenti sono avvistamenti di sonde spaziali o satelliti: ma questa esperienza di Catania è considerata dagli esperti meritevole di approfondimenti.
Nella storia della Sicilia non sono mancati altri avvistamenti: nel 2000 si sono registrati 436 casi.
Il primo che si ricordi è avvenuto il 18 marzo del 1950 a Caltagirone (Ct): "Visto disco volante che svolazzava - si fermò per diverse volte. infine, allontanandosi, si diresse verso nord".
Nel 1962 a Catania due fattorini in servizio notturno videro un individuo alto circa un metro e ottanta che indossava una tuta bianca e portava in testa un casco rosso e ovale ma, tolto il casco, l’individuo "non presentava caratteristiche umane".
Nel '97 a Siracusa due adolescenti hanno scattato alcune foto a un oggetto a forma di disco e nel 2004 nei pressi dell’isola di Vulcano, da un mezzo militare, vengono fotografati due oggetti volanti e lo scatto è stato giudicato dagli esperti non ritoccato in alcun modo (fonte).
27/08/18
Alieni: incontri ravvicinati di... quale tipo? La nuova scala dei segnali extraterrestri
Si va verso una revisione della Scala di Rio, lo strumento che classifica significato e importanza dei radiosegnali extraterrestri (e capire se sono attribuibili ad alieni). L'idea è di renderla più adatta alle comunicazioni attuali, più veloci e globali rispetto a qualche anno fa.
Gli scienziati dell'osservatorio di Parkes, in Australia, per 17 anni avevano registrato, per una o due volte all'anno, misteriosi radiosegnali. Nel 2015, la (deludente) soluzione del giallo: i segnali provenivano dal microonde della sala relax. Non è la prima volta che simili falsi allarmi fanno impennare le aspettative circa un possibile segnale alieno - poi puntualmente disilluse.
Per meglio indicare la portata di un radiosegnale captato (nelle sue varie sfumature: dall'interferenza di una radiosveglia a un possibile primo contatto extraterrestre) un gruppo di scienziati guidati dall'Università di St Andrews, in Scozia, e dal Seti Institute di Mountain View, California, ha proposto l'aggiornamento di uno strumento di classificazione già in uso da 17 anni, per adattarlo ai tempi che cambiano.
UN PASSO IN AVANTI. L'idea è di sviluppare, a questo scopo, una scala simile a quella Richter (che quantifica l'energia liberata da un terremoto), sia in quanto a precisione descrittiva sia per la possibilità di continui aggiustamenti "in corsa", mano a mano che aumentano le informazioni disponibili sui segnali captati.
Una base di partenza esiste già: è la Scala di Rio, nata nel 2001 per iniziativa dell'astronomo Iván Almár e di Jill Tarter, cofondatrice del Seti Insitute, in occasione di un congresso a Rio de Janeiro (da qui il nome). Essa quantifica, con un punteggio da 0 a 10, l'impatto sociale che un annuncio su un eventuale segnale alieno avrebbe, in relazione al grado di certezza che quel segnale sia un effettivo tentativo di contatto.
LINEE GUIDA. La nuova proposta, illustrata sull'International Journal of Astrobiology, è di rendere la scala esistente più compatibile con l'attuale modalità di diffusione delle informazioni, in rapido divenire e 24 ore su 24. Come la scala Richter, anche la "Rio 2.0" dovrebbe poter essere ricalibrata nel tempo mano a mano che nuovi dati diventano disponibili. La nuova versione mira inoltre a ottenere il consenso delle varie discipline accademiche coinvolte nell'identificazione dei segnali (nell'era dell'astronomia multimessaggero) e a esprimere in un linguaggio più chiaro e comprensibile al grande pubblico la portata di un'eventuale scoperta.
PIACERE, TERRESTRE. Si andrebbe dallo 0 che equivale a nulla, a 10 che vale come «un'astronave aliena in orbita attorno alla Terra, o un alieno che ti stringe la mano», spiega Duncan Forgan, alla guida del progetto. L'obiettivo è ottenere la fiducia dei non addetti ai lavori per comunicare quanto si sa su un tema così cruciale, nell'era delle fake news. Evitando così che notizie sensazionalistiche e affrettate possano screditare il paziente e complesso lavoro dei ricercatori, comunicando risultati fuorvianti.
La proposta sarà analizzata ad ottobre dal Seti Permanent Committee dell'International Academy of Astronautics (Iaa), che ha intanto pubblicato un calcolatore di Scala di Rio interattivo per aiutare scienziati e comunicatori della scienza a valutare l'entità dei segnali e a descriverla correttamente al grande pubblico.
04/01/18
Il Pentagono ammette esistenza di un programma sugli Ufo
Il Pentagono temeva che Cina e Russia avessero sviluppato un qualche tipo di sistema di propulsione ignoto: "registrati decine di avvistamenti inspiegabili"
Advanced Aviation Threat Identification Program. Era questo il nome del programma del Pentagono, supervisionato dal Congresso degli Stati Uniti che aveva l’obiettivo di indagare sugli oggetti volanti non identificati, meglio noti come UFO (Unidentified Flying Objects). L’esistenza del programma, chiuso nel 2012, è stata ufficialmente riconosciuta dal Pentagono.
“Gli oggetti volanti non identificati visti dai piloti e dal personale militare apparivano molto più avanzati di quelli presenti negli arsenali americani o stranieri. In alcuni casi, le loro manovre sembravano sfidare le leggi della fisica”.
L’esistenza dell’Advanced Aviation Threat Identification Program era nota ad un ristretto numero di funzionari. Ufficialmente avviato nel 2005 dall'allora leader della maggioranza al Senato Harry Reid, il programma aveva l’obiettivo di chiarire gli “incidenti inspiegabili registrati negli anni dall’Esercito degli Stati Uniti”.
“Il programma nasceva per identificare la possibile presenza di tecnologia di ultima generazione sviluppata da un paese straniero ed in che modo avrebbe potuto minacciare gli Stati Uniti”.
Alla base del programma vi erano i timori che Cina e Russia stessero sviluppando un qualche tipo di sistema di propulsione ignoto al Pentagono.
Advanced Aviation Threat Identification Program
In sette anni, l’Advanced Aviation Threat Identification Program ha analizzato anche gli “eventi non verificati in fase di valutazione”: episodi attualmente inspiegabili. In base ai dati diramati dal Pentagono, il programma ha ricevuto fondi fino ad un massimo di 20 milioni di dollari l'anno dal Congresso degli Stati Uniti. Nella sua lettera di dimissioni indirizzata lo scorso ottobre al Segretario alla Difesa James Mattis, l'ufficiale dell'intelligence che ha diretto l'AATIP Luis Elizondo ha affermato che “le prove raccolte negli anni non sono state prese sufficientemente sul serio dal Pentagono”.
“Abbiamo registrato decine di avvistamenti inspiegabili, non ostili, dei piloti della Marina e di altri osservatori. Velivoli con capacità aerodinamiche mai osservate prima, al limite della tecnologia conosciuta. Gli incidenti sono spesso avvenuti nei pressi di impianti nucleari, centrali elettriche o navi. Non avevamo mai visto niente del genere. Qualcosa di inspiegabile è sempre considerata una potenziale minaccia fino a prova contraria. Per quanto riguarda il lato positivo, credo che oggi siamo più vicini che mai nel comprendere tale tecnologia”.
Sarebbe corretto affermare che il riconoscere l'origine sconosciuta di un oggetto non significa affermarne la sua origine extraterrestre. Molti fenomeni restano inspiegabili in base alle attuali conoscenze scientifiche.
Nella nota ufficiale del Pentagono si legge che "l’Advanced Aviation Threat Identification Program è stato chiuso nel 2012. Ben altre priorità meritavano finanziamenti nell’interesse del Dipartimento della Difesa che prende sul serio qualsiasi tipo di minaccia esistente o potenziale. In presenza di informazioni credibili, il Dipartimento della Difesa garantisce le risorse opportune”.
Le conclusioni del programma sono classificate. Molte le domande al riguardo come i finanziamenti: 20 milioni di dollari per sette anni per un programma che avrebbe dovuto valutare la possibile esistenza di tecnologia sconosciuta ostile, sembrano davvero pochi. Nulla a che vedere, ad esempio, con le risorse messe a disposizione del Progetto Bluebook che dal 1947 al 1969 ha studiato migliaia di avvistamenti di oggetti volanti non identificati. 701 dei dodicimila avvistamenti valutati dalla commissione del Progetto Bluebook restano ad oggi inspiegabili. Il Pentagono afferma che l’Advanced Aviation Threat Identification Program è stato chiuso nel 2012, ma potrebbe tranquillamente continuare ad esistere in forma classificata e finanziato con ingenti risorse.
Alimentare le teorie sui prototipi alieni è un’ottima copertura
L’opinione pubblica dimentica che il divario tra la tecnologia sperimentale segreta e quella nota è di circa 25/30 anni. E’ una finestra temporale evolutiva enorme, basti pensare ai progressi avvenuti nei trent’anni successivi al primo volo dei fratelli Wright nel dicembre del 1903. Da non sottovalutare la pista del camuffamento, utilizzata da decenni da ogni nazione: far credere all'opinione pubblica (o al nemico) di essere in possesso di chissà quale sistema d’arma per nascondere operazioni ombra o progetti segreti. Una scelta mirata quindi per distogliere l’attenzione da qualcos’altro (o far abbassare la cresta così come avvenne quando fu mostrato l’F-117). L'Area 51 ad esempio, negli anni al centro di ogni teoria complottistica . La base è divenuta negli anni uno specchietto per le allodole. In molti non sanno, per esempio, che negli USA esistono almeno altre dieci basi come l’Area-51 utilizzate per testare svarati asset classificati. Nessuno sa dove sono. In pochi sanno che esistono. Le restrizioni economiche non si applicano per le basi come l’Area 51, adibita per accogliere e testare i prototipi segreti nei programmi neri delle diverse agenzie e delle divisioni speciali dei principali appaltatori della difesa. Fin dagli anni '70, l'Area 51 ospita in rotazione la flotta MiG/Sukhoi ombra per sviluppare tattiche di volo non convenzionali
Gli UFO del Pentagono: il programma Aurora
Il Long Range Strike-Bomber è considerato una priorità assoluta per l'Air Force. Il progetto è classificato dal 2011, ma almeno due prototipi dell’USAF solcherebbero i cieli da tempo. C’è poi il drone stealth RQ-180 e la versione avanzata (sebbene più grande) dell’X-47B. Tra gli anni ’80 e ’90, la Skunk Works ottenne fondi per alcuni Black Projects che diedero vita all’F-117 come anche al velivolo spia U-2. La Black Aircraft Production della Lockheed, ottenne finanziamenti per svariati miliardi di dollari, erano 5 negli anni ’90, per la produzione di un sistema coperto da segreto militare mai reso noto. Non è mai stato identificato, ma negli anni abbiamo visto numerosi ufo nel cielo. Nel marzo dello scorso anno con un annuncio “inaspettato”, Lockheed Martin comunicò al mondo di aver maturato la tecnologia per realizzare la prima piattaforma ipersonica operativa del pianeta. Che le specifiche delle piattaforme di sesta generazione riguardassero espressamente la velocità ipersonica, era noto da tempo.
“La nostra configurazione aerodinamica è stabile in tutti i profili di volo: subsonico, transonico, supersonico ed ipersonico”. Leggendo tra le righe, Lockheed ammise di aver quindi ultimato lo sviluppo di una tecnologia, ancora sperimentale nel resto del mondo. Nello specifico, un profilo superiore a Mach 6 prevede l’implementazione di nuovi sistemi di protezione termica così come il disegno aerodinamico. Quest’ultimo, considerando l’assenza delle superfici mobili, è stato ottimizzato per ottenere la stabilità a diversi regimi di velocità.
Fino ad oggi, almeno nei processi di sviluppo noti, la piattaforma ipersonica veniva sganciata ad alta quota da una piattaforma di supporto. Ciò perché un velivolo ipersonico non potrebbe sfruttare le piste convenzionali per il decollo e l’atterraggio. L’SR-72, invece, avrebbe superato queste limitazioni. La Skunk Works, divisione per i progetti speciali della Lockheed, avrebbe consegnato un progetto finale in grado di raggiungere la Corea del Nord in 90 minuti, sorvolare l’intera penisola in due, effettuare rilevazioni ad altissima risoluzione e comportarsi come un velivolo standard, senza la necessità di un velivolo di lancio o di richiamo.
Il concetto di motore a ciclo combinato, aggira le limitazioni tradizionali di reattori, statoreattori e scramjet, che possono operare soltanto a diversi regimi di velocità. Il nuovo sistema propulsivo mira a risolvere questo problema utilizzando un motore a turbina per la bassa-velocità ed uno scramjet a velocità elevate. Il dimostratore della Lockheed costerà meno di un miliardo di dollari ed avrà le dimensioni di un F-22 Raptor. Lockheed, in realtà, ha confermato che i prototipi degli SR-72 volano da tempo grazie a programmi classificati. E' anche conosciuto come Programma Aurora.
L’UFO della Russia
Nel settembre dello scorso anno Mosca ammise l’esistenza di un drone sperimentale a bassa osservabilità, basato su una configurazione aerodinamica non convenzionale. Progettato dalla Irkut Corporation, presenterebbe uno schema geometrico strutturale contenente soluzioni aerodinamiche uniche e mai utilizzate. È stato progettato per la ricognizione e l’attacco in ambienti A2/AD. Il Ministero della Difesa russo investe da anni copiosi fondi nella tecnologia UAV. Secondo indiscrezioni, non confermate, il gap con gli americani sarebbe stato ormai colmato. Alla memoria ritorna un precedente avvenuto nel luglio dello scorso anno, quando un drone di qualche tipo violò uno degli spazi aerei più protetti al mondo: quello di Israele. Con un certo imbarazzo, gli israeliani affermarono che il drone non è stato intercettato nonostante contro di esso fossero stati lanciati tre missili. Il drone proveniva dalla Siria. Non sarà mai identificato.
L’UFO europeo: Taranis
Taranis è stato progettato per la guerra asimmetrica e per il combattimento aria-aria ed aria-terra. Taranis ha completato con successo un volo di prova, registrato e pubblicizzato il 10 agosto del 2014 nel poligono militare di Woomera, nel sud dell’Australia. Ha volato per 15 minuti, compiendo manovre a varie quote ed a differenti velocità prima di atterrare. Una settimana dopo, il 17 agosto, è stato effettuato un altro volo di prova. La fase due dovrebbe essersi conclusa con altri quattro voli. Non si conoscono i dettagli della fase tre. Il programma (in realtà potrebbero essere due i Taranis operativi) costato ad oggi 350 milioni dollari, mira a sviluppare un velivolo a bassa osservabilità senza pilota per missioni C4ISTAR per la sorveglianza, la raccolta di informazioni e la guerra elettronica in territorio nemico. Le ali del Taranis presentano un elevato angolo di freccia positiva con un'apertura che misura 33 metri di larghezza. Secondo BAE Systems il Taranis è il non plus ultra dell’ingegneria e progettazione aeronautica. Nella seconda serie di voli di prova, gli operatori hanno valutato le capacità di guerra elettronica, i sistemi di comunicazione criptati, l'integrazione tra il motore e la firma del velivolo per eludere i rilevamenti radar. Taranis, nome del dio celtico del tuono, rientra nel programma anglo-francese noto come Future Combat Air System (FCAS). FCAS ha l'obiettivo di sviluppare un nuovo drone da combattimento stealth, con paesi membri che contribuiscono in parti uguali alla metà del bilancio del programma. Sappiamo che la maggior parte della tecnologia del drone è stata sviluppata in Inghilterra, ma diverse aziende americane, tra cui General Electric e il Gruppo Triumph, hanno progettato gran parte dei sistemi di volo. Il primo volo del Taranis si è svolto tra l’ottobre 2013 ed il marzo del 2014. Il drone ha dimostrato la sua capacità di rullare autonomamente verso la pista per il decollo, decollare e volare sino alla zona di destinazione. Taranis sarebbe quindi in grado di generare un piano di volo fino al bersaglio, individuarlo e ritornare alla base. Il velivolo inoltre ha compiuto una valutazione simulata dei danni arrecati al target prima di eseguire un atterraggio: il tutto senza l’intervento umano. L’investimento per il Taranis è coperto per il 30% dalla BAE e dal Ministero della Difesa britannico per il restante 70 per cento. Le informazioni sulle reali capacità del Taranis sono classificate, così come il numero delle missioni fino ad oggi compiute. E’ stato confermato solo un dato: tutti i voli della seconda e terza fase del dimostratore tecnologico sono stati condotti in configurazione stealth finale. La terza fase dovrebbe essersi svolta in Australia, la seconda in Europa.
Nel 98% dei casi quello che si vede nel cielo risponde alla fisica terrestre. Nel restante 2% potremmo anche dare ragione all’equazione di Drake.
21/11/17
Gli alieni? Meglio non incontrarli
Il giudizio dell’astrofisico inglese Stephen Hawking arriva da un nuovo documentario che verrà trasmesso da Discovery Channel quest’anno. Ci sono voluti 3 anni per farlo e si intitola: "Stephen Hawking's Universe". Nella trasmissione, il celebre astrofisico e matematico britannico offre
il suo punto di vista su cosa potrebbe celarsi nello spazio profondo. La sua deduzione, stando a quanto dichiara al Times, è che gli alieni possono realmente esistere, ma è meglio per noi se non li incontriamo.
il suo punto di vista su cosa potrebbe celarsi nello spazio profondo. La sua deduzione, stando a quanto dichiara al Times, è che gli alieni possono realmente esistere, ma è meglio per noi se non li incontriamo.
“Stephen Hawking afferma che gli alieni esistono, ma è meglio non incontrarli...”
Logica matematica - Innanzitutto è matematicamente impossibile che non esistano altre forme di vita nell’immensità dell’Universo, su questo lo scienziato non ha dubbi. E nel documentario Hawking non è certo ottimista sul livello evolutivo di questi extraterrestri: molte forme di vita aliene potrebbero non essere troppo intelligenti, altre nemmeno troppo pericolose.
Come nel 1492 - Ma il contatto diretto con queste forme di vita potrebbe essere una mezza catastrofe per il genere umano: "Se gli alieni venissero davvero a farci visita, penso che sarebbe come quando Cristoforo Colombo è approdato in America, cioè un momento tragico per i nativi americani”. Hawking illustra perché potenzialmente questo incontro potrebbe avere risvolti negativi per gli Uomini: “per compiere un viaggio simile, dovrebbero usare astronavi enormi, costruite sfruttando tutte le risorse del loro pianeta natio. Questi esseri evoluti potrebbero trasformarsi in nomadi, alla ricerca di pianeti da conquistare e colonizzare.
20/11/17
AMICIZIA: INCONTRI ALIENI IN ITALIA
In tema di Contatti Extraterrestri, un caso molto particolare ha interessato la nostra Penisola, e negli ultimi anni è divenuto noto in tutto il mondo a chi si occupa della materia: il caso Amicizia, di cui abbiamo avuto l'onore di pubblicare il libro-testimonianza Contattismi di Massa di Stefano Breccia. Una breve sintesi della vicenda a cura di Warren Aston, tratta daNEXUS New Times n.90. Buona lettura!
Ben al di là di avvistamenti e rapimenti UFO, l’annoso contatto – di recente divulgato – di centinaia di persone con alieni della Confederazione Akrij amplia in modo significativo la nostra comprensione della presenza extraterrestre sulla Terra nel corso della sua storia.
di Warren P. Aston © 2010 - Email: astonwarren@hotmail.com
Il resoconto più attendibile di contatto alieno?
A partire dal 1956, in Europa all’incirca 200 persone di ogni ceto ed estrazione sociale hanno avuto un’estesa interazione con un gruppo di alieni dall’aspetto decisamente umano. Fra gli individui in questione si annoverano politici, docenti universitari, ingegneri, giornalisti, studenti e casalinghe.
Il livello del contatto variava da un singolo incontro a un intenso coinvolgimento della durata di oltre un quarantennio. Alcuni individui implicati si sono addentrati per vari giorni alla volta in basi aliene sotterranee e subacquee. Altri hanno avuto accesso nei loro velivoli, sui quali hanno persino volato. Nel corso degli anni si sono scattate centinaia di nitide fotografie, registrate voci e girati filmati, in cui si ritraevano gli stessi visitatori, ma numerosi documenti di questo tipo sono andati persi o non sono disponibili.
In virtù degli intensi sentimenti di amicizia ingenerati dagli alieni in tutti coloro che hanno incontrato, il vocabolo italiano Amicizia è diventato il termine principale impiegato per designare l’esperienza del contatto nel suo complesso. Spontaneamente, persone di altri paesi europei hanno utilizzato il medesimo vocabolo nelle proprie lingue per descrivere quanto stava accadendo, quantunque sia stata impiegata anche la dicitura W56 (“W” riferito a doppia vittoria, in italiano, e “56” all’anno in cui il contatto ebbe inizio). (1)
Il livello del contatto variava da un singolo incontro a un intenso coinvolgimento della durata di oltre un quarantennio. Alcuni individui implicati si sono addentrati per vari giorni alla volta in basi aliene sotterranee e subacquee. Altri hanno avuto accesso nei loro velivoli, sui quali hanno persino volato. Nel corso degli anni si sono scattate centinaia di nitide fotografie, registrate voci e girati filmati, in cui si ritraevano gli stessi visitatori, ma numerosi documenti di questo tipo sono andati persi o non sono disponibili.
In virtù degli intensi sentimenti di amicizia ingenerati dagli alieni in tutti coloro che hanno incontrato, il vocabolo italiano Amicizia è diventato il termine principale impiegato per designare l’esperienza del contatto nel suo complesso. Spontaneamente, persone di altri paesi europei hanno utilizzato il medesimo vocabolo nelle proprie lingue per descrivere quanto stava accadendo, quantunque sia stata impiegata anche la dicitura W56 (“W” riferito a doppia vittoria, in italiano, e “56” all’anno in cui il contatto ebbe inizio). (1)
Gli stessi alieni hanno sostenuto di provenire da una varietà di pianeti a varie distanze dalla Terra, e facevano riferimento a sé stessi come Confederazione Akrij. (2) Sui pianeti di origine disponevano di singole lingue, ma anche di una lingua comune che agevolava la comunicazione.
Per molti anni, comunque, all’esterno del gruppo di persone implicate la storia non è stata particolarmente risaputa. Sebbene questa inedita saga si sia svolta per anni in vari paesi, in una traballante Europa postbellica nel loro complesso coloro che vi hanno preso parte hanno tenuto segreto il proprio coinvolgimento temendo lo scherno nonché la perdita della reputazione e del lavoro. Alcuni ricercatori UFO europei avevano percepito che era in atto “qualcosa di importante”, ma non riuscirono a svelarne il segreto. Da allora molti dei partecipanti sono deceduti, ma alcuni hanno sentito la necessità di assicurare che non andasse persa una qualche documentazione della loro esperienza ultraterrena. Alcuni sono tuttora in vita. Dal 1958 in avanti sono state pubblicate varie opere scritte da individui direttamente implicati oppure a conoscenza del caso W56, ma si limitavano ad accennare alla fonte delle informazioni.
A partire dal 2009, tuttavia, hanno iniziato a fare la loro comparsa libri che descrivono apertamente gli straordinari eventi in questione. Il Professor Stefano Breccia, ingegnere nonché docente universitario a contratto che vive [viveva, ndr] in Italia Centrale ed è egli stesso implicato a fondo negli eventi di Amicizia, ha scritto il più celebre: Contattismi di massa. (3) Con prefazione di Roberto Pinotti, presidente del Centro Ufologico Nazionale (CUN), il libro è principalmente il resoconto del leader del gruppo italiano: l’eminente teologo e psicologo Bruno Sammaciccia (fotografia 1).
Per molti anni, comunque, all’esterno del gruppo di persone implicate la storia non è stata particolarmente risaputa. Sebbene questa inedita saga si sia svolta per anni in vari paesi, in una traballante Europa postbellica nel loro complesso coloro che vi hanno preso parte hanno tenuto segreto il proprio coinvolgimento temendo lo scherno nonché la perdita della reputazione e del lavoro. Alcuni ricercatori UFO europei avevano percepito che era in atto “qualcosa di importante”, ma non riuscirono a svelarne il segreto. Da allora molti dei partecipanti sono deceduti, ma alcuni hanno sentito la necessità di assicurare che non andasse persa una qualche documentazione della loro esperienza ultraterrena. Alcuni sono tuttora in vita. Dal 1958 in avanti sono state pubblicate varie opere scritte da individui direttamente implicati oppure a conoscenza del caso W56, ma si limitavano ad accennare alla fonte delle informazioni.
A partire dal 2009, tuttavia, hanno iniziato a fare la loro comparsa libri che descrivono apertamente gli straordinari eventi in questione. Il Professor Stefano Breccia, ingegnere nonché docente universitario a contratto che vive [viveva, ndr] in Italia Centrale ed è egli stesso implicato a fondo negli eventi di Amicizia, ha scritto il più celebre: Contattismi di massa. (3) Con prefazione di Roberto Pinotti, presidente del Centro Ufologico Nazionale (CUN), il libro è principalmente il resoconto del leader del gruppo italiano: l’eminente teologo e psicologo Bruno Sammaciccia (fotografia 1).
Sopra: Bruno Sammaciccia (al centro), con il suo amico nonché collega partecipante Giancarlo De Carlo, sua moglie Raffaella e la moglie di De Carlo, Aurora (dietro). (Fonte: Stefano Breccia, ristampata su Contattismi di massa, p. 397)
Prima della morte, avvenuta nel 2003, Sammaciccia incaricò Breccia di pubblicare alcune vicende della sua storia. Nel suo libro Breccia inserisce anche un breve resoconto di un ingegnere tedesco, tale Hans, deceduto anch’egli nel 2003, il quale faceva parte del gruppo. Un altro partecipante, il docente universitario Paolo di Girolamo, ha di recente pubblicato la propria versione, (4) mentre un altro professore italiano ha optato per divulgare il proprio resoconto di prima mano tramite il ricercatore croato residente in Italia Nikola Duper. (5) Ci si augura che partecipanti di altri paesi si facciano avanti, poiché le esperienze di Sammaciccia sono state pubblicate solo in parte e lo stesso Breccia deve ancora raccontare la storia integrale del proprio coinvolgimento.
La rilevanza di questo caso sta appena iniziando a manifestarsi presso i ricercatori UFO. Con centinaia di attendibili testimoni oculari e abbondanza di prove a sostegno, per quanto riguarda i contatti “alieni”Amicizia rientra in una propria categoria a parte. A mio avviso, si tratta di una svolta decisiva nella ricerca ufologica e riecheggerà negli anni a venire. Ben più di ogni altro caso di mia conoscenza, potrebbe rivelarsi l’equivalente della Stele di Rosetta che ci aiuterà a sistemare al loro posto numerose tessere dell’enigmatico mosaico alieno.
In particolare, i ricercatori UFO rileveranno validi riscontri a sostegno della diffusa convinzione che molti decenni or sono il governo statunitense sia stato contattato a livello ufficiale da un gruppo alieno che si offriva di aiutarci a evolvere spiritualmente, a condizione che gli Stati Uniti ponessero termine al programma di armamento nucleare. Numerosi testimoni oculari e informatori sostengono da tempo che nel febbraio 1954 si tenne un incontro, con la presenza del Presidente Eisenhower, segretamente trasportato presso la Edwards Air Force Base in California, e di altri elementi selezionati in rappresentanza di uno spettro della società statunitense. (6) Gli Stati Uniti, naturalmente, rifiutarono di porre termine al proprio programma di armamento nucleare, tuttavia si sa altresì che in seguito stipularono trattati e accordi con altri gruppi alieni in cambio di tecnologie avanzate.
A quanto risulta gli alieni Akrij, solitamente definiti “Nordici”, erano il gruppo che aveva avanzato l’offerta al governo statunitense, di conseguenza il tempismo dei contatti Amicizia riveste un certo interesse; indica che gli Akrij, essendo stati snobbati a livello ufficiale, potrebbero aver modificato la loro strategia e iniziato, due anni dopo il contatto del 1954, a veicolare il loro messaggio a esseri umani comuni ma influenti in numerose località.
Nel corso di quattro decenni, a quanto viene riferito gli Akrij hanno comunicato dettagliate informazioni agli umani, che hanno agito da interfaccia per diffondere presso la società umana le concezioni degli Akrij, i quali a loro volta presso gli amici umani hanno posto l’accento su moralità, etica e amicizia – non sulla tecnologia, che per loro aveva una rilevanza decisamente secondaria.
Anche se il ricercatore navigato riscontrerà molti aspetti familiari, gli scritti di cui disponiamo al momento rappresentano una miniera di dati e nozioni da scandagliare. Disseminate nei resoconti si trovano rilevanti informazioni sulle concezioni degli Akrij inerenti a Dio, all’Universo e alla storia terrestre. Svariate asserzioni risultano particolarmente affascinanti e forse, in taluni casi, suscettibili di verifica; una di queste riveste un particolare interesse nel momento attuale. In una conversazione con un membro dei W56, registrata da Breccia nel 1967, costui gli riferì l’esistenza di un’altra stella più vicina alla Terra rispetto alle stelle Centauri. Di primo acchito tale asserzione appare ridicola, tuttavia gli scienziati hanno di recente annunciato che il telescopio a infrarossi WISE della NASA, lanciato nel dicembre 2009, potrebbe essere in procinto di scoprire una nana marrone – compagna binaria del Sole – che si sospetta eserciti un influsso su comete, asteroidi e planetoidi esterni nel nostro sistema solare. (7) Restate sintonizzati.
Un’altra asserzione molto pubblicizzata riguarda la nitida fotografia diurna raffigurante uno degli alieni Akrij, abbigliato in modo informale, riportata nel libro di Breccia (vedere foto 2).
A quanto risulta gli alieni Akrij, solitamente definiti “Nordici”, erano il gruppo che aveva avanzato l’offerta al governo statunitense, di conseguenza il tempismo dei contatti Amicizia riveste un certo interesse; indica che gli Akrij, essendo stati snobbati a livello ufficiale, potrebbero aver modificato la loro strategia e iniziato, due anni dopo il contatto del 1954, a veicolare il loro messaggio a esseri umani comuni ma influenti in numerose località.
Nel corso di quattro decenni, a quanto viene riferito gli Akrij hanno comunicato dettagliate informazioni agli umani, che hanno agito da interfaccia per diffondere presso la società umana le concezioni degli Akrij, i quali a loro volta presso gli amici umani hanno posto l’accento su moralità, etica e amicizia – non sulla tecnologia, che per loro aveva una rilevanza decisamente secondaria.
Anche se il ricercatore navigato riscontrerà molti aspetti familiari, gli scritti di cui disponiamo al momento rappresentano una miniera di dati e nozioni da scandagliare. Disseminate nei resoconti si trovano rilevanti informazioni sulle concezioni degli Akrij inerenti a Dio, all’Universo e alla storia terrestre. Svariate asserzioni risultano particolarmente affascinanti e forse, in taluni casi, suscettibili di verifica; una di queste riveste un particolare interesse nel momento attuale. In una conversazione con un membro dei W56, registrata da Breccia nel 1967, costui gli riferì l’esistenza di un’altra stella più vicina alla Terra rispetto alle stelle Centauri. Di primo acchito tale asserzione appare ridicola, tuttavia gli scienziati hanno di recente annunciato che il telescopio a infrarossi WISE della NASA, lanciato nel dicembre 2009, potrebbe essere in procinto di scoprire una nana marrone – compagna binaria del Sole – che si sospetta eserciti un influsso su comete, asteroidi e planetoidi esterni nel nostro sistema solare. (7) Restate sintonizzati.
Un’altra asserzione molto pubblicizzata riguarda la nitida fotografia diurna raffigurante uno degli alieni Akrij, abbigliato in modo informale, riportata nel libro di Breccia (vedere foto 2).
Sopra: Kenio, membro dei W56. (Fonte: foto di Bruno Sammaciccia, da Stefano Breccia, ristampata su Contattismi di massa, p. 415)
La foto è stata scattata da Sammaciccia sui terreni della sua villa e ritrae quello che si sostiene sia un alieno chiamato Kenio, alto circa tre metri! Un’analisi dell’immagine a colori sembra confermarne la statura. (8) Non tutti gli alieni Akrij erano così alti: alcuni erano persino più alti, mentre altri di statura inferiore alla media umana.
Al momento il libro di Breccia rimane la più accessibile fonte di informazioni sul caso e, nonostante imperfezioni editoriali, riesce anche a cogliere le personalità e il senso dell’umorismo degli elementi implicati, tanto umani quanto alieni. Uno dei passaggi che prediligo, ad esempio, descrive il secondo incontro fisico con alcuni alieni nel contesto di un meeting organizzato. Era una sera di primavera del 1957, nei boschi circostanti un antico castello nei pressi della città di Ascoli Piceno, nelle Marche. Bruno Sammaciccia riferisce:
Ci incontrammo con tre nuovi arrivati; si avvicinarono a noi, sorridendo...la prima cosa che Romolo [il nome assegnato a uno degli alieni] mi disse, in perfetto italiano, fu: “Amici cari, cosa vi aspettavate? Di vedere mostri? Guardate come sono bello!” (9)
Gran parte del resoconto di Sammaciccia verte su Dimpietro, l’alto comandante della base principale in Italia, il quale sosteneva di essere vissuto in varie località della Terra almeno a partire dal diciassettesimo secolo e di essersi adattato alla perfezione a piaceri terrestri quali bere vino e caffè, nonché fumare sigari. Quando incontrò per la prima volta Raffaella, la moglie di Sammaciccia, Dimpietro se ne stava seduto sul pavimento della loro cucina onde evitare di spaventare la donna con la sua statura. Come altri del gruppo alieno, durante la sua lunga permanenza qui Dimpietro aveva imparato a padroneggiare non solo l’italiano, ma anche i relativi vari dialetti e le complessità culturali.
Una lunga tradizione di interesse alieno
Il quadro complessivo che si desume da quattro decenni di contatti con gli Akrij è alquanto articolato. Esistono alleanze fra mondi. Esistono alieni amichevoli e di alto profilo morale, nonché alieni malvagi. Alcuni hanno un’agenda prettamente scientifica e spassionata. Un gruppo nutre un particolare interesse per lo studio degli insetti
, che a quanto pare sono una forma di vita alquanto rara nell’universo. I più sono esseri fisici, ma alcuni sono entità interdimensionali incorporee, come la razza “Rossa” dalla pelle viola, la quale non fa parte del gruppo degli Akrij ma ne è alleata. Sammaciccia sosteneva di aver interagito con costoro (vedere foto 3).
Sopra: Uno degli essere alieni interdimensionali “Rossi” con cui Sammaciccia interagiva. Notate l’enfasi sulla regione del cuore (Fonte: foto di Bruno Sammaciccia, da Stefano Breccia)
Sammaciccia e gli altri hanno appreso che le razze Akrij non sono le uniche a visitare la Terra: vengono menzionati almeno altri sei gruppi alieni. (10)
Di fondamentale importanza nella vicenda sono i Weiros – robot biologici clonati essenzialmente indistinguibili dagli esseri umani e intenti alla loro agenda, in guerra con il gruppo W56. Se la loro descrizione o le loro attività servono come eventuali indizi, i Weiros, o CTR, come di solito vi si fa riferimento nel libro di Breccia, probabilmente daranno una risposta al fenomeno dei “Men in Black”. (“CTR” è una sorta di acronimo di “contrari” coniato da Sammaciccia.)
Di fondamentale importanza nella vicenda sono i Weiros – robot biologici clonati essenzialmente indistinguibili dagli esseri umani e intenti alla loro agenda, in guerra con il gruppo W56. Se la loro descrizione o le loro attività servono come eventuali indizi, i Weiros, o CTR, come di solito vi si fa riferimento nel libro di Breccia, probabilmente daranno una risposta al fenomeno dei “Men in Black”. (“CTR” è una sorta di acronimo di “contrari” coniato da Sammaciccia.)
Nel cosmo vi è altresì una definita gerarchia di esseri. Le stesse razze aliene Akrij sono sorvegliate da un altro gruppo che Sammaciccia ha definito UTI, sebbene non abbia documentato il significato di tale appellativo. Anche gli UTI dispongono di rappresentanti umani che lavorano con essi, fra cui un generale austriaco.
I visitatori sono presenti sin dall’inizio dell’esperienza umana, da eoni, interagendo con noi e stimolandoci a progredire. Secondo gli Akrij, essi e altre razze hanno rivestito determinati ruoli nell’interagire con la Terra da tempi immemori, molto più a lungo di quanto non riconosca la nostra scienza. La loro attuale missione qui prevede di badare alla Terra e alla nostra sicurezza senza interferire apertamente. Hanno parlato di precedenti civiltà sulla Terra, alcune delle quali avevano conseguito traguardi scientifici persino più avanzati dei nostri, ma si sono tutte autodistrutte – più di recente culminando in quella che definiamo l’“Età della Pietra”.
I visitatori sono presenti sin dall’inizio dell’esperienza umana, da eoni, interagendo con noi e stimolandoci a progredire. Secondo gli Akrij, essi e altre razze hanno rivestito determinati ruoli nell’interagire con la Terra da tempi immemori, molto più a lungo di quanto non riconosca la nostra scienza. La loro attuale missione qui prevede di badare alla Terra e alla nostra sicurezza senza interferire apertamente. Hanno parlato di precedenti civiltà sulla Terra, alcune delle quali avevano conseguito traguardi scientifici persino più avanzati dei nostri, ma si sono tutte autodistrutte – più di recente culminando in quella che definiamo l’“Età della Pietra”.
Contrariamente ai recenti atteggiamenti della scienza comunemente accettata, secondo cui il nostro pianeta è probabilmente un assai ordinario mondo insignificante in uno sperduto angolino della galassia, spesso gli Akrij parlavano della Terra come di un mondo eccezionale, fra i più belli e, a quanto ne sapevano, uno della cinquantina di “pianeti madre”. Inoltre, hanno reso evidente che anche innumerevoli altri mondi sono abitati, quasi tutti da esseri con fattezze simili agli umani.
Un’interessante ‘perla’ è l’asserzione che sulla o nella Terra vive anche un’altra razza intelligente: elfi o gnomi, ovvero il piccolo popolo delle leggende. Descritta come “gente semplice e innocua”, di statura pari a 35-40 centimetri, questa razza sa di noi ma paventa il contatto con gli umani, il che è stato confermato dallo stesso Breccia, il quale aveva aiutato uno degli Akrij che viveva apertamente nella società umana. In un’intervista registrata a Bologna nel 1967, l’alieno ha altresì rivelato che sulla Terra esistono “umani” i quali vivono in differenti “livelli dimensionali”.
La fede in Dio o in un’entità suprema sembra essere universale e gli Akrij la danno per scontata. In qualche modo, molti di essi sono geneticamente correlati a noi, riescono agevolmente a vivere in incognito sulla Terra e persino a incrociarsi con esseri umani. Alla luce di questo fatto, risulta allettante ipotizzare che alcune di queste razze “aliene” possano aver avuto origine sulla Terra ed essere state implicate nella “seminagione” dell’umanità. Ad ogni modo, dobbiamo costantemente interpretare i brandelli di informazione in quanto tali: collimano sorprendentemente bene, tuttavia sussistono alcune rilevanti lacune che dovrebbero stimolare un atteggiamento prudente. Molto altro della storia deve essere ancora raccontato.
Un’interessante ‘perla’ è l’asserzione che sulla o nella Terra vive anche un’altra razza intelligente: elfi o gnomi, ovvero il piccolo popolo delle leggende. Descritta come “gente semplice e innocua”, di statura pari a 35-40 centimetri, questa razza sa di noi ma paventa il contatto con gli umani, il che è stato confermato dallo stesso Breccia, il quale aveva aiutato uno degli Akrij che viveva apertamente nella società umana. In un’intervista registrata a Bologna nel 1967, l’alieno ha altresì rivelato che sulla Terra esistono “umani” i quali vivono in differenti “livelli dimensionali”.
La fede in Dio o in un’entità suprema sembra essere universale e gli Akrij la danno per scontata. In qualche modo, molti di essi sono geneticamente correlati a noi, riescono agevolmente a vivere in incognito sulla Terra e persino a incrociarsi con esseri umani. Alla luce di questo fatto, risulta allettante ipotizzare che alcune di queste razze “aliene” possano aver avuto origine sulla Terra ed essere state implicate nella “seminagione” dell’umanità. Ad ogni modo, dobbiamo costantemente interpretare i brandelli di informazione in quanto tali: collimano sorprendentemente bene, tuttavia sussistono alcune rilevanti lacune che dovrebbero stimolare un atteggiamento prudente. Molto altro della storia deve essere ancora raccontato.
Interazione continua con gli Akrij
Sammaciccia e un crescente numero di individui del luogo hanno continuato ad assistere gli alieni W56 nella loro missione volta a sorvegliare la civiltà della Terra e a diffondere il loro messaggio. Spesso tale assistenza si concretizzava nel procurarsi e consegnare ingenti quantitativi di ortaggi e frutta fresca per le basi sotterranee. Breccia riconosce che i visitatori disponevano certamente della tecnologia utile a svolgere tale compito senza assistenza, ma ritiene che essi stessero semplicemente consentendo agli umani di avere la percezione di apportare un proprio contributo. Talvolta gli alieni smaterializzavano queste derrate a distanza in presenza di molteplici testimoni, per poi rimaterializzarle all’interno della base.
Alcuni membri del gruppo di Sammaciccia avevano avvistato di persona UFO e alieni, quindi si erano uniti al gruppo. La vicenda più nota al riguardo è quella del giornalista scientifico Bruno Ghibaudi, attivo nella carta stampata e in televisione. Incaricato, nel 1961, di indagare sui numerosi avvistamenti avvenuti in Italia, Ghibaudi – che sino a quel momento non aveva alcun interesse per l’argomento – rimase stupito dalla coerenza dei rapporti resi da equilibrati comuni cittadini. Egli stesso ebbe varie occasioni di avvistare velivoli non terrestri e scattare fotografie a distanza ravvicinata. (11) Alla fine venne invitato a conoscere i visitatori Akrij ed entrò a far parte del gruppo di Sammaciccia. Intervistato, nel 1963, dalla rivista Le Ore, Ghibaudi, invitato a descrivere le proprie dettagliate conoscenze degli alieni in visita, confermò il proprio contatto:
Alcuni membri del gruppo di Sammaciccia avevano avvistato di persona UFO e alieni, quindi si erano uniti al gruppo. La vicenda più nota al riguardo è quella del giornalista scientifico Bruno Ghibaudi, attivo nella carta stampata e in televisione. Incaricato, nel 1961, di indagare sui numerosi avvistamenti avvenuti in Italia, Ghibaudi – che sino a quel momento non aveva alcun interesse per l’argomento – rimase stupito dalla coerenza dei rapporti resi da equilibrati comuni cittadini. Egli stesso ebbe varie occasioni di avvistare velivoli non terrestri e scattare fotografie a distanza ravvicinata. (11) Alla fine venne invitato a conoscere i visitatori Akrij ed entrò a far parte del gruppo di Sammaciccia. Intervistato, nel 1963, dalla rivista Le Ore, Ghibaudi, invitato a descrivere le proprie dettagliate conoscenze degli alieni in visita, confermò il proprio contatto:
Come mai è a conoscenza di tutto questo?
Per la semplicissima ragione che anch’io li ho incontrati, non molto tempo fa.
Ha parlato con loro?
Certo.
Sono simili a noi?
Assolutamente. Alquanto stranamente, l’idea che la forma umana sia universale è stata spesso scartata in quanto improbabile. Il più delle volte la verità risulta troppo semplice da accettare. (12)
Nel frattempo, affrontando ingenti spese, Sammaciccia fece costruire una grande villa a Montesilvano, sulla costa adriatica nei pressi di Pescara, dove fosse possibile divulgare gli insegnamenti degli Akrij. Di conseguenza il gruppo aumentò ben presto in consistenza. Tuttavia le cruciali prerogative di amore, armonia e fiducia (uredda nella lingua dei W56) richieste in tale situazione alla fine iniziarono a disintegrarsi e il gruppo si separò.
A partire dal 1978, il gruppo dei W56 subì gli attacchi dei “fratelli nemici” CTR, e in un periodo successivo dell’anno le sue basi più estese vennero distrutte. Nei due mesi seguenti furono ampiamente documentati fenomeni di turbolenza nel Mare Adriatico. Dopo il disastro, molti fra i partecipanti ripresero a condurre la rispettiva vita precedente, spesso negando le strane esperienze che avevano così a lungo impegnato la loro esistenza.
In realtà la storia non finisce qui. Anche se apparentemente nel dicembre 1986 gli alieni W56 avevano tutti abbandonato l’Italia, prove in quantità crescente evidenziano che non solo alcuni sono rimasti sulla Terra e hanno attivato altre basi altrove, ma stanno operando anche in Italia, sebbene su scala apparentemente minore. Secondo Breccia gli incontri con Akrij e CTR proseguono; gli episodi più recenti risalgono a gennaio 2010. (13)
Bruno Sammaciccia espresse la speranza che coloro che avessero letto la sua storia avrebbero “contemplato il cielo notturno con occhi diversi, persuasi che a distanze al di là di ogni immaginazione vivono esseri amici di tutti noi”. (14)
La storia dell’Amicizia Akrij è ben lontana dalla conclusione.
A partire dal 1978, il gruppo dei W56 subì gli attacchi dei “fratelli nemici” CTR, e in un periodo successivo dell’anno le sue basi più estese vennero distrutte. Nei due mesi seguenti furono ampiamente documentati fenomeni di turbolenza nel Mare Adriatico. Dopo il disastro, molti fra i partecipanti ripresero a condurre la rispettiva vita precedente, spesso negando le strane esperienze che avevano così a lungo impegnato la loro esistenza.
In realtà la storia non finisce qui. Anche se apparentemente nel dicembre 1986 gli alieni W56 avevano tutti abbandonato l’Italia, prove in quantità crescente evidenziano che non solo alcuni sono rimasti sulla Terra e hanno attivato altre basi altrove, ma stanno operando anche in Italia, sebbene su scala apparentemente minore. Secondo Breccia gli incontri con Akrij e CTR proseguono; gli episodi più recenti risalgono a gennaio 2010. (13)
Bruno Sammaciccia espresse la speranza che coloro che avessero letto la sua storia avrebbero “contemplato il cielo notturno con occhi diversi, persuasi che a distanze al di là di ogni immaginazione vivono esseri amici di tutti noi”. (14)
La storia dell’Amicizia Akrij è ben lontana dalla conclusione.
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