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12/02/16

Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo



Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo
Meng Zhaoguo
Secondo Alberto Forchielli, managing partner di Mandarin Capital Partners, nessuno ha ancora capito del tutto che i cinesi sono già ora i padroni del mondo: avranno dei sussulti, il mondo cinese non sarà bello per noi occidentali ed italiani in particolare, finiremo col rimpiangere il mondo a stelle e strisce, “ma i cinesi non li ferma nessuno”. Di certo da quando la Cina è diventata la principale economia emergente, sembra aver preso molte “abitudini” dai paesi sviluppati, inclusi i casi di rapimenti alieni, veri o presunti che siano.
Uno dei più famosi è avvenuto in tempi relativamente recenti (nel 1994) ed ha coinvolto un taglialegna cinese, Meng Zhaoguo, che oltre a dichiarare di essere stato rapito dagli alieni nella provincia dello Heilongjiang (nel Nord Est della Cina), in cui tuttora risiede, ha sempre affermato di aver avuto un rapporto sessuale con essi. Il fatto di avere rapporti sessuali con esseri alieni (Exophilia) è un evento che riguarda solo un numero circoscritto di casi di presunti rapimenti alieni, dunque è particolarmente interessante che vi sia stato un caso in Cina, dove il numero di avvistamenti di Ufo e di denunce di rapimenti alieni è tuttora molto basso.
Rapimenti alieni, il caso Meng Zhaoguo
Meng Zhaoguo
Secondo Meng nel 1994 lui e un suo parente seguirono un oggetto bianco brillante che videro precipitare verso la Comune di Red Flag Forest dove risiedevano, pensando fosse un elicottero in avaria. Stavano provando a scorgere gli eventuali rottami quando qualcosa colpì Meng in fronte facendolo svenire. Si risvegliò a casa sua senza avere alcun ricordo di come ci fosse arrivato.
Poche sere dopo Meng Zhaoguo si svegliò in piena notte ritrovandosi sospeso a mezz’aria sopra il suo letto: mentre sua moglie continuava a dormire sotto di lui, un essere alieno femminile alto circa 3 metri, con sei dita per mano, le cosce ricoperte di capelli intrecciati stava a cavalcioni sopra di lui. Quella notte, secondo il boscaiolo cinese , lui e la aliena avrebbero fatto sesso per 40 minuti, prima che la misteriosa aliena scomparisse attraversando il muro e lui ridiscendesse delicatamente nel suo letto, dove la moglie non si era accorta di nulla.
Quando la storia di Meng si diffuse, in Cina iniziarono a circolare molte versioni della storia (tra cui una secondo cui Meng Zhaoguo sarebbe stato portato su Giove per ricevere continue “molestie sessuali” da parte di alieni con una base nei pressi di tale pianeta). Meng Zhaoguo stesso ha invece raccontato questa versione a Michael Meyer, rilanciata poi sull’Huffingtonpost, aggiungendo che circa un mese dopo “l’incontro ravvicinato” si sarebbe nuovamente svegliato scoprendo di stare levitando nuovamente.
In quell’occasione avrebbe lasciato il suo modesto appartamento salendo fino nella stratosfera per poi entrare in un Ufo, trovarsi in una stanza circondato da alcuni alieni che in un cinese dal curioso accento gli avrebbero spiegato di essere dei rifugiati che avevano lasciato il loro mondo morente in cerca di una nuova vita e che non gli sarebbe più stato possibile rivedere l’aliena con cui aveva fatto sesso, ma che dopo 60 anni su un distante pianeta sarebbe nato un figlio da quel loro rapporto sessuale.
Attento a tutto ciò che può riguardare il dissenso politico, il Partito Comunista Cinese non ha mai avuto nulla da ridire sulla storia di Meng Zhaouguo e sebbene in molti ritengano che sia inventata quasi del tutto, ha accettato come vero l’episodio. Vero o meno, la vita di Meng Zhaouguo è sicuramente cambiata dopo l’accaduto, visto che è riuscito a lasciare la comune di Red Flag Forest, a trasferirsi nel capoluogo di provincia, Harbin, e ad ottenere un nuovo lavoro presso la Harbin University of Commerce.

05/02/16

Recuperati i batteri 'alieni', test sulla Stazione Spaziale


Esposti ai raggi cosmici per 18 mesi nell'esperimento Expose-R2


Il contenitore hi-tech dell'eseprimento Expose-R2, nel quale batteri e funghi sono rimasti per un anno e mezzo all'esterno della Stazione Spaziale /fonte: Roscosmos)Il contenitore hi-tech dell'eseprimento Expose-R2, nel quale batteri e funghi sono rimasti per un anno e mezzo all'esterno della Stazione Spaziale /fonte: Roscosmos)
Per un anno e mezzo hanno vissuto in una sorta di gabbia hi-tech all'esterno della Stazione Spaziale, esposti ad un ambiente assolutamente ostile: sono batteri, licheni e funghi che sulla Terra vivono in condizioni estreme, come quelle che si trovano in Antartide o nei deserti. La loro resistenza adesso è stata messa alla prova nello spazio, con l'esperimento 'Expose-R2, dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa).

La struttura nella quale si trovano gli organismi è stata recuperata nella passeggiata spaziale condotta dai cosmonauti Yuri Malenchenko e Sergej Volkov. Contiene gli esperimenti chiamati Boss (Biofilm Organisms Surfing Space) e Biomex (BIOlogy and Mars Experiment), coordinati dall'Agenzia Spaziale tedesca Dlr. L'Italia vi partecipa, grazie a un finanziamento dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), con il gruppo dell' università di Roma Tor Vergata coordinato da Daniela Billi, e il gruppo dell'Università della Tuscia guidato da Silvano Onofri.

Nei 18 mesi che hanno trascorso all'esterno della Stazione Spaziale, questi microrganismi quasi 'alieni' "sono stati raggiunti dalla luce solare e dal buio 16 volte in un giorno terrestre e sottoposti a continue escursioni termiche da valori al di sotto dello zero a circa 40 gradi" spiega Daniela Billi, direttore del Laboratorio di Astrobiologia dell'università di Tor Vergata, che coordina i test per l'Italia.

Il vuoto spaziale ha finito per disidratare completamente i microrganismi, che "a circa 400 chilometri dalla superficie terrestre, oltre la protezione dell'atmosfera, hanno assorbito le radiazioni solari, in particolar modo quelle Uvc, che maggiormente danneggiano il Dna". Senza contare, aggiunge, che "in una parte del contenitore Expose è stata riprodotto l'ambiente marziano, simulando la sua atmosfera, pressione e, grazie ad un filtro, anche il tipo di radiazioni ultravioletta che ne raggiunge la superficie".

Il laboratorio di Billi analizzerà gli effetti sui cianobatteri, che ricavano energia dalla luce tramite la fotosintesi e popolano deserti considerati gli analoghi terrestri di Marte, mentre quello di Onofri analizzerà i funghi antartici.

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