Proseguono le rivelazioni della Cia sui presunti Ufo per cui da questa estate è stata messa in atto una vera e propria campagna di controinformazione sugli “Oggetti non identificati”, smentendo molti avvistamenti, sul profilo twitter dell’agenzia di intelligence americana.La Cia è tornata a ribadire che gli avvistamenti avvenuti tra gli anni Cinquanta e Sessanta erano frutto di test segreti dell’intelligence, svelando un documento che si riferisce a dei test compiuti:
“Le notizie sull’attività inusuale nei cieli negli anni Cinquanta? Siamo stati noi”, scrive nuovamente la Cia su Twitter, così come anticipato nel mese di luglio 2014.In base al documento reso pubblico viene indicato come il velivolo in questione che venne testato dalla Cia era in grado di volare a 70mila piedi, un’altitudine che a quell’epoca era considerata irraggiungibile, tanto da far pensare ali stessi piloti a qualcosa di strano nei cieli:
“In quegli anni, la maggior parte degli aerei commerciali volava a 20mila piedi e quelli militari a 40mila”, viene scritto nel documento, che sottolinea come “di conseguenza, una volta che gli U-2 iniziarono a volare sopra i 60mila piedi, i controllori del traffico aereo iniziarono a ricevere testimonianze dell’avvistamento di Ufo”.Per questo, la Cia avrebbe fatto un controllo incrociato con le segnalazioni e i suoi registri di volo verificando che si trattava degli aerei spia U-2, pur mantenendo il silenzio per la sicurezza.
Il documento in questione appartiene alla serie di rapporti declassificati nel 2013 che tra l’altro rivelarono l’esistenza della famosa Area 51 nel Nevada, la base top-secret militare dove venivano fatti vari test.Eppure, l’incognita per i più appassionati di ufologia permane. In quanto, secondo alcune teorie, non solo si tratterebbe di tentativi di depistaggio, ma per alcuni, la tecnologia messa disposizione dei ricercatori americani, potrebbe derivare appunto dalle scoperte effettuate sugli stessi Ufo. Non a caso, per l’epoca, raggiungere la quota di 70 mila piedi era impensabile.
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