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16/02/15

Ufo: un disco sui fondali dell'oceano

ufo_oceano




Come di consueto, le storie riguardanti gli Ufo attirano reazioni contrastanti: chi è curioso ne è entusiasta; chi è scettico disillude quanti ci credono e si affretta a liquidare l’evento come privo d'interesse. Questa volta però la notizia giunge da una punta di diamante della ricerca oceanografica. Si tratta del ricercatore svedese Peter Lindberg. La sua scoperta ruota attorno al ritrovamento sul fondo dell’oceano di qualcosa molto simile ad un disco volante.

L’oggetto è
 circolare. Prima caratteristica che lo rende paragonabile ad un Ufo. Lindberg spiega di averlo localizzato a 300 metri di profondità, sul fondale oceanico tra la Finlandia e la Svezia, precisamente nel Golfo di Bothnia.Il gruppo guidato da Lindberg era alla ricerca di un relitto secolare sul fondo oceanico, quando il sonar ha rilevato un oggetto misterioso le cui caratteristiche lo rendevano somigliante a qualcosa diextraterrestre.

L’insolito relitto ha una dimensione di 60 metri. Ma è la forma circolare che ha attirato principalmente la curiosità del ricercatore svedese. Inoltre, il sonar ha identificato anche alcuni solchi nel fondale marino, particolarità che sembra suggerire che l’oggetto possa essere stato trascinato, forse dalle correnti, fino al luogo in cui è stato ritrovato.
Ad ogni modo, Lindberg non ha lasciato trapelare da subito la teoria dell’Ufo. Piuttosto si è riferito ad esso come ad una “nuova Stonehenge”. In effetti, non è la prima volta che ci si riferisce a rovine o strutture sommerse come a qualcosa di provenienza extraterrestre. Si pensi, per esempio, al famoso caso di “Bimini Road”, una formazione rocciosa situata nei Caraibi, precisamente alle Bahamas. L’intera struttura somiglia ad una strada. Molti teorici sostengono che i blocchi siano troppo perfetti per essere naturali; motivo principale per cui la formazione viene considerata come opera di una civiltà a noi sconosciuta o, addirittura, la prova evidente dei resti dell’antica città perduta di Atlantide. Anche i geologi hanno concordato sul fatto che i blocchi sono troppo precisi per essere naturali. Opinioni che rendono la scoperta ancora più inspiegabile.
Da quanto emerge, la scoperta di Lindberg nel Golfo di Bothnia è stata riportata dalla stampa internazionale come un ritrovamento extraterrestre. Il ricercatore, però, non si è esposto definitivamente. Ulteriori studi saranno necessari per capire meglio di cosa effettivamente si tratti, ma sono ricerche che richiedono tempo e, soprattutto, molti investimenti.
Forse il mistero è destinato a rimanere tale.

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