Le immagini e le ì didascalie sono il racconto (tradotto parzialmente e liberamente) di uno dei ragazzi che ha compiuto l’esplorazione, l’utente reddit Taikus. Per leggere il testo originale della galleria in inglese questo è il link del post creato su Imgur.
L’ingresso sembrava forzato da una mazza, come se qualcuno avesse rotto la placca in metallo con la forza.
La barriera di metallo era strappata, arrugginita e molto tagliente. Nei paraggi erano presenti molte vedove nere, ma questo non ci ha impedito di entrare.
Da questa immagine in poi non faremo più affidamento sulla luce naturale e l’illuminazione è esclusivamente delle luci MAG o dei flash del telefono.
Questo graffiti mi ha ricordato un gioco dell’orrore in prima persona. Si tratta della madre dei figli delle tenebre che dice loro dove trovarci. In tutto il silo ci sono molte piccole immagini che si nascondono dietro gli angoli raffiguranti proprio questo personaggio.
Questo porta blindata d’acciaio ha uno spessore di circa 1 metro. La porta era pesantissima e molto difficile da aprire. Uno di noi aveva portato un taglierino al plasma per tagliare i blocchi di metallo.
“Fate attenzione. Stanno guardando” Le frasi terrificanti sono probabilmente risalenti alla fine degli anni ’80.
Questa non è luce naturale, ma una delle nostre torce. Questa scala ha 4-5 rampe che si avvolgono in una spirale, e l’acqua copre gli ultimi livelli con le sale di controllo. Le sale di controllo si diramano ad ogni livello.Nei pavimenti in legno c’erano dei buchi con l’etichetta “INFERNO”. Questi buchi erano scuri e puzzavano di carne in putrefazione. Anche nella sala di controllo era presente un massiccio cono di cemento, sul quale era scritto “40 tonnellate di sabbia. Rilasciare in caso di emergenza!”. Se mai ci fosse stato un problema gli scienziati sapevano che avrebbero dovuto riempire di sabbia il silo e salire sulla botola soprastante. Il cono è ancora pieno di sabbia, ma non abbiamo trovato la leva di sblocco 😉
Per proteggerci dall’amianto abbiamo comprato delle maschere, e l’abbiamo fatto a ragion veduta, visto che la muffa della sala di controllo emanava un odore terrificante. Le maschere non ci possono aver protetti contro le radiazioni, ma non siamo rimasti all’interno più di due ore, quindi dovremmo essere al sicuro.
Un altro membro della famiglia dei Figli del buio. Sul lato destro si vede la feritoia dal quale siamo passati prima di scattare questa fotografia.
Nella parte inferiore della scala ci sono alcune sale di controllo allagate con l’acqua. Al fine di arrivare al punto dell’immagine sottostante abbiamo attraversato un punto con dell’acqua stagnante. Questo tunnel è lungo qualche metro, quindi abbiamo dovuto nuotare come anatre per un pezzo, attraverso una melassa nera di liquidi chimici che colavano dalle pareti al pavimento.
Queste porte erano abbastanza comuni durante il viaggio verso il fondo del silo, ma questa è l’unica diversa dalle altre. Il piccolo foro era appena sufficiente per passarci all’interno ed è stato tagliato con il taglierino al plasma. Questo ingresso portava al silo effettivo in cui l’arma nucleare era armata e mantenuta operativa.Questo sono io che illumino con la mia torcia il silo, alto circa 200 metri e culminante in basso con una pozza d’acqua, feci, urine, e qualsiasi altro materiale organico riusciate ad immaginare. Salendo attraverso la porta blindata finale abbiamo immediatamente accusato i sintomi da vertigini. Questa sporgenza di cemento era piccola per starci tutti e quattro, così ci siamo affacciati a turno.
La prima vista del sole dopo ore. Il desiderio di aria fresca era impellente, così come quello di sentire il suo calore sulla nostra pelle. Durante il nostro viaggio abbiamo anche trovato un piccolo messaggio dei Figli del buio, che pubblicheremo più avanti.
La prima vista del sole dopo ore. Il desiderio di aria fresca era impellente, così come quello di sentire il suo calore sulla nostra pelle. Durante il nostro viaggio abbiamo anche trovato un piccolo messaggio dei Figli del buio, che pubblicheremo più avanti.
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